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Cervi, pettirossi e caprioli abbattuti: la polizia provinciale contro il bracconaggio

Cervi adulti, fringuelli, pettirossi, caprioli e camosci sono solo alcuni degli animali rimasti vittime dei cacciatori di frodo

Cervi, pettirossi e caprioli abbattuti: la polizia provinciale contro il bracconaggio
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Cervi adulti, fringuelli, pettirossi, caprioli, camosci. Sono solo alcuni degli animali rimasti vittime sulle nostre montagne di bracconieri, individuati e sanzionati dalla polizia provinciale.

In particolare, alle pendici del Monte Alben, durante un controllo nell’ambito della caccia al camoscio, gli agenti hanno sorpresi due residenti nella zona mentre stavano trafugando un capo abbattuto, che non era mai stato consegnato al centro di verifica del comprensorio alpino di caccia della Val Seriana.

Un episodio analogo si è verificato sul Monte Alino, dove altri due cacciatori residenti nella media Val Seriana sono stati fermati dalla polizia provinciale dopo aver abbattuto un maschio adulto di cervo senza possedere alcuna autorizzazione.

Entrambi gli animali abbattuti sono stati sequestrati e i cacciatori sanzionati, oltre a dover pagare una multa, dovranno risarcire i capi prelevati e non potranno prendere parte alla caccia di selezione agli ungulati.

Una cerva uccisa con un laccio metallico

Ancor più grave quanto successo in Valle di Scalve e nel comprensorio delle Prealpi bergamasche. Un uomo, residente in Valle, è stato intercettato dagli uomini del nucleo ittico-venatorio mentre stava scuoiando una femmina adulta di cervo, catturata con un laccio metallico nascosto nella boscaglia.

Un altro bracconiere, residente nel Sebino, è stato invece sorpreso mentre controllava alcuni lacci posizionati per catturare gli animali selvatici. In uno di questi era rimasto intrappolato un capriolo, che fortunatamente era riuscito a liberarsi da solo e fuggire. Entrambi gli uomini sono stati segnalati alla Procura delle Repubblica.

Bracconaggio in Vale Seriana e in Pianura

In Val Serina un bracconiere è fuggito dopo aver ucciso un cervo e un capriolo (entrambi sequestrati dalla polizia) utilizzando munizioni di tipo spezzato; una tipologia vietata nella caccia di queste specie. Al momento, sono in corso le indagini per risalire all’identità del bracconiere.

Anche in pianura non sono mancati episodi di bracconaggio. Qui sono stati infatti scoperte gabbie o tagliole e, in una di queste, è stata recuperata una volpe. L’animale, liberato, è stato trasferito per essere curato al centro di recupero degli animali selvatici Valpredina a Cenate Sopra.

Reati di uccellagione

Due abitanti della Valle di Scalve dovranno invece rispondere davanti al giudice dei reati di uccellagione, detenzione di avifauna tipica alpina, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità. La polizia provinciale aveva individuato uno dei bracconieri mentre stava ispezionando una rete abusiva per la cattura di uccelli migratori.

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Sempre per la stessa tipologia di reato, nel Sebino, sono stati pizzicate due persone che cacciavano usando una rete di 10 metri e ben 32 panie invischiate, pasturazioni e richiami vivi, in un impianto ricavato presso il proprio appostamento fisso. Un altro cacciatore aveva invece catturato utilizzando richiami vivi due pettirossi e altri piccoli uccelli, già spennati.

In tutti i casi le reti, le panie e gli uccelli morti sono stati sequestrati, mentre gli esemplari catturati sono stati immediatamente liberati.

Incidenti stradali con animali: come comportarsi

Nell’attività di recupero degli animali selvatici feriti, deceduti o in difficoltà, spesso vengono trovati esemplari che presentano ferite dovute all’impatto con autoveicoli. Spesso questi animali si rifugiano nelle aree boschive e poco edificate ai margini delle strade, dove possono attirare altri esemplari che, spostandosi, rischiano di essere anch’essi investiti

La polizia provinciale invita quindi a fare attenzione quando si guida lungo strade che presentano ai lati aree boschive e poco edificate. In caso di impatto con un animale selvatico è poi opportuno segnalare l’accaduto alla sala operativa (numero verde 800.350035) o ad altre forze di polizia, anche se l’animale si è allontanato.

Inoltre, chiunque assista o rimanga coinvolto in un incidente con uno o più animali (siano essi d’affezione, da reddito o protetti), qualora non rispettasse l’obbligo di fermarsi e di soccorrere gli esemplari feriti, può essere multato.

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