Cercano di sedare la lite tra latinos e finiscono al pronto soccorso

Girare per Bergamo di sera è diventato pericoloso, soprattutto per la presenza di bande di latinos che scorrazzano ubriachi per le vie del capoluogo orobico, molto spesso ingaggiando tra loro gigantesche risse. E guai ad intervenire per calmare gli animi, si rischia di essere picchiati.
Come dimostra la vicenda accaduta qualche giorno fa nel quartiere cittadino di San Tomaso, che ha visto come protagonista un ecuadoriano di ventuno anni: il ragazzo prima si è scolato numerosi bicchieri di birra, poi in via Sardegna e via Sicilia ha ingaggiato una furibonda zuffa con alcuni sudamericani, quindi ha danneggiato due auto parcheggiate e infine ha aggredito e tentato di investire due cittadini che erano intervenuti per sedare la lite ed è finito in carcere con le pesanti accuse di resistenza a pubblico ufficiale, rissa e tentato omicidio con dolo alternativo (perché non è chiaro se l’intenzione fosse davvero quella di uccidere).
Tutto inizia alle 21.30, quando questura e carabinieri vengono allertati dai residenti per una maxi rissa in strada tra sudamericani, quasi tutti sotto l’effetto di sostanze alcoliche. Quando le gazzelle e le volanti raggiungono la zona, trovano il ventunenne, la fidanzata minorenne, di origine marocchina, e altri due amici. Secondo quanto accertato dalle forze dell’ordine, il ventunenne, dopo essersi picchiato con pugni e calci con gli altri partecipanti alla zuffa, se l’è presa con una Mercedes Classe B, lanciandosi di testa sul cruscotto della vettura, sfasciandolo. È a quel punto che intervengono i due ragazzi, entrambi romani, in visita a una zia, proprietari della Mercedes, che hanno assistito alla scena dalla finestra dell’appartamento della loro parente. I due finiscono però al pronto soccorso, la loro "intrusione", infatti, non viene gradita dall’ecuadoriano che li aggredisce, colpendoli con calci e pugni, sale sulla vettura, accende il motore e dà gas. Dopodiché, sempre al volante della macchina, sale sul marciapiedi e punta contro i malcapitati, per fortuna sfiorandoli solamente.
Una volta bloccato con non poca fatica da carabinieri e poliziotti, il giovane, che ha numerosi precedenti per estorsione, porto d’armi, droga e rissa, viene condotto prima in ospedale per via del suo stato di alterazione dovuto alle sostanze stupefacenti (tra cui cocaina, ecstasy e cannabis) e all’alcol ingurgitato in gran quantità. Dimesso, viene portato in una cella del carcere cittadino di via Gleno, mentre i due ragazzi romani se la cavano con una prognosi di pochi giorni.