L'Isis rivendica la strage di Nizza Mancano all'appello 20 italiani

Giovedì sera, 14 luglio, giorno in cui tutta la Francia festeggiava l’anniversario della presa della Bastiglia, a Nizza un camion si è lanciato a tutta velocità contro la folla che sulla Promenade des Angles, il lungomare, partecipava alle celebrazioni. I morti sono 84 e 2012 i feriti, di cui 52 in pericolo di vita. Tra le vittime ci sono anche 10 bambini e al Lenval Foundation Children's Hospital ne sono stati ricoverati 54. Le autorità francesi hanno fin da subito parlato di un attentato di matrice terroristica. L'autore del massacro è Mohamed Lahouaiej Bouhlel, 31enne franco-tunisino residente a Nizza, ucciso dalla polizia. Era sposato e padre di tre figli, descritto come «instabile e depresso», era noto per violenze e uso di armi, ma senza apparenti legami con il terrorismo. Il premier francese Manuel Valls si è detto però certo che fosse «un terrorista indubbiamente legato all’Islam radicale». A confermarlo, sabato mattina, è arrivata la rivendicazione della strage da parte dell'Isis, attraverso la sua agenzia di stampa, Amaq: «L’autore dell’operazione di Nizza in Francia - ha annunciato il Califfato - è uno dei soldati dello Stato islamico. Ha condotto questa operazione in risposta agli appelli a colpire la popolazione degli Stati della coalizione che combatte lo Stato islamico». L'emittente Europe 1 ha reso noto che la polizia francese ha arrestato 5 persone della “stretta cerchia” di conoscenze dell’attentatore. Poche ore dopo l'attentato era stata fermata l’ex moglie di Bouhlel.
L'attentato. L’attacco è avvenuto intorno alle 22.30 vicino all’hotel Negresco. Sulla Promenade des Angles era appena finito lo spettacolo dei fuochi artificiali e c'erano almeno 30mila persone. L'attentatore era da solo alla guida del camion frigorifero, noleggiato pochi giorni prima, e ha superato il blocco della polizia dicendo che avrebbe dovuto consegnare dei gelati. A tutta velocità ha proseguito per due chilometri a zig zag cercando di investire il maggior numero di persone possibile. L’autista sparava anche sulla folla. Il folle viaggio è finito davanti all'hotel Negresco quando tre agenti hanno replicato al fuoco. Il terrorista si è spostato sul sedile del passeggero ed è stato colpito a morte. All’interno dei Tir sono state trovate «una pistola automatica calibro 7.65, un caricatore, delle cartucce, una seconda pistola finta, due repliche fittizie di fucili d’assalto, un kalashnikov e un M16, un telefono cellulare, una granata e diversi documenti.




Le testimonianze. Il Tir era un mezzo da circa 18 tonnellate e lungo 15 metri. Un giornalista del quotidiano Nice-matin che si trovava sul lungomare ha riferito che «il camion sterzava di continuo, per colpire più persone possibile, proprio come fossero dei birilli». Un altro testimone oculare citato da l’Express ha raccontato: «Ho sfiorato la morte. Ho visto gente stritolata, teste insanguinate, membra staccate». Thomas Russo, ristoratore italiano di Nizza, ha descritto il terrore seguito all’attentato: «In meno di 30 secondi decine e decine di persone si sono accalcate in preda al panico nel mio locale. La gente rischiava di restare schiacciata all’interno, è stato allucinante». Russo ha detto che la polizia ha ordinato alla gente di non uscire dai locali in cui si è rifugiata.
Martino Antonino, un ventiseienne di Montecatini che lavora alla gelateria Pinocchio, a cento metri dall’Hotel Negresco ha postato su Facebook la sua testimonianza: «D’improvviso la gente correva. Decine di persone si sono rifugiate dentro il nostro locale. Urlavano tutti, qualcuno è svenuto. Ho visto quattro corpi senza vita davanti al locale. Sono morti schiacciati nella calca. Due sono ancora qui davanti ai miei occhi, gli altri li hanno portati via con le ambulanze. E’ stato orribile, non avevo mai visto nulla di simile. In questo momento davanti a me ci sono due elicotteri atterrati in mezzo alla piazza (Massena, ndr). Sembra di essere in guerra. Anzi, no: siamo in guerra».
