Cinque notizie che non lo erano Non arriverà il reato di islamofobia

1) In arrivo il reato di islamofobia
Il fenomeno migratorio negli ultimi anni è notevolmente cambiato, registrando un aumento dei flussi senza precedenti e mettendo in seria difficoltà le strutture di accoglienza. La maggior parte di chi arriva in condizioni disperate proviene da zone di guerra o da Paesi governati da severe dittature militari e la religione più diffusa è quella musulmana. La paura per la nostra sicurezza dopo i vari attentati che hanno colpito il cuore dell'Europa è sicuramente aumentata e in alcuni casi è sfociata in intolleranza e odio verso una cultura, quella islamica, che però è molto poco conosciuta.
Alcuni giornali hanno parlato nei giorni scorsi di una proposta di legge, promossa dalla presidente della Camera Laura Boldrini, che avrebbe come obiettivo l'istituzione del reato di islamofobia, scatenando reazioni molto forti. Ne ha parlato Il Giornale, ma la notizia è stata ripresa con toni anche più drammatici da alcuni blog. L'azione della Camera tuttavia non riguarda l'istituzione di un reato di islamofobia, bensì la creazione di una Commissione che dal 10 maggio studia lo sviluppo nella nostra società di tutte le forme di intolleranza, per capire come contrastarle.
2) L'auto indemoniata che non si spegne mai
Quasi tutti i principali quotidiani nazionali hanno pubblicato in questi giorni sulle loro pagine web il video di un'automobile parcheggiata a Milano che, secondo quanto scritto, sembrerebbe indemoniata. L'auto era parcheggiata in una zona a traffico limitato, munita dell'apposito permesso, con le luci e il motore acceso, nonostante a bordo non ci fosse anima viva. Ad accrescere il mistero il fatto che nel quadro comandi della vettura non ci fossero nemmeno le chiavi per l'accensione, portando molte persone a chiedersi come tutto ciò fosse possibile.
L'auto, una BMW bianca, sembra però far parte di una gamma dotata di una particolare chiave che è in grado di accendere il mezzo anche a distanza. Probabilmente il proprietario ha per sbaglio premuto il pulsante di accensione a distanza senza accorgersene e perciò l'auto è rimasta accesa.
3) Il gatto con il piercing al naso
I proprietari di animali domestici tendono spesso ad umanizzare le proprie bestiole, concedendogli comportamenti non abituali per un cane o un gatto. Il limite identificato da tutti gli animalisti è però quella del benessere dell'animale, non sono quindi tollerati quei padroni che di divertono a vestire i propri cani o a sottoporli a veri trattamenti di bellezza con tanto di taglio del pelo e trucco.
In questi giorni sembra che qualcuno sia andato anche oltre: è apparsa infatti su Facebook una fotografia di un gatto con un piercing al naso. Il proprietario si sarebbe proposto di svolgere altri interventi simili sui gatti di altre persone all'interno di un gruppo di appassionati di tatuaggi e piercing. La reazione sui social è stata immediata, con una pioggia di insulti e critiche nei confronti dell'autore e con alcune associazioni animaliste che hanno addirittura dichiarato di avere intenzione di sporgere denuncia. La fotografia però è un falso che circola sul web ormai da anni ed è stata pubblicata probabilmente proprio per provocare gli animalisti più accaniti.
4) L'artista che uccide gatti e cani nei suoi spettacoli
Nel recente passato sono balzati alla cronaca alcuni artisti dalle opere a dir poco estreme, il più noto è stato forse il caso del costaricano Gulliermo Habacuc Vargas, che secondo alcuni articoli avrebbe esposto per giorni in una galleria un cane, senza dargli cibo né acqua e mostrandolo di fatto mentre moriva di stenti. Anche in quel caso c'erano molti dubbi sulla realtà dei fatti, secondo quanto dichiarato dal gallerista e dall'artista stesso infatti il cane era esposto solo tre ore al giorno e nutrito normalmente.
In questi giorni sul web è stata lanciata una petizione, proprio come in quel caso, contro un altro artista che sembra organizzi spettacoli teatrali utilizzando animali morti come burattini. Il belga Jan Fabre è stato accusato di maltrattamenti e definito uno "psicopatico", lasciando intendere anche che non fosse chiara la causa di morte degli animali, forse uccisi dallo stesso Fabre. In un'intervista, però, l'artista aveva spiegato che gli animali usati sono stati raccolti dalla strada già senza vita, e il loro utilizzo è volto anche a sensibilizzare l'opinione pubblica contro l'abbandono degli animali. «Nella società in cui viviamo - si legge nell'intervista - tutto ha perso il suo valore, tutto si è trasformato in eventi spettacolarizzati e la gente non pensa più ai contenuti reali. In Belgio come in altri Paesi, la gente vuole i cani ma poi li abbandona quando deve andare in vacanza. Nell'opera ho usato veri cani abbandonati per strada, che ho raccolto e fatto imbalsamare».
5) Bimba morta a causa del vaccino
Il dibattito sui vaccini è tornato a far discutere dopo il caos della trasmissione Virus, che aveva deciso alcune settimane fa di offrire spazio per parlare di questioni così tecniche anche a persone che non avevano alcuna preparazione medica. La comunità scientifica non ha alcun dubbio sulla necessità e sull'efficacia dei vaccini, eppure è facile imbattersi, sul web o alla televisione, in persone che attaccano duramente i medici e le case farmaceutiche, attribuendo ai vaccini ogni possibile colpa per il malessere dei bambini.
L'ultimo caso finito sui giornali e che ha scatenato polemiche è stato quello della morte della piccola Steffy, una bimba tristemente deceduta a soli 2 mesi e soltanto il giorno dopo aver effettuato il primo vaccino. La coincidenza di tempi non ha lasciato dubbi agli antivaccinisti che hanno ancora una volta attaccato i medici e l'ospedale, invitando i genitori ad astenersi da futuri vaccini per i propri figli. L'autopsia ha però dimostrato l'assenza di un collegamento tra la vaccinazione ed il decesso, causato invece dalla classica "morte in culla", chiamata anche Sids.