futuro in bilico

Addio centro innovazione Italcementi, i sindacati a Gori: «La politica convinca Heidelberg»

La multinazionale tedesca ha riconfermato la volontà di spostare il centro in Germania. Trentadue dipendenti rischiano il posto di lavoro

Addio centro innovazione Italcementi, i sindacati a Gori: «La politica convinca Heidelberg»
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Quale sarà il futuro dei 32 dipendenti occupati nel Centro innovazione Italcementi del Kilometro Rosso? Se lo chiedono i sindacati, sempre più preoccupati dalla scelta (confermata) di Heidelberg Cement di spostare il centro di ricerca in Germania. «Riteniamo che la scelta di trasferire il centro ricerca sia sbagliata e lo abbiamo ribadito anche durante l’incontro del 3 dicembre scorso con la direzione aziendale», sottolineano Giuseppe Mancin, Simone Alloni e Luciana Fratus (segretari generali bergamaschi di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil), che nei giorni scorsi hanno incontrato l’assessore e vicepresidente lombardo Fabrizio Sala e, questa mattina (lunedì 7 dicembre) anche il sindaco Giorgio Gori. «Stiamo cercando di sensibilizzare la politica a tutti i livelli in modo da non lasciare nulla al caso – aggiungono - provando tutte le strade percorribili per non vanificare tutto quanto è stato fatto nell’innovazione del prodotto da Italcementi».

A margine del confronto anche il sindaco Gori si è reso disponibile nel cercare un’interlocuzione con i riferimenti italiani di Heidelberg Cement, rimarcando l’importanza che ha per Bergamo il centro di ricerca insieme alle conoscenze delle persone che vi lavorano. Giovedì (10 dicembre) si svolgeranno da remoto le assemblee con i dipendenti coinvolti, in modo da condividere il percorso avviato e capire le eventuali mosse compiute dall’azienda. «Dobbiamo muoverci nella massima consapevolezza di quello che potrà accadere – concludono Mancin, Alloni e Fratus -, rimarcando l’alto livello di competenze interno e le possibilità che Bergamo e la Lombardia possono garantire nello sviluppo di nuovi prodotti, in linea con quello che ci chiede oggi un mercato sempre più green».

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