Caos distanze su treni e autobus, nulla di fatto dalla Conferenza Stato-Regioni
Si attendono sviluppi lunedì 10 agosto, a margine dell'incontro tra Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza e dell’Emilia-Romagna, e i Ministri Roberto Speranza (salute), Paola De Micheli (trasporti) e Francesco Boccia (affari regionali)
Continuano a tenere banco le polemiche (e la confusione) rispetto al distanziamento minimo di sicurezza a bordo dei mezzi pubblici. Si attendevano sviluppi in merito a margine della Conferenza Stato-Regioni, convocata giovedì 6 agosto, ma la riunione si è conclusa con un nulla di fatto. Tutto posticipato, quindi, alla giornata di lunedì 10 agosto, quando il presidente della Conferenza e governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, incontrerà i ministri Roberto Speranza (Salute), Paola De Micheli (Trasporti) e Francesco Boccia (Affari regionali).
Nel frattempo, nella serata di ieri (6 agosto), Regione Lombardia ha pubblicato una nota nella quale conferma che al momento «resta in vigore l’ordinanza firmata dal presidente Attilio Fontana lo scorso 31 luglio». «Nel corso della Conferenza Stato-Regioni - prosegue la nota stampa -, le Regioni hanno unanimemente manifestato al Governo la propria preoccupazione rispetto all’obbligatorietà del distanziamento sui mezzi pubblici. Misura questa che comporta criticità in ordine alla gestione del servizio di trasporto pubblico locale, soprattutto in relazione alla ripresa delle attività scolastiche a settembre».
La querelle nasce lo scorso 31 luglio, giorno in cui Trenitalia e Italo hanno ripristinato sui treni a lunga percorrenza la possibilità occupare la totalità dei posti. Sempre lo stesso giorno, Regione Lombardia ha emesso un’ordinanza che consente, tra le altre cose, l’occupazione della totalità dei posti a sedere su treni e autobus. Decisioni che hanno scatenato reazioni di forte perplessità negli scienziati, ma anche tra la gente comune (perché oggettivamente non si capisce come si possano mantenere comportamenti responsabili e di distanziamento se poi sui treni ci si può ritrovare affiancati l’uno all’altro).
Per questa ragione, il ministro Speranza aveva ripristinato con una contro-ordinanza i limiti precedentemente imposti a bordo dei mezzi pubblici, che impongono il dimezzamento dei posti a sedere. Un provvedimento cui però Trenord è rimasta sorda, mentre altre aziende, come Atb, si sono dimostrate più prudenti. In ogni caso, la stessa Atb da giovedì ha aumentato la capienza delle funicolari, sulle quali si potranno occupare la totalità dei posti a sedere e la metà di quelli in piedi.
La situazione è comune a diverse regioni, in ognuna delle quali sono stati adottati criteri diversi. Nel frattempo, in attesa di chiarimenti, ognuno va per la propria strada seguendo il proprio interesse. Con buona pace per i viaggiatori nel caos.