#Nizza/#Nice: Mass panic in #Nice. Vehicle crashed into a celebrating crowd. Reports of a shooting. #BastilleDay pic.twitter.com/RJyAMiSW0d
— WorldOnAlert (@worldonalert) 14 luglio 2016
Le vittime e gli italiani dispersi. Secondo il procuratore, Francois Molins, il bilancio delle vittime «potrebbe essere rivisto al rialzo». Sono in corso le procedure di identificazione ed è certo che tra i morti ci siano anche tanti stranieri. Per molte famiglie e amici di italiani sono ore di grande apprensione perché la Farnesina ha reso noto che sono ancora 20 i connazionali da rintracciare. Le prime informazioni diffuse il 15 luglio parlavano di tre italiani dispersi: una coppia residente a Voghera (Pavia) e una donna di Mondovì (Cuneo), rintracciata oggi, il cui marito è stato trovato in ospedale in condizioni gravissime. Il timore che ci possano essere altri connazionali fra le vittime era stato confermato venerdì dal console italiano a Nizza, che però invitava anche alla calma: «Nella calca di ieri sera sulla Promenade des Anglais - ha detto - molti hanno perso il cellulare e c'è chi non è riuscito a rientrare a casa e ha trascorso la notte fuori. Lavoriamo a stretto contatto con la Farnesina e da Parigi è in arrivo l'ambasciatore italiano».








Il bollettino medico. Venerdì mattina è intervenuto ai microfoni di SkyTG24 il professor Iannelli, chirurgo italiano che ormai da diversi anni opera a Nizza. Giovedì sera al momento dell'attentato si trovava in un ristorante con la famiglia e si era poi precipitato in ospedale per partecipare alle operazioni di soccorso: «Ho un bollettino medico aggiornato alle 10.30 che parla di un totale di 188 pazienti ricoverati in ospedale. Di questi, 98 in condizioni gravi e 36 bambini, con meno di 15 anni, in pericolo di vita; inoltre ci sono 20 persone in rianimazione. I morti sono 84, ma sono completamente piene le sale per eseguire le autopsie, che quindi vengono svolte nelle sale dove si studia anatomia». Il medico ha parlato anche delle tensioni tra la popolazione francese e quella nordafricana: «Ieri sera ho visto scene orribili, quando siamo arrivati al parcheggio per prendere la macchina e tornare a casa, c'era un uomo che se l'è presa con un parcheggiatore marocchino dandogli la colpa per l'attentato». Alle 15:30 di venerdì un nuovo bollettino medico riferiva che i pazienti in pericolo di vita erano 48. Alle 17 un nuovo aggiornamento ufficiale sul numero dei feriti da parte di François Molins: «Il numero dei morti è 84, i feriti sono invece 202. Di questi, 52 sono in condizioni gravi e 26 in terapia intensiva».
.@fhollande s'est rendu auprès des blessés et a témoigné de son soutien au personnel du CHU Pasteur à #Nice pic.twitter.com/cufFPwNhRV
— Élysée (@Elysee) 15 luglio 2016
Hollande è a Nizza. Il presidente francese François Hollande, arrivato venerdì sera a Nizza, ha tenuto una conferenza stampa: «È stata scelta come data per l’attentato quella del 14 luglio, non una a caso - ha detto Hollande -. È stata scelta perché è la festa della libertà. L’intento dell’attentatore era quello di toccare la Francia nel profondo. Voglio esprimere la mia compassione per le vittime e per le loro famiglie, 84 persone sono morte. Altre 50 circa sono in condizioni gravi. Ci sono francesi tra questi, ma anche stranieri che sono qui in vacanza. Senza dimenticare i tantissimi bambini feriti. Vanno considerate anche le persone che non hanno subito traumi fisici, ma che per sempre si porteranno dentro scene orribili come quelle di ieri sera. Sono tutte persone colpite a morte per soddisfare la follia omicida di una persona o di un gruppo di persone. Ci tengo anche a sottolineare il coraggio e l’impegno di tutti coloro che ieri sera erano impegnati per rendere sicura la zona, così com’è stato durante gli Europei. I nemici colpiranno ancora ma non cederemo», ha garantito il presidente francese.
