Che ci fanno seimila cinesi a Parigi? (E non è l'inizio di una barzelletta)

Cosa ci fanno 6.400 cinesi in comitiva nel mezzo di Parigi? No, non è un invasione militare, è semplice un regalo fatto dal proprietario di un’azienda di Pechino ai suoi dipendenti. Per festeggiare i 20 anni di Tiens Group, società che si occupa di e-commerce, biotecnologie e turismo, il fondatore e presidente Li Jinyuan ha prenotato 140 alberghi della capitale francese per offrire a circa metà dei suoi lavoratori una vacanza da sogno. Il nutrito gruppo di visitatori passerà il weekend in Costa Azzurra, dove sono state prenotate 4.760 camere in 79 alberghi a quattro e cinque stelle, per poi spostarsi a Parigi a bordo di 146 pullman. Il Governo francese ha addirittura messo a disposizione della comitiva due treni ad alta velocità appositamente riservati, nonché 12 dipendenti del personale della Ferrovie dello Stato che avranno l’incarico di occuparsi esclusivamente del gruppo. La Francia, d’altra parte, è la meta più agognata dai turisti cinesi, come testimoniato da un sondaggio che vede la terra transalpini in cima alla loro lista dei desideri, subito prima dell’Italia.
Il turismo cinese in Europa: un business in continua espansione. Di fatto una classe media sempre più sofisticata, il reddito medio sempre più elevato, i voli più economici e l’apprezzamento dello yuan sull’euro sono tutti fattori che contribuiscono a fare dell’Europa una meta sempre più comune per i turisti cinesi. Una crescita impressionante, se si pensa che l’anno scorso oltre 100 milioni di cinesi hanno viaggiato all’estero contro i soli 8 milioni del 1998. Hanno speso più di 140 miliardi di euro, contro gli appena 100 spesi da tutti i turisti stranieri in Cina. E sono anche stati i principali acquirenti di beni di lusso. Nel 2014 i turisti cinesi hanno rappresentato il 40 percento del mercato del lusso in Francia, il 35 percento di quello italiano e il 25 percento di quello britannico. Per l’Expo di Milano si attendono oltre un milione di turisti cinesi e, nelle ultime stagioni, la loro presenza in Italia è cresciuta in media del 18 percento ogni anno.
[Le foto del CEO e del gruppo a Nizza]

(AP Photo/Lionel Cironneau)

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Il Ceo di Tiens, Li Jinyuan. (AP Photo/Lionel Cironneau)

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Spendaccioni… maleducati. Il turismo cinese, insomma, rappresenta un importante fonte di reddito per moltissimi esercenti presenti nei Paesi di destinazione. Ma c’è anche un altro lato della medaglia, riguardante il comportamento non sempre civile che i turisti cinesi tengono quando si trovano all’estero. Lo stesso Governo di Pechino, preoccupato che fenomeni di questo tipo possano infangare l’immagine della Cina agli occhi del mondo, ha addirittura stilato un documento di 64 pagine contente una serie di indicazioni che i proprio cittadini sono tenuti a rispettare al fine di non risultare maleducati nei Paesi che li ospitano.
È stata persino create un’apposita “lista nera” in cui inserire i nomi di persone che non si sono comportate civilmente. Istituito ad aprile, l’elenco si compone già di quattro persone. C’è una coppia che ha tirato acqua bollente sulla hostess che non gli aveva permesso di cambiare posto per sedersi vicino e un giovane al suo primo volo in aereo che ha aperto il portellone di sicurezza perché «aveva bisogno di aria fresca». L’ultimo in ordine di tempo si è fatto fotografare seduto in maniera irriverente sulla testa della statua di un eroe della Lunga Marcia: vengono sanzionati, dunque, anche comportamenti maleducati tenuti in patria che però danno adito di ritenere che possa accadere lo stesso anche quando i soggetti coinvolti siano in vacanza in un qualsiasi posto del mondo. Ancora non è chiaro se verranno in qualche modo multati o puniti, ma sicuramente la loro onta verrà fuori ogni volta che un funzionario incaricato di preparargli i documenti di viaggio consulterà un database.