La tragedia

Chi era il 42enne morto in moto a Sovere (era andato ad assistere la madre)

Lascia un figlio di 12anni. Lavorava nella ditta edile di famiglia

Chi era il 42enne morto in moto a Sovere (era andato ad assistere la madre)
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Nel periodo più tragico della nostra storia recente, quello segnato dal coronavirus, non manca purtroppo lo spazio per altre tragedie. Così sabato, alle 17, se n’è andato a Sovere Alessandro Zoppetti, 42 anni: era appena uscito dalla casa della madre (Rosalia Savoldelli, di cui si stava prendendo cura), in via Fantoni, per dirigersi verso il suo appartamento in via Trento (un percorso di neppure un chilometro), quando ha perso il controllo del suo scooter, un Kimko 400, e si è schiantato contro un palo. Vani i tentativi di salvargli la vita da parte dei sanitari del 118.

«Bravissimo e buonissimo». «Un bravissimo e buonissimo ragazzo, quando lo incontravi per la strada il saluto non mancava mai – dice di lui Francesco Filippini, sindaco di Sovere, sentito da Bergamonews – . Conoscevo bene Alessandro: eravamo legati dalla passione per il calcio. Anni fa, quando io ero un dirigente dell’Aurora Sovere, lui era un mio difensore».

Alessandro lavorava nella ditta di famiglia specializzata nella fornitura di materiali edili collocata a Sovere in via Nazionale, Aveva cinque fratelli: Abramo, Marcello, Giovanni, Maria e Cinzia, e aveva un figlio di 12 anni, Giuseppe. «Ciao biondo» hanno scritto i suoi amici sui social network, insieme a messaggi di cordoglio e di vicinanza rivolti alla sua famiglia. Era legatissimo al figlio: la domenica pomeriggio, come ricorda il parroco don Angelo, andava spesso in oratorio con lui a giocare a caldio. «Era una persona socievole e amava stare in compagnia», aggiunge il sacerdote.

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