Cacciato perché ha vinto 27-0 E che dire della gara finita 149-0?

Quando Fabio Lombardi, redattore del sito grossetosport aveva ricevuto l’abituale sms con risultato, formazione e marcatori di una delle tante sfide della domenica dilettantistica, Invictasauro contro Marina, aveva pensato a un errore nella fretta. Il messaggio diceva 27 a 0. E quello era il risultato reale della partita. Un risultato esagerato che ha infastidito il presidente della squadra vincente, tanto da indurlo a esonerare il tecnico Massimiliano Ricini. Cacciato dunque per eccesso di vittoria; o meglio per ingordigia di gol. Mancanza di rispetto dell’avversario è l’accusa: trattandosi di partita nel campionato juniores, il rilievo in effetti ci può stare: un 27 a 0 non è molto educativo... «Gli Juniores sono ragazzi ormai grandi e perfettamente in grado di capire le situazioni», ha ribattuto il mister con una lettera aperta. «I comportamenti antisportivi sono altri, sono le scorrettezze in campo, i falli “cattivi” e le umiliazioni verbali. Giocare a calcio e segnare 27 gol, se fatto nel rispetto delle regole e degli avversari non è antisportivo».
L’Italia ieri sera si è fermata a nove gol contro la sprovvedutissima Armenia e a tratti è sembrata davvero infierire. D’altra parte la gloria di un gol in Nazionale è di quelle cose che vanno sul curriculum e che passa alla storia grazie a Wikipedia. Se l’occasione è propizia, perché non approfittarne? Così va il calcio...
Del resto per il pallone la porta è come una calamita e a volte serve poco mettersi al riparo dal rischio abbuffata. Nel 2002 la Nazionale australiana aveva inanellato due successi veramente esagerati nelle gare di qualificazione per i Mondiali. Prima contro il Tonga aveva vinto 22 a 0, con dieci gol a testa dei due attaccanti titolari, John Aloisi e Damian Mori. Dovendo scendere in campo contro un’altra squadra che si annunciava ancor più fragile, quella delle Samoa Americane (203esima e ultima nel ranking Fifa!), l’allenatore Frank Farina decise di non schierare le sue due punte, che del resto erano già sufficientemente sazie. Le Samoa ressero per 10 minuti, poi fu il diluvio. Alla fine fu un terrificante 31 a 0 e l’attaccante di riserva Archie Thompson con 13 reti entrò nel Guinness dei primati, per numero di gol segnati in una partita ufficiale. Un record che resse solo 5 anni e venne battuto da un attaccante cipriota che ne fece 16 in una gara di campionato, finita 24 a 3. Tornando all’Australia, l’allenatore Farina se ne uscì con un attacco: «È stato imbarazzante. Nessuno ne è uscito vincitore. Noi non abbiamo guadagnato nulla da tutto ciò e nemmeno loro».
Il record dei gol appartiene però a un’altra partita, assolutamente più surreale. È quella che si giocò il 31 ottobre 2002 in Madagascar, in occasione dell’ultimo turno del campionato: al Mahamasima Municipal Stadium, si affrontano l’AS Adema e l’SO de l’Emyrne, rispettivamente prima e seconda in classifica. Una partita che non poteva incidere sulla classifica, perché nel turno precedente l’SO, pareggiando aveva visto sfumare la possibilità di giocarsi il titolo nello scontro diretto dell’ultima giornata. Il problema è che il pareggio era arrivato grazie a un rigore molto dubbio fischiato dallo stesso arbitro designato poi per la partita finale. Così i giocatori dell’SO decidono di inscenare la più incredibile delle proteste: iniziano a fare gol a raffica, ma tutti nella propria porta. Finì 149 a 0. E chi aveva perso non aveva fatto toccare palla all’avversario...