Pompe funebri

Ci sono così tanti morti che non ci sono più bare: la fotografia della tragedia bergamasca

In un'intervista a L'Eco di Bergamo, un dipendente di una compagnia della media Val Seriana rivela che stanno finendo anche le casse da morto

Ci sono così tanti morti che non ci sono più bare: la fotografia della tragedia bergamasca
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«Dall’inizio di questa emergenza stiamo lavorando oltre ogni livello di capienza, ma ora si tratta di garantire la salute pubblica e, senza un intervento da parte delle istituzioni, saremo costretti a sospendere l’attività. È stato deciso di trasformare imprenditori e lavoratori della nostra categoria in vittime sacrificali. Ma ciò che è più grave, è il rischio che questo approccio porta alla salute del pubblico. Il nostro senso di responsabilità ci obbliga a prendere decisioni drastiche». Queste le dure e disperate dichiarazioni di Antonio Ricciardi, presidente della categoria onoranze funebri dell’associazione Liberi imprenditori associati (Lia).

Un appello per ricordarsi, soprattutto con aiuti concreti, degli operatori delle pompe funebri che, in questo momento tragico per tutta la Bergamasca, stanno vivendo qualcosa di impensabile e drammatico. Lavorano senza sosta per dare una degna sepoltura alle migliaia di persone morte nelle ultime settimane, purtroppo senza riuscire a farlo per tutti. Il lavoro è troppo, i decessi sono troppi. E ora i aggiunge un ulteriore problema: mancano le bare.

In un articolo de L'Eco di Bergamo, infatti, un dipendente di un’impresa di onoranze funebri della media Valle Seriana h raccontato che «non è semplice reperire le bare. Nei giorni scorsi ne abbiamo ordinate un quantitativo, ma la ditta veneta non avrebbe potuto consegnarle. Quindi siamo andati con il furgoncino a prenderle. Delle sessanta richieste ce ne hanno date solo trenta. Siamo al collasso». Ci sono così tanti morti che non ci sono più nemmeno le bare per ospitarli. Un'immagine tragica che fotografa la tragedia che stiamo vivendo.

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