La decisione

Chiusura del Setai, il titolare fa ricorso al Tar contro il provvedimento della Questura

Depositata una memoria difensiva, per gli avvocati episodi isolati. In diversi casi le forze dell'ordine chiamate dal locale

Chiusura del Setai, il titolare fa ricorso al Tar contro il provvedimento della Questura
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Il titolare della discoteca Setai di Orio, chiusa dallo scorso 8 agosto per trenta giorni dalla Questura, ha deciso di fare ricorso contro il provvedimento, con una richiesta di sospensiva presidenziale al Tar di Brescia.

Il provvedimento della Questura

A riportare il fatto è oggi (martedì 29 agosto) il Corriere Bergamo: la richiesta è arrivata con allegata una memoria difensiva dei suoi avvocati, che contestano le pagine del provvedimento, in cui sono elencati i precedenti che avrebbero motivato la chiusura. Tra questi anche l'episodio del 2008, in cui una ragazza di Clusone era morta dopo aver assunto una pasticca d'ecstasy, che però va molto indietro nel tempo, quando ancora il locale si chiamava Fluid.

In seguito però sono riportati i precedenti più recenti, tra cui una lite fra un cliente e un responsabile sicurezza del locale a marzo 2022, un ragazzo colpito con una bottigliata finito in ospedale e un altro derubato degli occhiali da sole e picchiato da un gruppo fino a perdere conoscenza a luglio dello stesso anno. Ci sarebbero poi altri quattordici episodi tra liti, risse, piccoli furti (telefonini, giubbotti e portafogli) e rapine, con il caso di un giovane a cui erano stati presi 250 euro, ed era stato anche malmenato da dei coetanei.

Ad agosto 2022 un minorenne era stato arrestato. Infine, ci sarebbe la denuncia per violenza sessuale di una ragazzina, anche lei minorenne, a un evento del dicembre scorso. A quanto sembra, dopo la somministrazione di alcolici sarebbe stata toccata nelle parti intime da alcuni sconosciuti.

La difesa del titolare

Il titolare però ha spiegato che, su 198 serate, ci sono stati solo 16 episodi di turbativa della sicurezza e, in dieci di questi, era stato lo stesso locale a chiedere l'intervento delle forze dell'ordine. Gli avvocati, inoltre, hanno dichiarato che i reati di risse, furti e rapine, commessi da alcuni degli avventori, non sarebbero configurabili tra le condotte dell'articolo 100 del Testo unico leggi pubblica sicurezza, a cui fa riferimento il questore per la chiusura.

I titolari, in aggiunta, sono incensurati e hanno sempre rispettato la capienza massima degli avventori, tant'è che non risulterebbero multe e, per finire, altri provvedimenti simili sono stati già impugnati in passato e accolti interamente o anche solo parzialmente. Nel locale vigerebbe poi una politica rigida sull'abuso di alcol: i minorenni che vogliono trasgredire le regole sarebbero costretti a portarlo da fuori, come testimonierebbero le foto allegate nel ricorso di bottiglie e bicchieri di plastica, abbandonati all'esterno della discoteca.

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