Parla il sindaco

Il cimitero di Osio Sopra è pieno

Il cimitero di Osio Sopra è pieno
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Il cimitero di Osio Sopra ha origini antiche e, come altri, oggi si confronta con la problematica del sovraffollamento.

La storia. Nel 1804 Napoleone emana l’editto di Saint Cloud, in cui stabilisce che le tombe vengano poste al di fuori delle mura cittadine, in luoghi soleggiati e arieggiati, e che siano tutte uguali. La norma viene estesa nel 1806 anche al Regno d’Italia: nasce dunque il cimitero moderno. L’attuale camposanto di Osio Sopra sorge su un’area dove ne era già presente uno. Durante i lavori di rifacimento tra il 1809 e il 1820 l’allora parroco, don Camozzi, in una lettera riferisce che durante gli scavi sono stati rinvenuti «degli avelli contenenti qualche croce di lamina d’oro», il che, come giustamente sottolinea Angelo Pesenti in Osio Sopra e la sua identità, costituisce una prova dell’antichità di quell’area. Nel 1870 il Comune incarica l’ingegnere Giovanni Camozzi di predisporre un progetto per il portale di ingresso, la cappella e l’ossario, che verrà eseguito tra il 1890 e il 1898. Nel corso del Novecento la popolazione cresce e l’area cimiteriale viene più volte ingrandita. Nel 2003 viene anche costruita una nuova cappella, all’interno della quale è posizionato un bassorilievo di Egidio Sartori, ai cui lati vengono disposti due affreschi di Giovanni Bertazzoli.

 

 

Il presente. Nei giorni scorsi, dal 20 al 22 marzo 2017, il cimitero di Osio Sopra è rimasto chiuso per permettere agli operatori di eseguire le operazioni di estumulazione ordinaria. A tal proposito il sindaco, Pier Giorgio Gregori, ci ha detto che questi lavori permetteranno di liberare dello spazio con il quale si ipotizza di riuscire a sostenere le richieste dei prossimi due anni. Per quanto concerne invece un progetto che riguardi un periodo più lungo, è probabile che si dovranno costruire dei nuovi colombari. Al momento però non sono previsti lavori di manutenzione straordinaria.

I costi. Per quanto riguarda il costo dei loculi esso varia in base all’altezza. Si va dai 2300 euro per le concessioni trentacinquennali delle prime tre file, ai 2100 euro per le quarte e le quinte file. Entrambi i prezzi includono gli 800 euro dovuti per l’estumulazione alla fine della concessione. Gli ossari vengono invece assegnati con una concessione trentennale e il costo di ciascuno è di 300 euro. Il costo delle tombe sarebbe di 3500 euro per la concessione trentacinquennale, a cui si devono aggiungere 800 euro per l’estumulazione di ogni salma. Al momento in ogni caso purtroppo non ci sono tombe disponibili per l’assegnazione.

 

 

Curiosità botanica. Come in tanti cimiteri, anche il camposanto osiense presenta un viale ornato da cipressi. Il cipresso è una pianta molto diffusa in Italia, ma non è autoctona. Le sue origini sembrerebbero essere dell'area orientale del mar Mediterraneo e pare che sia stato importato nel Mediterraneo occidentale dai Fenici per motivi ornamentali. È una pianta che ha avuto fin dall'antichità un significato sacro, legato ai riti funebri e alla morte. Il nome, infatti, deriva dalla triste leggenda del giovane Ciparisso, che per sbaglio uccise un cerbiatto che aveva allevato amorosamente. Per il dolore si tolse la vita e Apollo, commosso per la sua triste fine, lo trasformò nell'albero che oggi tutti conosciamo e che è diventato da allora il simbolo del lutto e dell’accesso all’eternità. Associato quindi alla morte, venne dedicato ad Ade, dio degli inferi, delle ombre e dei morti. Gli antichi greci non mancavano mai di piantare un cipresso in prossimità dei templi e lo sradicamento di questa pianta era considerato un atto di profanazione al dio al quale il tempio era dedicato. È entrato poi a far parte anche della tradizione cristiana e non a caso lo si trova spesso nei cimiteri: il suo apparato radicale si sviluppa in profondità e quindi non disturba le tombe.

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