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Canarini "sfrattati" e un gheppio in gabbia: salvati dai Carabinieri della Forestale

Doppio intervento: il primo a Paladina, perché proprietà di un inquilino allontanato, il secondo a Brembate. Liberato nell'Oasi Wwf Valpredina

Canarini "sfrattati" e un gheppio in gabbia: salvati dai Carabinieri della Forestale
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Un gheppio in una gabbia e trenta uccelli d'allevamento: sono questi gli animali dei quali si sono presi cura nell'ultima settimana i carabinieri per la Tutela forestale della Bergamasca, coordinati dal gruppo di difesa.

Questi sono solo due dei principali interventi dei quali il gruppo si è fatto promotore.

Un gheppio in gabbia

In particolare, a Brembate, il Nucleo Cites Bergamo è intervenuto a seguito a qualificata segnalazione circa a probabile illecita detenzione di un falco. Effettivamente l'uomo, un cinquantenne lì residente, deteneva, senza alcuna autorizzazione, un gheppio (falco tinnunculus) all' interno di una gabbia posta nel giardino di proprietà.

In Italia il gheppio è uniformemente distribuito dall'arco alpino fino alle estreme latitudini meridionali della Penisola, nidifica in rocce, alberi, edifici, a qualunque altezza superiore al metro, si nutre di roditori, grossi insetti, lucertole e piccoli uccelli. Per la sua tutela è importante mantenere paesaggi agricoli non intensivi ed in ambito urbano (e rurale, ove la specie nidifica presso edifici o altri manufatti),  tutelare i siti di nidificazione  quando sono effettuati interventi di restauro o altri lavori su edifici.

Perché era lì?

Il rapace, in buone condizioni di salute è stato quindi sequestrato e subito affidato al più vicino centro recupero animali selvatici (Oasi wwf Valpredina). Il responsabile è stato deferito alla Procura di Bergamo per il reato di furto venatorio. Ora sono in corso relativamente alle modalità con le quali l'indagato è entrato in possesso dell'animale.

Come comportarsi con animali selvatici

Questo perché in Italia fauna selvatica è protetta e  ne è vietata la detenzione. I Carabinieri avvertono: «L'eventuale recupero di animali selvatici  deve essere finalizzato esclusivamente al ritorno alla vita in natura ed è per questo sempre meglio contattare le autorità locali prima di improvvisare un intervento. Quando ci si imbatte in un animale selvatico che appare ferito o in difficoltà bisogna evitare di avvicinarsi subito; meglio restare a debita distanza e osservare la situazione da lontano per capire se ci sono effettivamente difficoltà e per valutare se e come intervenire».

il gheppio che bello
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Il gheppio

il gheppio che intelligente
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i canarini
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I canarini

Spiegano poi: «Si dovrebbe intervenire solo quando gli animali sono feriti, sanguinanti, tremanti, particolarmente deboli o, nel caso degli uccelli, con ali rotte oppure che siano esposti a pericoli evidenti come, ad esempio, il traffico veicolare o l’'ccessiva frequentazione di una zona. Improvvisare un intervento, anche in buona fede, potrebbe essere deleterio. In tutti i casi dubbi, meglio rivolgersi ad un Centro Recupero Animali Selvatici».

Canarini sfattati

Diverso invece il caso di Paladina invece, dove il Nucleo Carabinieri Forestale di Curno è intervenuto in conseguenza di uno sfratto immobiliare. Il cittadino sfrattato era però anche detentore di trenta uccelli d'allevamento (canarino, passero del Giappone ecc..) regolarmente  detenuti in 18 gabbie e in buone condizioni di salute. Per questo, militari del reparto Forestale si sono attivati per trovare un un provvisorio custode in grado di garantirne idonee condizioni  di detenzione.

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