Cinque notizie che non lo erano Tipo la citazione di Alan Rickman

1) La citazione di Alan Rickman su Harry Potter
Le ultime settimane sono state molto tristi per il mondo dello spettacolo, che in poco tempo ha perso Lemmy Kilmister, leader dei Motorhead, David Bowie, Alan Rickman e Glenn Frey, chitarrista degli Eagles. I fan si sono stretti nel ricordo di questi straordinari artisti, in alcuni casi avanzando anche fantasiose ipotesi che hanno messo in dubbio la loro dipartita, come spesso accade dopo la morte di rockstar o attori di fama mondiale.
È divenuta molto popolare tra i fan di Harry Potter una citazione di Alan Rickman, che già da diversi anni circola sul web e che testimonierebbe il suo immenso amore per i libri di J.K.Rowling. «Quando avrò 80 anni - si legge - e sarò seduto sulla mia poltrona, leggerò Harry Potter. E la mia famiglia mi chiederà: "Dopo tutto questo tempo?" e io risponderò "Sempre"». La frase è molto romantica, ma completamente inventata da qualche fan,.
Un sito specializzato nella verifica di questo genere di citazioni, Quote Fail, ha eseguito delle ricerche, giungendo alla conclusione che Alan Rickman non avrebbe mai pronunciato queste parole. L'idea di un fan è stata ispirata da una scena presente in uno dei libri di Harry Potter, dove Silente chiede a Piton del suo amore per Lily Potter, madre di Harry: «Dopo tutto questo tempo?» ed egli risponde: «Sempre».
2) Morti per un farmaco a base di cannabis
Il dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere è tornato in questo periodo a far parlare non soltanto i cittadini, ma anche alcune forze politiche, che in maniera trasversale già diversi mesi fa avevano promosso un disegno di legge proprio su questo argomento. Tuttavia, come spesso accade, l'iter che porta a una vera proposta di legge e alla sua votazione è lunga e irta di ostacoli, che si tratti dell'opposizione di parte del Parlamento o del semplice timore dell'opinione pubblica.
In questi giorni, però, diverse persone, anche favorevoli a questo genere di azioni, si sono molto preoccupate per le notizie che sono arrivate dalla Francia. Tutti i giornali e telegiornali hanno riferito di alcune morti sospette, dovute, secondo quanto scritto inizialmente, a un nuovo farmaco sperimentale a base di cannabis.
La notizia è stata successivamente smentita dal Ministro della Sanità francese Marisol Touraine, che ha negato che si trattasse di medicinali a base di cannabis, ma ha parlato piuttosto di composti. Anche la società che sta conducendo i test, e che ora dovrà rendersi disponibile alle inevitabili indagini, ha pubblicato sul proprio profilo Twitter un comunicato spiegando l'accaduto, ma senza citare la presunta "base di cannabis".
3) Lo zenzero può sostituire l'ibuprofene e il cortisone
Il web è ricco di strane teorie, ma forse tra le più pericolose ci sono le bufale mediche, che convincono circa segrete ed efficacissime cure, tenute ovviamente nascoste dalle potenti lobby farmaceutiche. Il problema principale di queste notizie è che spesso la confutazione scientifica non è sufficiente a convincere le persone, perché l'unica verità a cui vogliono credere è quella che in qualche modo conferma le loro convinzioni o il loro amore per la natura.
La "novità" di questi giorni riguarda lo zenzero, che, secondo quanto diffuso da alcuni blog, rappresenterebbe l'ennesima cura naturale in grado di sostituire completamente l'ibuprofene (come il Moment) e il cortisone. Gli studi scientifici su questa pianta hanno rilevato alcuni effetti benefici a livello nervoso, in grado di attenuare leggermente il dolore, ma hanno sottolineato che non esistono dosaggi sicuri per avere dei risultati concreti.
Esistono inoltre diverse reazioni allergiche, soprattutto se assunto in polvere, come il gonfiore, la produzione di gas, mal di stomaco, la possibilità di blocchi intestinali e ulcere. L'assunzione può anche causare effetti negativi sulla pressione sanguigna, la coagulazione ed il ritmo cardiaco, gli stessi effetti collaterali che nell'articolo in questione vengono imputati al cortisone. Un uso moderato può quindi essere salutare, ma, come sempre in questi casi, l'utilizzo eccessivo e soprattutto in sostituzione a veri farmaci, può causare più danni che effettivi benefici.
4) La scuola si inchina all'Islam: aceto bandito dalle mense
Alcuni giornali in questi giorni hanno denunciato la scelta delle scuole veronesi, colpevoli di essersi piegate alle richieste dei genitori di religione musulmana, che avrebbero costretto i dirigenti ad eliminare l'aceto di vino dalla mensa. Come spesso accade, l'accusa di intolleranza viene rivolta a quella che in Italia rimane una forte minoranza, ma che secondo quanto riferito sarebbe in grado in molte situazioni di far valere con la forza le proprie posizioni, a discapito della maggioranza. Secondo quanto scritto, l'aceto sarebbe stato vietato perché, contenendo una piccola percentuale di vino, sarebbe proibito dal Corano.
«Quanto deciso lunedì scorso a Verona - si legge - è l'ennesimo caso di imbarazzante genuflessione della nostra Italia all'Islam. Ancora una volta, infatti, consegnamo un altro pezzettino della nostra libertà nelle mani dei musulmani». Il tono degli articoli dedicati all'argomento non lascia dubbi sull'animosità che ha spinto gli autori, ma con la giusta calma si può semplicemente controllare sul sito dell'azienda che gestisce l'appalto per consultare il menù di questa settimana e di quelle precedenti.
Sono ad esempio presenti i finocchi alla julienne conditi con aceto, mentre nel menù al ritorno al scuola nel nuovo anno i bambini hanno trovato ad esempio il cappuccio alla julienne, anch'esso condito con aceto. Non si capisce dunque il fondamento di questa notizia, perché, se è vero che l'aceto è assente in alcuni piatti come le carote o in alcuni tipi di insalata, è tranquillamente presente in altri, dimostrando l'assenza di questo presunto veto da parte dei genitori musulmani.
5) Macellava cani nel garage e li serviva nel suo ristorante cinese
La cultura cinese è spesso oggetto di pregiudizi più o meno fondati. Uno dei più noti è sicuramente relativo alle abitudini culinarie dell'Estremo Oriente, decisamente diverse dalle nostre ed a volte per noi incomprensibili. L'ultimo episodio racconta di un ristorante cinese di Firenze, che sarebbe stato smascherato mentre conduceva un allevamento di cani nel proprio garage, finalizzato poi alla somministrazione della carne degli stessi ai propri clienti.
Non è la prima volta che si sentono "notizie" simili, ma quasi sempre si trattava di bufale costruite proprio sulla paura e il pregiudizio. Anche in questo caso, l'annuncio, comparso su un blog, si è rivelato falso, ma nel frattempo quasi tutte le principali testate nazionali l'avevano pubblicato dandovi conferma.
Il Fatto Quotidiano ha contattato le forze dell'ordine di Firenze, che hanno dichiarato di non sapere nulla in proposito e infatti qualche ora più tardi è stato un blog satirico a rivelare la verità, muovendo anche un'accusa verso i media che vi erano ingenuamente caduti: «Il problema vero - si legge sul Corriere del Corsaro, che in passato abbiamo già citato per altre bufale - non è un ragazzo che pubblica bufale sul suo blog, il problema reale sono le testate giornalistiche, i media, i giornali "veri" che prima di pubblicare tutto ciò che gli passa sotto mano avrebbero l'obbligo morale (se non legale) di verificare la veridicità della notizia».