Imprese e politica

Il caso dei lavoratori della Abb finisce in Consiglio a Dalmine

Il caso dei lavoratori della Abb finisce in Consiglio a Dalmine
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La questione del trasferimento di 76 dipendenti dell’Abb di Lodi nel sito di Dalmine approda in Consiglio comunale. Il capogruppo del Partito Democratico Sergio Carrara, infatti, nella seduta del prossimo lunedì 29 ottobre presenterà una mozione a riguardo. Lo scorso settembre, l’azienda leader nella produzione di quadri elettrici ha annunciato d’emblée la chiusura dello stabilimento di San Martino in Strada, in provincia di Lodi e 76 dipendenti, quasi tutti impiegati, sono stati destinati alla succursale dalminese, che si trova in via Friuli.

I lavoratori lodigiani non sono certo felici di questa soluzione, dato che le due fabbriche distano circa 50 chilometri l’una dall’altra. I sindacati sono sul piede di guerra ma, se la situazione non dovesse sbloccarsi, è molto probabile che gran parte dei dipendenti vittime di questo provvedimento si trasferisca a Dalmine, almeno durante la settimana. Nello stabilimento bergamasco dell’Abb lavorano circa 650 persone. Ma nessun dirigente della multinazionale svizzera ha finora comunicato al Comune di Dalmine l’intenzione di trasferire altri 76 lavoratori. E nessuno ha pensato nemmeno di informare il sindaco di San Martino in Strada, dove l’azienda è presente fin dal 1971. In pratica, in questa operazione di delocalizzazione, i vertici aziendali non hanno tenuto conto degli stravolgimenti che il trasferimento porterà non solo sui dipendenti lodigiani e sulle loro famiglie, ma anche su entrambi i territori coinvolti.

Di ciò chiede conto Carrara: «La pratica della delocalizzazione, spesso attuata dalle multinazionali, è un fenomeno che assume dimensioni...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 37 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 31 ottobre. In versione digitale, qui.

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