Casa Suardi in Piazza Vecchia diventerà la "vetrina" della biblioteca Mai
Due milioni e 300 mila euro per il recupero del palazzo che ha più di mille anni. Sarà liberata e riaperta al pubblico la chiesetta di San Michele
Angela Clerici, foto di Devid Rotasperti
Prima la si voleva vendere, correva il 2010 o giù di lì, per finanziare un’opera per la risalita da Bergamo bassa verso Città Alta. Ma fioccarono le proteste, Italia Nostra in testa. Poi, eravamo nel 2012, ecco di nuovo la grande idea di alienare il palazzo Suardi di piazza Vecchia. Per quale scopo? Il restauro del teatro Donizetti. Ma anche quel pensiero venne cancellato dal coro di proteste levatosi in città. Alla fine, la Domus Suardorum, ovvero Casa Suardi, prima sede della nostra università, ce la siamo tenuta, è rimasta di proprietà del Comune, ovvero di tutti noi, e il Teatro Donizetti lo abbiamo restaurato lo stesso.
Merito della giunta Gori e dei bergamaschi che hanno messo mano al portafogli. Ora è arrivato il bando per il recupero, un intervento da due milioni e trecentomila euro. L’origine del palazzo è molto antica e si lega alla parte di edificio verso il Campanone, eretto verso il 1180 sulla base di una costruzione ancora più antica. Quella parte diventò il Palazzo del Podestà. La casa Suardi di cui parliamo ora è la parte che sta invece verso la biblioteca.
A Bergamo esiste anche un’altra dimora Suardi, tuttora abitata dalla famiglia; venne costruita alla fine del XVI secolo e si trova in via Pignolo, accanto alla chiesa di San Bernardino. Quella dei Suardi è probabilmente la più insigne famiglia di Bergamo, la cui origine risale addirittura al X secolo. Lo splendore venne raggiunto nel Duecento quando il potere della famiglia (ghibellina, pro imperatore) era tale da condizionare in maniera importante l’operato del podestà.
Insomma, grande famiglia. Ora il Comune ha deciso il restauro di questa Casa Suardi di piazza Vecchia in stretta relazione con la prospiciente biblioteca Angelo Mai. L’idea è di inserire spazi dedicati a mostre, a studio, a laboratori didattici e consultazione di documenti storici che oggi sono custoditi nella biblioteca Angelo Mai.