lo studio dell'Ats

Come è cambiata (e perché) a Bergamo l'età media dei contagiati dall'inizio dell'epidemia

Si è passati dai 65 anni di fine febbraio ai 36 anni di fine agosto. Secondo l'analisi «non ci sono evidenze per cui l’età media sia mutata in ragione di un cambiamento nelle caratteristiche del virus»

Come è cambiata (e perché) a Bergamo l'età media dei contagiati dall'inizio dell'epidemia
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Dai 65 anni di fine febbraio, ai 36 anni di fine agosto. È il brusco calo registrato in provincia rispetto all’età media dei positivi al tampone diagnostico per il Covid-19. L’analisi è stata condotta dal Servizio Epidemiologico Aziendale (Sea) dell’Ats di Bergamo, che ha elaborato un documento nel quale illustra le fluttuazioni dell’età dei contagiati nel tempo, spiegandone anche le ragioni. È bene anticipare subito una conclusione dello studio: il cambiamento non è dovuto a una mutazione delle caratteristiche del virus.

Il grafico evidenzia una prima fase, quella acuta dell’epidemia (dal 17 febbraio al 12 aprile) in cui l’età delle persone positive all’infezione oscillava tra un minimo di 59 e un massimo di 72 anni. Questo perché in quel periodo il tampone veniva effettuato sui soggetti ospedalizzati, ossia persone fragili, con patologie croniche e quasi sempre con età molto avanzata.

Da metà aprile fino al 10 maggio i test molecolari sono stati eseguiti prevalentemente nelle Rsa e ciò ha causato un leggero innalzamento dell’età media alla soglia dei 66 anni, con una fase centrale di picco sui 72 anni. Quando, da metà maggio a metà luglio, è stata sottoposta all’attività di screening sierologico (e al successivo tampone nei casi di positività) la popolazione attiva dai 18 ai 65 anni, l’età media è scesa ulteriormente stabilizzandosi intorno ai 53 anni, per poi risalire a 58 anni quando, dalla metà di luglio alla metà di agosto, l’attività di screening ha interessato la popolazione adulta con le varie campagne sierologiche, tra cui quella della città di Bergamo e quella della Bassa Valle Seriana.

Il brusco calo dell’età dei positivi a 36 anni è dovuto al rientro dalle vacanze estive dai Paesi a rischio (Spagna, Grecia, Croazia e Malta) che hanno interessato una fascia più giovane della popolazione.  Addirittura, a livello nazionale, l’età media dei contagiati è di 29 anni, come confermato nella giornata di mercoledì 2 agosto dal Ministro della Salute Roberto nel corso di un’informativa urgente sull’attuazione delle misure anti-Covid in Senato.

«Dall’analisi si evince come l’età media dei positivi al tampone è mutata coerentemente con il mutare della popolazione prevalentemente sottoposta al tampone: non ci sono quindi evidenze per cui l’età media sia mutata in ragione di un cambiamento nelle caratteristiche del virus – spiega il dottor Alberto Zucchi, direttore del Sea di Ats Bergamo –. Alla luce di quanto accaduto nella quinta fase, con il coinvolgimento di persone che con ogni probabilità si sono trovate in situazioni di allentamento delle misure preventive, è necessario ribadire la necessità di un atteggiamento di prudenza. Un’esigenza corroborata anche dagli attuali limiti conoscitivi sul Coronavirus, dalla mancanza di terapie completamente efficaci e dall’assenza di vaccini».

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