Braccio di ferro con vertici e amministrazione

Il “buon 2015” dei vigili romani: l’83,5% s’è dato malato il 31 notte

Il “buon 2015” dei vigili romani: l’83,5% s’è dato malato il 31 notte
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A Capodanno, fioretti a parte, la prima cosa che si cerca di fare è iniziare il nuovo anno con il piede giusto. Una tradizione che, purtroppo, non è stata rispettata da molti vigili urbani di Roma, che proprio in occasione della notte del 31 dicembre hanno pensato bene di evitare un fastidioso turno di lavoro presentando certificati di malattia, di disabilità temporanea e di donazioni del sangue assai sospetti. Dei 1000 agenti inizialmente disponibili per il servizio ordinario per il turno di seminotte, il numero è drasticamente calato ad appena 165 unità: ben 835 assenze (l’83,5%) dell’ultimo momento. Inoltre, per il turno di notte, dal numero iniziale di 300 unità previste si è arrivati a 185, con 115 assenze riconducibili alle stesse motivazioni. Una percentuale di assenza del 38%. Fortunatamente è stato comunque possibile assicurare il servizio di sicurezza per le circa 600mila persone che hanno salutato l’arrivo del 2015 nella Capitale, soprattutto tra il Circo Massimo e via dei Fori Imperiali.

 

Sciopero vigili e corteo a Roma

 

Dura reazione dei vertici. La notizia ha naturalmente fatto scalpore e indignato molti. A partire dal comandante Raffaele Clemente, che ha sottolineato come questo atteggiamento abbia «messo a repentaglio la sicurezza della città». «Un fatto grave e inaccettabile» ha invece commentato il vice sindaco Luigi Neri. L’assenteismo di massa è stato però l’ultimo atto di un duro braccio di ferro che è avvenuto, nell'ultima settimana del 2014, tra vigili da una parte e comando e amministrazione dall'altra. Al centro del contendere il piano che il comandante Clemente ha predisposto per la rotazione degli incarichi come misura per fronteggiare la corruzione e che sarà attivo a partire dal 12 gennaio. La prima protesta compiuta dagli agenti era stata quella di indire un’assemblea sindacale proprio a ridosso della mezzanotte del 31 dicembre, successivamente annullata su ordine del Prefetto. In risposta ala decisione delle autorità, molti agenti hanno rifiutato l’accordo sugli straordinari, che solitamente coprono circa il 20% delle presenze, dando il via ad una sorta di "sciopero" volontario dagli straordinari. Si era giunti così alla redistribuzione del personale, necessario a garantire comunque una copertura di circa 700 agenti per le vie capitoline nelle ore appena precedenti e di poco successive alla mezzanotte. Ma, per tutta risposta, sono arrivate le assenze, ufficialmente giustificate, ufficiosamente ennesimo guanto di sfida degli agenti ai superiori e all’amministrazione romana.

Hanno reagito dichiarandosi «sconcertati e imbarazzati» anche i sindacati, che però mitigano la situazione accampando a scusante la «disaffezione delle persone per le politiche dell’amministrazione e del comando». Non viene ritirato, inoltre, lo “sciopero” dagli straordinari, con l’astensione dagli stessi di molti agenti, e la previsione di un 2015 durissimo dal punto di vista degli scioperi, tanto che la prossima movimentazione è prevista già per l’11 gennaio, giorno in cui è in programma il derby della capitale tra Roma e Lazio.

 

 

Il tweet del premier Renzi. A commento dei fatti è giunto anche, nella prima mattina del 2 gennaio, l’immancabile “cinguettio” del premier Matteo Renzi che, attraverso i propri canali social, ha dichiarato: «Leggo di 83 vigili su 100 a Roma che non lavorano "per malattia" il 31 dicembre. Ecco perché nel 2015 cambiamo regole pubblico impiego», con tanto di hashtag #Buon2015. Il comandante Clemente, infine, promette sanzioni amministrative per ogni condotta illecita e l’apertura di un’indagine con richiamo alle competenti autorità giudiziarie o di garanzia, anche per «equità nei confronti di quanti hanno prestato il proprio dovere con professionalità e spirito di abnegazione».   

 

 

L’assenza dei macchinisti. Se l’assenteismo dilagante dei vigili non ha comunque portato, fortunatamente, disagi per i cittadini, decisamente più problemi ha causato l’assenza dei macchinisti Atac dai luoghi di lavoro, che ha provocato ritardi anche di mezz’ora nella fascia oraria compresa tra le 23.30 e le 2.30 della notte di Capodanno. I primi avvisi, da parte della compagnia dei trasporti romana, sono arrivati via Twitter, con l’account ufficiale dell’Atac che comunicava i possibili disagi a causa di problemi con il personale di servizio. Nello specifico, a fronte della necessità di 24 lavoratori per coprire la fascia straordinaria prevista, solamente in 7 hanno dato la propria disponibilità. E, puntualmente, i ritardi ci sono stati. Anche in questo caso le reazioni non si sono fatte attendere: l’assessore ai Trasporti Guido Improta ha dichiarato che «nelle prossime ore, oltre che accertare le motivazioni per le quali su un bacino di 150 macchinisti abbiano dato la loro disponibilità ad operare la notte di Capodanno solo in 7, chiederò all’ad di Atac, Danilo Broggi, di porre in essere ogni iniziativa per sradicare una mentalità lontana dalla logica di servizio che deve caratterizzare chi lavora in un'azienda municipalizzata».

A Napoli ci han pensato gli spazzini. Se a Roma l'assenteismo ha colpito vigili e macchinisti, a Napoli invece ci han pensato gli spazzini. Secondo quanto riportato da Il Mattino, infatti, 200 dipendenti di Asìa, l'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti nel capoluogo campano, si sono dati malati. Motivo? Il gelo e l’età avanzata della maggior parte dei lavoratori. E così nelle strade partenopee sono rimasti cumuli di rifiuti, sia in città che nelle periferie. Non una cosa piacevole per i napoletani, visto anche che pagano la tassa sui rifiuti più alta d’Italia.

Non è stato quindi un Capodanno facile quello dei servizi pubblici e se il buongiorno si vede realmente dal mattino, il 2015 sarà un anno difficile in diverse parti d'Italia…

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