Cesare è morto ben 33 anni fa Però nessuno l'ha mai avvisato

Sta vivendo una vita piena, ma per l’Agenzia delle entrate sarebbe morto 25 giorni dopo la nascita. Un errore burocratico dal quale sta cercando di uscire per ottenere il duplicato del tesserino sanitario. Cesare Vimercati, di Inzago, nel Milanese, gestore del Chiosco delle delizie di piazza Maggiore da 14 anni, ora residente a Bellinzago, si è scontrato con un’impasse informatica dalla quale sta cercando di uscire. Eppure, nel corso degli anni, diverse volte, sia per l’attività che gestisce sia per motivi personali, il 33enne si è recato in diversi uffici per avere la documentazione che gli serviva, ma non si è mai verificato nessun problema. Martedì mattina, invece, Vimercati è andato all’Agenzia delle entrate di Gorgonzola per chiedere il duplicato della tessera sanitaria e, dal tabulato, risulta deceduto il 5 giugno 1984.
«Avevo smarrito la tessera qualche anno fa e mi era stato fornito un documento provvisorio - ha detto il 33enne - Ora mi serviva l’originale, così sono andato a fare richiesta e ho scoperto che... sarei morto». A nulla è valsa l’evidenza dell’errore: gli addetti hanno chiesto al 33enne di attivarsi affinché il Comune, Ente che ha comunicato il decesso, rilasciasse un documento di rettifica. Vimercati ha quindi controllato nel suo attuale paese di residenza, Bellinzago, ma all’Anagrafe non risulta nessuna comunicazione inviata all’Agenzia delle entrate. Dato che, fino al 2002, ha vissuto a Pozzo d’Adda, il 33enne si è quindi recato anche in questo Municipio per cercare di venire a capo della questione.
«Il personale non ha voluto ammettere lo sbaglio, ma mi ha confermato che ci sono stati dei problemi con la mia scheda e l’errore è partito proprio da Pozzo - ha detto Cesare Vimercati - Mi hanno comunicato che hanno provveduto a rettificare la mia posizione all’Agenzia delle entrate ma, per sicurezza, andrò comunque a controllare, anche perché ho bisogno del duplicato della tessera sanitaria. Ammetto che sono rimasto allibito: le tasse arrivano regolarmente così come altri documenti, è perlomeno stravagante che nessuno si sia mai accorto di questo errore». Il 33enne fa buon viso a cattivo gioco: «Chissà che il 5 giugno non venga fatta una Messa in mia memoria», ha ironizzato. E pensare che l’11 maggio ha festeggiato i suoi 33 anni insieme agli amici che, scherzando, lo hanno paragonato a Gesù. «Infatti è risorto», hanno commentato con ironia una volta saputo del marchiano errore.