Un'indagine inglese

Il buonumore tra amici è virale (si diffonde come un contagio)

Il buonumore tra amici è virale (si diffonde come un contagio)
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Gli amici contagiano. Ad aderire a quello che fa il gruppo, quali trascinatori in iniziative, momenti di svago vacanzieri o del semplice tempo libero, oppure quali illuminanti consiglieri, dopo un confronto, a cambiare opinione su idee o fatti che sembravano radicati nella mente. Ecco il potere dell’amicizia, che tuttavia sembra non finire qui. Perché secondo un recente studio  dell'Università di Warwick, in Inghilterra, pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science, gli amici influenzerebbero l’umore. Più in positivo che negativo, per fortuna, avendo cioè molto a che fare con il miglioramento umorale nell'affrontare giornate cominciate male.

 

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La dimostrazione è scientifica: gli amici inducono soprattutto il buonumore, e in alcuni casi anche la condizione inversa, il malumore, uno stato di mood generalizzato senza tuttavia rendersi responsabili della trasformazione di uno stato un po’ sottotono in depressione. La quale avrebbe una causa di altra natura, non direttamente dipendente dagli amici o dalle relazioni sociali. L’iniziale ipotesi degli esperti è stata infatti confermata da uno studio ampio, il National Longitudinal Study of Adolescent to Adult Health, che ha coinvolto quasi 2.200 ragazzi statunitensi e che aveva l’obiettivo di raccogliere informazioni sulle reti di amicizie giovanili e in quale misura queste potessero determinare cambiamenti di umore, buoni o cattivi.

Grazie a un'analisi dei dati attuata attraverso un modello matematico, è stato possibile capire che l'umore, sia quello positivo che negativo, è virale. Come accade nella rete virtuale, esso si diffonderebbe con la stessa capacità anche tra il tessuto di amici, da persona a persona, e la buona notizia è che a prendere piede sarebbe soprattutto il buonumore, mentre, seppure esista la possibilità di un'influenza negativa, gli amici non coinvolgerebbero o non sarebbero responsabili di una rete di eventi più importanti, quali ad esempio lo sviluppo della depressione. In buona sostanza gli amici attiverebbero quello che gli esperti definiscono un contagio sociale.

 

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In precedenza, altri studi internazionali avevano messo in evidenza una relazione stretta tra sostegno sociale e amicizia, dimostrando che gli amici veri possono contribuire al superamento di disturbi dell'umore tipici dell’età adolescenti. Relazione oggi ulteriormente accreditata da questo studio e da alcuni altri esperimenti che suggerirebbero che lo stato emotivo personale può essere condizionato dal vissuto emozionale dipendente e derivante dai contatti sociali individuali, appartenenti cioè alla rete di conoscenze della singola persona. I risultati ottenuti non sono ancora sufficienti a trarre conclusioni definitive, tuttavia vi sono le premesse per ritenere che i cambiamenti nello stato d'animo degli adolescenti possano essere un’arma vincente per intervenire e affrontare la depressione nei ragazzi. E proprio della migliore comprensione di questi meccanismi umorali e di possibili interventi mirati si occuperanno ricerche future.

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