contagi dimezzati

Chiusure e vaccinazioni, così si è abbattuto il Covid al confine con Brescia

In 15 comuni della bergamasca le vaccinazioni erano state estese anche alla fascia 60-79 anni. A marzo l'incidenza è crollata da 450 a 110 nuovi casi ogni 100 mila abitanti

Chiusure e vaccinazioni, così si è abbattuto il Covid al confine con Brescia
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I vaccini funzionano. Così come le chiusure, per quanto spiacevoli e frustranti dopo un anno di lotta al Covid. Lo dimostrano i dati raccolti dall’Ats di Bergamo nei 15 comuni compresi nel cordone sanitario istituto alla fine di febbraio da Regione Lombardia al confine con le province di Cremona e Brescia, nel tentativo di arginare la diffusione di focolai di variante inglese.

Nei comuni di Adrara San Martino, Calcio, Castelli Calepio, Cividate al Piano, Credaro, Gandosso, Palosco, Predore, Pumenengo, Sarnico, Tavernola Bergamasca, Telgate, Torre Pallavicina, Viadanica e Villongo, oltre alle chiusure imposte dalla fascia “arancione rafforzata”, erano state avviate in anticipo sui tempi anche le vaccinazioni alle persone con un’età compresa tra i 60 e i 79 anni.

Secondo quanto riporta l’Eco di Bergamo nel giro di un mese, a marzo, l’incidenza settimanale dei contagi calcolata in quest’area è passata da 450 nuovi casi a 110 ogni 100 mila abitanti. Merito appunto delle limitazioni e della campagna di profilassi che ha raggiunto quasi l’80 per cento dei beneficiari.

Anche i dati settimanali sui contagi lasciano spazio all’ottimismo: nella prima settimana di marzo se ne erano contati 262; nell’ultima settimana però questo dato si è dimezzato, essendosene contati in tutto 133. Segnali incoraggianti, soprattutto alla vigilia della campagna massiva di vaccinazioni che dovrebbe iniziare (si spera con meno disservizi che in passato) dal 12 aprile.

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