Da Parigi ha parlato anche il primo ministro Valls: «Il terrorismo è una minaccia che grava pesantemente sulla Francia. Siamo in guerra. Il loro obiettivo è quello di impaurire la popolazione, ma noi non ci faremo destabilizzare. I tempi sono cambiati - ha aggiunto - dobbiamo imparare a convivere con questa minaccia. Siamo stati colpiti il 14 luglio, nel giorno della nostra festa nazionale, volevano attaccare la nostra unità».
Le indagini. Ad indagare sull'attentato è la procura di Parigi. Il pubblico ministero Molins venerdì aveva invitato alla prudenza nel classificare la strage come attentato terroristico, ora però è arrivata la rivendicazione del Califfato. Il Tir utilizzato durante la strage era stato noleggiato due giorni fa a Saint-Laurent-du-Var, vicino a Nizza. L'attentatore lo aveva poi raggiunto in bicicletta, prima di arrivare sul lungomare intorno alle 22.30 e dare inizio alla strage. Prima di partire con il camion e investire la folla, ha anche sparato a tre poliziotti.
Quello di giovedì sera a Nizza è l’attentato più sanguinoso in Francia dopo gli attacchi di Parigi del 13 novembre 2015. Il Site, il sito di monitoraggio delle attività jihadiste sul web, ha scritto che i sostenitori dell’Isis stanno celebrando il massacro di Nizza. «Notando le luci della torre Eiffel spente in segno di lutto - scrive il Site - un sostenitore dell’Isis ha chiesto che rimanga al buio fino alla conquista della Francia da parte dello Stato Islamico». Subito dopo l'attentato, Hollande ha convocato una riunione d’urgenza al ministero degli Interni e lo stato di emergenza, che sarebbe dovuto terminare tra meno di due settimane, è stato prolungato di altri tre mesi. Sono stati mobilitati 10mila soldati. Il Paese ha decretato tre giorni di lutto nazionale durante i quali le bandiere saranno listate a lutto e la Torre Eiffel verrà invece illuminata con il tricolore bianco rosso e blu della bandiera nazionale.




Nizza è una popolare meta di vacanze per molti italiani e dopo la strage iI confine italo-francese è stato bloccato. Polizia e Carabinieri stanno controllando ogni automobile che si presenta alla frontiera. L’attività di prevenzione è stata annunciata a tempo indeterminato.
Controlli rafforzati Italia-Francia Ex valico ponte San Ludovico #Nizza #NiceAttentat @Artventuno pic.twitter.com/KUrgdNuucd
— Stefania Battistini (@StefaniaBattis4) 15 luglio 2016
La solidarietà. Sulla Promenade des Anglais è stato creato un perimetro di sicurezza, presidiato da decine di militari e agenti di polizia. Nella notte del terrore alcuni tassisti avevano offerto passaggi alle persone che si trovavano nella zona e molte persone avevano offerto la loro casa come rifugio temporaneo, usando l’hashtag #PortesOuverteNice. Facebook aveva attivato il safety check, che ha permesso agli utenti che si trovano in un certo luogo di dire ai loro contatti se “stavano bene”. Su Twitter sono anche comparsi diversi account per la ricerca di amici e parenti dispersi, come @SosNice1407, @NiceFindPeople, @FindPeoople. «Trovato!!! Grazie infinite alla signora Joy Ruez!!! Grazie a Facebook e a tutti quelli che ci hanno aiutato», questo è ciò che ha postato una mamma dopo aver ritrovato il proprio neonato di 8 mesi, perso in una carrozzina. La donna si era rivolta al popolo del web per chiedere aiuto e la vicenda si è conclusa nel migliore dei modi. Per tutta la giornata di ieri le persone hanno portato fiori sui luoghi della carneficina.



