La polemica

Città Alta invasa di gente, la Lega chiede all'Amministrazione perché non ci siano stati controlli

Il gruppo consiliare del Carroccio ha presentato una interrogazione scritta urgente chiedendo il motivo per cui domenica 17 maggio in città non siano stati utilizzati gli agenti o i volontari per evitare assembramenti

Città Alta invasa di gente, la Lega chiede all'Amministrazione perché non ci siano stati controlli
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C'era da aspettarselo, dopo che quella foto della Corsarola piena di gente ha fatto il giro dei social prima e dei media (locali e nazionali) poi. Ed ecco che il pienone in Città Alta di domenica 17 maggio, prima dunque che scattassero le ulteriori libertà della "fase 2-bis" di oggi, lunedì 18 maggio, s'è trasformato in una polemica politica.

Già la sera stessa il sindaco Giorgio Gori, attraverso un video, s'era detto parecchio arrabbiato per quanto aveva visto nelle ore precedenti, invitando alla massima attenzione per i giorni successivi, quelli della riapertura di quasi tutte le attività e dall'annullamento di ogni vincolo di movimento all'interno del territorio regionale. Nel primo pomeriggio del 18 maggio, però, il gruppo in Consiglio comunale della Lega ha presentato un'interrogazione urgente all'Amministrazione per chiedere chiarezza su quanto successo.

«Premesso che sino al 17 maggio 2020 era consentito svolgere all’aperto solo attività motoria, spostamenti per necessità, lavoro o approvvigionamento di merce alimentare», il gruppo consiliare del Carroccio chiede all'Amministrazione perché «non ha vigilato maggiormente nelle zone più a rischio di assembramento della città, impiegando un numero maggiore di agenti di Polizia Locale e/o se del caso di volontari che avrebbero quanto meno evitato, redarguendo le persone senza dispositivi sanitari prescritti, che un gran numero di soggetti circolasse senza la mascherina di protezione, nonché per sapere per quale motivo non è stato meglio organizzato il prevedibile afflusso di persone in Città, magari regolando e/o scaglionando il numero di soggetti all’accesso di particolari zone cittadine che hanno registrato di fatto dei veri e propri assembramenti».

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