Chi era il 22enne arrestato per terrorismo: l'odio verso i preti e un collega di lavoro
Nelle conversazioni, il giovane residente ad Azzano parlava di accoltellare i sacerdoti della vicina chiesa e mettere una bomba sotto l'auto di un altro dipendente della pizzeria dove lavorava
Un dipendente modello, che lavorava bene e non dava problemi. Tranquillo e irreprensibile. Certo, forse un po' taciturno, ma per il suo impegno il datore di lavoro della pizzeria di via Garibaldi a Bergamo dove lavorava nei finesettimana lo voleva addirittura premiare assumendolo con il contratto di apprendista.
Lavoratore modello e aspirante terrorista
Nessuno però immaginava che S. E. N., nella sua mente, sui social e nelle conversazioni con altri soggetti (62 profili radicalizzati sugli amici di Facebook), immaginasse di accoltellare i preti della vicina chiesa, quegli uomini vestiti di nero che vedeva passare fuori dall'attività, colpire una vicina chiesa oppure mettere bombe sotto le auto dei colleghi che non gli andavano a genio, e chissà cos'altro.
Sparatorie, esecuzioni e decapitazioni, foto con armi (un fucile calibro 12, ai lati due ragazzi con pistole), messaggi inneggianti alla jihad islamica e palestinese, celebrazione dell'11 settembre, uno spiccato antisemitismo.
La polizia, con Ucigos e Digos di Bergamo e Brescia, lo ha arrestato ieri mattina (venerdì 4 ottobre) e portato nel carcere di via Gleno, con l'accusa di apologia di delitti e l'aggravante di associazione con finalità di terrorismo internazionale. Una specificazione, quest'ultima, per la quale però il gip non ha riconosciuto la gravità indiziaria.
Telefonate inquietanti
Tra farneticazioni su Anticristo e battaglie contro gli ebrei israeliani, gli inquirenti, che lo controllavano da quando era stato segnalato dall'Aise, hanno però capito che c'era un rischio concreto quando, nella conversazione con un altro soggetto, lo scorso 29 settembre, aveva fatto una serie di affermazioni inquietanti, riportate oggi (sabato 5 ottobre) dal Corriere Bergamo. Si lamentava di quanto la sua vita fosse noiosa e, vedendo dalla finestra camminare fuori dalla pizzeria i sacerdoti, mentre aveva un coltello in mano, si chiedeva cosa sarebbe successo se avesse affondato la lama nel corpo di un essere umano: «Che faccio... Esco o non esco?».
Arrivato in Italia nel dicembre 2022 da irregolare, era passato prima da Catania per poi arrivare a Bergamo. Si era stabilito ad Azzano San Paolo e aveva ottenuto un permesso di soggiorno per motivi di lavoro, che stava però per scadere. Tant'è che, su internet, avrebbe anche visitato siti che fornivano documenti falsi. Aveva iniziato a lavorare in quella pizzeria in città un anno fa, poi una pausa e infine aveva ripreso quest'estate a chiamata.
Siccome si impegnava, il suo capo lo voleva assumere a tempo indeterminato, ma quando le forze dell'ordine si sono presentate al locale per perquisire il suo armadietto ha avuto un brusco risveglio.
Avrebbe sempre avuto un comportamento gentile con tutti, però in un'altra telefonata raccontava dei problemi con un altro dipendente, affermando di volergli manomettere l'auto con un ordigno, in modo tale che, aprendo la maniglia della portiera, sarebbe esploso il veicolo. In seguito, affermava di volergli mettere addosso una bomba per poi gettarlo in mare. «Attento - lo metteva in guardia l'altro - se scopre che sei un terrorista ti segnala».
Bisogna ora capire quali fossero millanterie e quali le intenzioni reali e fattibili, perché fabbricare esplosivi e marchingegni è certo più difficile che afferrare un coltello e colpire preti che si recano in chiesa. Il sospetto, per chi lo intercettava, era diventato forte quando, nella telefonata di fine settembre, chi stava all'altro capo gli diceva: «Mancano ancora due o tre mesi». E lui: «Aspetto con ansia».
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Cominciasse a considerare terrorista anche quelli che stanno a togliere l’acquetta pubblica nei nella metropolitana i mesi di trasporto in Italia perché viviamo proprio nel terrore doveva essere considerata anche quelle terrorista che stanno derubare nei nei vagone dei treni e gli autobus nei centri città vergognoso un paese così lasciato in questo modo
Grazie a bergoglio che da Lampedusa urlò a tutti di venire qui, in Italia, dimenticando che lui non è capo dell'Italia, ma del Vaticano...
Quando si tratta di prevenire azioni terroristiche sul territorio italiano le nostre forze dell'ordine sono molto efficienti.
...chi dice che le forze dell'ordine non sono efficienti ......