I controlli

Cioccolato e dolci scaduti da anni in laboratorio: pasticceria bergamasca multata per 3.500 euro

Le verifiche su rispetto delle norme e qualità dei militari, nel periodo pasquale, hanno portato alla scoperta di un'irregolarità anche a Caravaggio

Cioccolato e dolci scaduti da anni in laboratorio: pasticceria bergamasca multata per 3.500 euro
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La Pasqua si avvicina e, insieme ai preparativi per le festività, si ripropongono i controlli dei carabinieri dei Nas in tutta Italia, e la Bergamasca non è di certo esclusa.

I controlli dei Nas

I militari hanno effettuato verifiche e controlli sui prodotti tipici e le attività che li vendono, come pasticcerie e botteghe, per accertarsi che fosse tutto in regola dal punto di vista igienico-sanitario e della qualità. Trovando, anche nella nostra provincia, un caso di esercizio commerciale che aveva da parte prodotti scaduti o con etichette non a norma per il tipo di ingredienti utilizzati.

Prodotti scaduti in pasticceria

Nello specifico, si tratta di in una pasticceria di Caravaggio in cui sono stati rinvenuti, all’interno del laboratorio, settanta chili di cioccolato e novanta chili di prodotti dolciari con data di scadenza superata, alcuni da diversi anni, e con delle indicazioni non conformi rispetto agli ingredienti usati per la produzione.

Al titolare sono state quindi contestate, alla luce di quanto scoperto, delle violazioni amministrative, con conseguenti sanzioni per un totale di 3.500 euro.

Commenti
Alessandra

Perché non possiamo sapere dov'è la pasticceria e il nome della stessa? Il senso della notizia? Va a discapito delle pasticcerie in regola

Pietro

Tutto da capire cosa intenda l'articolista per "scaduti". Trattandosi di articoli per la pasticceria, farine, cacao etc. la descrizione è "da consumarsi PREFERIBILMENTE entro" che a termine di legge NON è la scadenza bensì il TMC termine minimo di conservazione. Se così fosse un eventuale ricorso della pasticceria avrebbe buone possibilità di essere accolto con conseguente annullamento delle sanzioni.

Milli

Non dite mai il nome ,non abbiamo diritto noi consumatori di saperlo? Non ci rispettate!

Luca

La legge sulla privacy è da rivedere nella misura della comunicazione di queste fattispecie di reato in flagranza. Se non si dà notizia del nome della pasticceria che senso ha dare la notizia? Noi dobbiamo seguire le regole chi le infrange se la cava con una sanzione e poi come se non fosse successo nulla ritorna, magari, a fare quello che faceva prima. Buona Pasqua e buon uovo di Pasqua....

Severina

Devono dire il nome e il paese della pasticceria così non si rischiano intossicazioni alimentari

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