Una rassegna di bufale

Cinque notizie che non lo erano Tutte legate alla strage di Parigi

Cinque notizie che non lo erano Tutte legate alla strage di Parigi
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1) La Francia sta sganciando bombe
con la scritta «From Paris with love»

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Il premier francese Hollande, sostenuto dalla quasi totalità dei politici d'Oltralpe, ha ordinato l'intensificazione degli attacchi armati nei territori controllati dall'ISIS in Siria, in particolare si parla di almeno una trentina di bombardamenti solo nella giornata di lunedì. Impegnati nell'operazione ci sarebbero stati una decina di bombardieri francesi, ai quali si sono affiancate le forze russe, anch'esse già in azione da diverse settimane come supporto al presidente Assad, che sta fronteggiando in prima linea, l'avanzata del Califfato.

In molti concordano con la decisa reazione dei francesi e perciò hanno accolto con un plauso la fotografia comparsa sui social di alcuni missili con la scritta «From Paris with love», che sarebbero stati sganciati proprio in Siria. In realtà, innanzitutto, i missili nell'immagine non appartengono all'esercito francese, bensì a quello americano, come ha spiegato la pagina che per prima ha pubblicato lo scatto. Non è ancora chiaro se si tratti o meno di un'immagine ritoccata. Gli amministratori della pagina assicurano che la fotografia arriva da una fonte dell'esercito americano, che forse ha voluto mandare un messaggio ai terroristi, preannunciando il probabile intervento armato anche degli Stati Uniti.

 

2) L'eroe che ha fermato il kamikaze allo stadio di Parigi

APTOPIX France Paris Shootings

Le notizie tragiche sugli attentati di venerdì sera si sono susseguite in maniera incessante, ricostruendo i minuti dell'orrore con tutti i dettagli emersi dall'analisi delle prime immagini e dalle testimonianze dei presenti. Alcune notizie raccontavano anche di eroi che hanno salvato la vita di decine di persone, cercando di fermare gli attentatori o aiutando le persone, accogliendole in casa o assistendoli nella fuga per le vie del centro. Un uomo in particolare sarebbe stato scelto come simbolo del coraggio e dell'orgoglio francese: un addetto alla sicurezza dello Stade de France avrebbe infatti impedito l'accesso al kamikaze all'interno dell'impianto, costringendolo a cambiare il suo piano e salvando probabilmente migliaia di persone che erano sedute sulle tribune. [Qui la notizia su Repubblica]

A rafforzare l'immagine di questo eroe sarebbe stata la sua religione, il ragazzo infatti sarebbe proprio musulmano e rappresenterebbe quella stragrande maggioranza di fedeli che nulla ha a che vedere con gli orrori dell'ISIS. L'uomo si chiama Zouheri, ma, come ha rivelato successivamente, nulla di quanto gli è stato attribuito sarebbe vero: la storia sarebbe infatti stata costruita ad hoc per concedere un barlume di speranza e umanità. Sembra infatti che Zouheri non abbia fatto altro che concedere un'intervista a un giornalista del Wall Street Journal in cui ha raccontato gli eventi accaduti allo stadio, ma non ha mai dichiarato la sua religione e non ha parlato di alcun contatto diretto con i terroristi né di azioni eroiche in difesa degli spettatori. L'uomo non ha nemmeno visto l'esplosione, che gli è invece stata riferita dagli addetti del personale ai cancelli sul perimetro dello stadio, mentre lui si trovava nei corridoi vicino agli spogliatoi dei calciatori.

 

3) Una Seat nera collegata agli attentati è ricercata in Italia

La ricerca di alcuni degli attentatori è ancora in atto da parte delle forze di polizia di tutta Europa, coadiuvate anche dal costante lavoro di intelligence dei servizi segreti d'oltreoceano. Lunedì in quasi tutte le agenzie di stampa italiane si è diffusa la notizia della ricerca, da parte della polizia, di una Seat nera con a bordo i probabili terroristi in fuga; i controlli si sarebbero intensificati anche in Italia, in particolare a Torino.

Passata qualche ora però è arrivata la smentita e l'allarme è rientrato: il questore di Torino ha infatti spiegato che non c'era traccia del veicolo sul territorio italiano, che non ha nemmeno mai superato il confine con Ventimiglia. L'auto, di cui era nota anche la targa, è stata ritrovata a Montreull, nei dintorni di Parigi, e non ha mai lasciato il territorio francese.

 

4) Totò Riina: «Fatemi uscire e sconfiggerò l'ISIS»
(e la gente esprime esultanza)

La Sicilia, come tutte le regioni italiane, ha deciso di intensificare i controlli in seguito agli attentati di venerdì sera, per verificare la presenza sul territorio di possibili cellule dormienti appartenenti all'ISIS. Nel frattempo, qualcuno si è divertito a diffondere sul web le presunte dichiarazioni del boss di Cosa Nostra Totò Riina, che avrebbe parlato dell'ISIS come di un'organizzazione destinata a scomparire in breve tempo, perché a differenza della mafia, a suo dire, mancherebbe di regole e principi solidi ben radicati. Il “capo dei capi” avrebbe anche proposto una soluzione alla guerra al Califfato: «Dal carcere è difficile comandare – avrebbe dichiarato – fatemi uscire e caccerò questa gentaglia dal nostro territorio».

La notizia è ovviamente falsa, ma ciò che ha più sorpreso sono state le reazioni di centinaia di persone sui social, che hanno condiviso queste dichiarazioni accompagnate da toni trionfali per il boss in carcere. La figura di Zio Totò sembra riscuotere ancora grande successo, in Sicilia ma non solo, tanto da far dimenticare che, ben prima dell'ISIS, lui stesso si è macchiato di attentati sanguinosi che hanno colpito nel cuore proprio lo Stato Italiano, come quelli che hanno portato la morte dei giudici Falcone e Borsellino e della loro scorta nelle stragi di Capaci e di Via D'Amelio.

 

5) L'ISIS minaccia gli utenti dei social: rintracceremo
chi ha la bandiera francese come immagine di profilo

foto-fb

Anche una tragedia come quella di venerdì sera a Parigi si può trasformare in un trend, che per molti è solo un modo di sentirsi parte di qualcosa, ma per altri è un sincero segno di solidarietà, mostrato pubblicamente nella speranza che arrivi a chi è stato davvero toccato dagli eventi. Dopo il successo delle immagini del profilo colorate con la bandiera simbolo del movimento omosessuale, Facebook ha deciso di proporre un sistema simile che permettesse di colorare la propria immagine con il tricolore della bandiera francese.

Qualcuno però si è spaventato e ha deciso di tornare sui propri passi dopo la diffusione sui social di un allarme che coinvolgerebbe tutti gli utenti: l'ISIS avrebbe dichiarato di voler rintracciare chiunque abbia aderito a questa campagna, colpendo chi ha modificato la propria fotografia con la bandiera francese. Nell'articolo viene mostrato anche un finto video di Youtube che è in realtà un'immagine, che conduce a un link esterno (un altro sito web contornato di banner pubblicitari). Si tratta dell'ennesima bufala diffusa per raccogliere clic e visite al proprio sito, al fine di monetizzare gli accessi grazie alle pubblicità.

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