C’è un problema serio coi cinghiali (lo dimostra l’incidente sulla A1)
È accaduto alle 4 di notte sulla A1, a pochi chilometri da Milano. Tra le uscite di Lodi e Casalpusterlengo, un branco di cinghiali è riuscito a entrare in autostrada, pare scavando un tunnel sotto le reti. Il risultato è stato drammatico: un tamponamento a catena che ha causato una vittima, il 28enne Slavomir Andrees Lombardi, di origini polacche. I feriti sono una decina. Tra loro tre bambini (due di 8 e uno di 11 anni) e due ragazzini di 13 e 15 anni. E ancora due donne di 37 e 39 anni e due uomini di 40 e 48. Se non è stata una strage poco ci è mancato.
Sono circa quattrocento gli incidenti stradali provocati dai cinghiali in Lombardia dal 2013 a oggi. È quanto stima la Coldiretti su dati regionali dopo l’incidente avvenuto sull’autostrada A1. Non è un episodio isolato, perché questa mattina i cinghiali sono ricomparsi, sempre sull’Autostrada del Sole, tra Fiorenzuola e Fidenza: due automobili si sono scontrate proprio a causa dell’attraversamento di un gruppo di animali. Fortunatamente non ci sono stati feriti dalla collisione tra le due vetture che stavano viaggiando in direzione sud. La circolazione però è rimasta a lungo bloccata. Uno degli animali è stato investito e ucciso da un’auto. Sempre secondo la Coldiretti, assistiamo a un proliferare di animali selvatici, con l’invasione di campi coltivati, città e strade, dove rappresentano un pericolo per le cose e le persone: distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti. Non è quindi più solo una questione di risarcimenti danni ma è diventato, conclude l'associazione dei coltivatori, un fatto di sicurezza delle persone che va affrontato con la dovuta decisione.
Quanto ai risarcimenti, i numeri parlano chiaro: nel quinquennio 2013/2017, sul territorio regionale il cinghiale ha arrecato danni alle colture agricole per 1.669.989 euro di indennizzi erogati da Regione Lombardia, corrispondenti a 2.807 eventi di danno denunciati, e ha provocato 384 sinistri stradali denunciati, con erogazione di risarcimenti per 606.664 euro complessivi. Per questo l’11 giugno scorso, Regione Lombardia ha approvato, su proposta dell'assessore all'Agricoltura, una delibera per contrastare il proliferare di cinghiali, soprattutto a tutela della sicurezza e della salvaguardia delle colture agricole. «È una decisione forte», ha spiegato l'assessore Rolfi, «che vuole essere una risposta concreta alla situazione di esasperazione che molti agricoltori sono costretti a vivere. Con questo atto diamo la possibilità agli agricoltori, provvisti di regolare licenza, di abbattere tutto l'anno i cinghiali. Si tratta di un ampliamento dell'attività di contenimento finora riservata solo alla polizia provinciale e ai cacciatori». La Regione ha anche chiesto una modifica della legge 157 per riconoscere l'operatore volontario, ossia un cacciatore formato, che consenta di ampliare l'attività di contenimento oggi in capo solo agli operatori della polizia provinciale, ormai pochi e sparuti a causa della legge Delrio.