I cinesi potranno avere due figli (Il partito aveva sbagliato i conti)
Che i totalitarismi d’ogni genere - si chiamino anche Repubbliche Popolari - non abbiano alcun riguardo all’umanità dell’uomo e della donna fu confermato - senza che nessuno ne avvertisse il bisogno - trentasei anni fa quando le autorità di Pechino decisero di entrare pesantemente nel letto dei cinesi per varare la politica cosiddetta del figlio unico. A nessuna coppia sarebbe stato concesso di avere più di un erede. Si pensava così di arrestare dapprima la crescita della popolazione (il picco previsto sarebbe avvenuto nel 2030), e di dimezzarne gli effettivi nel volger della generazione successiva. A due genitori morti sarebbe infatti corrisposto un solo individuo vivo. Ammesso, ovviamente, che nel frattempo il calcolato vivo non fosse deceduto per le cause più diverse: condanna capitale, episodio bellico, sfiga, stenti o epidemie varie o aviarie. Furto in casa di uomo armato. Smog.
Per qualche anno la disposizione ha funzionato, almeno da un punto di vista statistico: la popolazione ha preso a crescere meno vorticosamente di prima. Il prezzo di questo risultato è stato tuttavia - per i nostri standard di civiltà - enorme. Il numero degli aborti forzati, imposti anche a donne in avanzato stato di gravidanza, è cresciuto a dismisura e la mortalità stimata delle bambine - la mortalità procurata, s’intende, stante la tradizionale avversione alle femmine in quella società - ha raggiunto picchi da paura. Incuranti di tutto ciò le autorità di Pechino hanno tenuto la legge in esercizio fino a ieri, ossia fino a quando è stato possibile mantenere il silenzio ufficiale su un danno collaterale prodotto dal meccanismo innescato - ahimé - al solo scopo di ridurre il numero di effettivi presenti sul suolo cinese.
Il danno era (è) costituito dall’eccessivo invecchiamento dalla popolazione, che non solo non veniva sostituita (come si prevedeva) da nuove forze, ma non poteva (non può) essere sostenuta dal loro lavoro. Questione di welfare: un solo soggetto che lavora non può essere tassato in modo da sostenere due vecchi che non lavorano. Soprattutto se questi non si decidono a morire entro un tempo ragionevole. Da qui l’idea, già avanzata due anni or sono, di consentire la generazione di due figli per ogni coppia. Il Comitato Centrale resta comunque insediato in camera da letto, ma permette un maggior agio generativo. Ci vorranno, anche in questo caso, almeno trent’anni (una generazione) per vedere se il calcolo funziona. O se, nel frattempo, i giovani cinesi abbiano a tal punto perso gusto al vivere da rinunciare prima al matrimonio e poi alla prole.
In questo caso la situazione potrebbe addirittura peggiorare dal punto di vista del welfare, perché le persone non produttrici di reddito potrebbero trovarsi a dover contare su un numero ancora inferiore all’attuale di lavoratori, nonostante il raddoppiamento del binario annunciato oggi. Il permesso di mettere al mondo due figli non comporta infatti di per sé che una coppia non decida di non averne nemmeno uno.
Gli economisti cinesi hanno mostrato di ritenere che con due bambini (e poi adolescenti) per coppia i consumi interni - focus delle attuali politiche della Popular Republic of China - cresceranno in modo ottimale. Ma a noi vien sempre in mente il caso - divenuto di scuola - della Kodak che alcuni anni fa calcolò che se ogni cinese avesse comperato anche un solo rullino fotografico dei suoi, i ricavi della gloriosa ditta sarebbero aumentati di non ricordiamo quante volte. La Kodak decise così di sbarcare in forze nell’ex impero mandarino. E venne l’era della fotografia digitale.
FILE - In this Wednesday, Oct. 31, 2012, file photo, a Chinese woman plays with her grandchild at the Ritan Park in Beijing. China's ruling Communist Party announced Thursday, Oct. 29, 2015, that it will abolish the country's decades-old one-child policy and allow all couples to have two children, removing remaining restrictions that limited many urban couples to only one, the official Xinhua News Agency said. (AP Photo/Andy Wong)
FILE - In this Monday, Feb. 28, 2011, file photo, a woman leads a child in Beijing Monday, Feb. 28, 2011. China's ruling Communist Party announced Thursday, Oct. 29, 2015, that it will abolish the country's decades-old one-child policy and allow all couples to have two children, removing remaining restrictions that limited many urban couples to only one, the official Xinhua News Agency said. (AP Photo/Andy Wong, File)
Children walk past by a man dressed like an emperor, center, promoting photography services in Beijing, China, Thursday, Oct. 29, 2015. The official Xinhua News Agency says China's ruling Communist Party has decided to abolish the country's one-child policy and allow all couples to have two children. (AP Photo/Ng Han Guan)
A woman gestures towards two dolls depicting children near a child in Beijing, China, Thursday, Oct. 29, 2015. The official Xinhua News Agency says China's ruling Communist Party has decided to abolish the country's one-child policy and allow all couples to have two children. (AP Photo/Ng Han Guan)