Come si tira un calcio di rigore

«Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore». Il calcio di rigore: bravura, arte, fortuna o casualità? Prendete quello tirato da Tevez contro il Real Madrid, poche settimane fa. Centrale, forte e a mezz’altezza, il classico che, lo spettatore direbbe, se il portiere si muove minimamente non lo para mai (ha infatti l’81 percento di possibilità si realizzare). Vero, ma documenta anche una certa pressione per l’attaccante che non rischia e cerca di andare sul sicuro. Ma quanto sul sicuro? Pensate che un giornalista britannico, Ben Lyttleton, ha scritto un libro statistico e psicologico su tutte le caratteristiche del miglior rigore possibile. Se la sorte lo permette, occorre calciare per primi (trovarsi a rincorrere aumenta sempre la pressione), attendere qualche attimo (e non affrettare l’esecuzione) e guardare il portiere, intercettando ogni possibile movimento. Altri elementi interessanti, indagati invece da alcuni ricercatori dell’unità di Liverpool, sono legati ad alcune particolarità del rigorista: un mancino, ad esempio, ha maggiori possibilità di segnare rispetto ad un destro (circa il 4 percento), questo perché nel calcio i giocatori che prediligono il piede sinistro sono molto meno e di conseguenza il portiere ha meno familiarità con le giocate di questi. Ultimo aspetto quello di natura psicologica, che segnala come chi veste una casacca di colore rosso ha una maggiore carica agonistica, ed inoltre che, dopo una segnatura, un’eventuale esultanza moltiplica la pressione nell’avversario che tirerà successivamente. Stephen Hawking, fisico e matematico di fama mondiale, ha avvallato gli ingredienti del calcio di rigore perfetto: prendere 5/6 passi di rincorsa, formando un arco di 20-30°, mirare uno degli angoli in alto della porta, possibilmente a 50 cm dall’incrocio dei pali, e calciare alla velocità di 100 km/h. Apparentemente semplice, se non ci fosse quel 25 percentodi possibilità di errore all’inizio, che si trasforma in 10 percento se il portiere non ha individuato la direzione del tiro. Dettagli semplici, che possono però determinare la differenza tra la gloria e l’anonimato.
1) Totti. Olanda-Italia, 2000
https://youtu.be/PjDCQEbq3PM
«Mò je faccio er cucchiaio», è il pensiero passato nella testa a Francesco Totti guardando lo spilungone olandese Edwin Van Der Sar. Tra Panenka e Pirlo, il 10 giallorosso rilanciò l’arte del rischio in una partita che divenne epica per i colori azzurri.
2) John Terry. Manchester United-Chelsea, 2008
Mosca, finale di Champions League che per la prima volta vede di fronte due inglesi, sul dischetto va il capitano dei Blues che, dopo l’impensabile errore del fuoriclasse portoghese Cristiano Ronaldo, ha la possibilità di far vincere il Chelsea. Terry però scivola sul dischetto e spara sul palo. Vincerà lo United.
3) Brehme. Argentina-Germania, 1990
https://youtu.be/Eh0heOmKJnM?t=1m57s
Minuti conclusivi della finale della Coppa del Mondo di Italia ’90: Rudi Voeller “sviene” in area a contatto con Nestor Sensini. Dal dischetto Andy Brehme non sbaglia e porta la Germania sul tetto del mondo per la terza volta, perché dopotutto come disse Lineker «alla fine vincono sempre i tedeschi».
4) Baggio. Italia-Brasile, 1994
https://youtu.be/fpbkRApq9qY
A Pasadena, Italia e Brasile danno vita ad una delle finali dei Mondiali meno entusiasmanti di sempre, anche a causa delle proibitive condizioni ambientali. Si va ai rigori e per gli azzurri il destino è crudele: dopo gli errori di Baresi e Massaro, è Roberto Baggio a “consegnare” la coppa ai verdeoro.
5) Cruyff. Ajax-Helmond Sport, 1982
Solo un maestro del calcio come Cruyff poteva escogitare un trucco del genere. Il 14 del Lancieri va sul dischetto come suo solito ma, al posto di calciare verso la porta, la tocca per un compagno, Jesper Olsen, che la restituisce a Johan che conlude a porta completamente sguarnita. Geniale.
6) Trezeguet. Italia-Francia, 2006
https://youtu.be/wLlBIJekQTc?t=2m43s
La vendetta della dea bendata sulla Francia e su Trezeguet. Se nel 2000 a Rotterdam il franco-argentino aveva punito l’Italia con un golden gol nei supplementari, nella notte di Berlino l’attaccante della Juventus è l’unico a sbagliare dal dischetto. E inizia la festa azzurra.
7) Sakane. Mas-Far Rabat ,2010
Partita di Coppa del trono del Marocco, e già possiamo cogliere l’interesse mondiale, dal dischetto Sakane si fa ipnotizzare dal portiere del Mas Askri, che parte a festeggiare in maniera esagerata verso il pubblico. Peccato non si accorga che lo strano effetto preso dal pallone faccia rotolare la sfera in rete.
8) Shevchenko. Liverpool-Milan, 2005
Anche Sheva viene colpito dalla legge del contrappasso: solamente 2 anni prima aveva giustiziato la Juventus ad Old Trafford proprio dal dischetto, ma nel 2005 si trova ad essere l’ultimo a sbagliare il rigore che consegna la più incredibile Champions League di sempre agli inglesi del Liverpool.
9) Drogba. Bayern Monaco-Chelsea, 2012
La finale dei rigori: quello sbagliato da Robben nei supplementari e quello segnato da Drogba che consegna la coppa ai Blues. Proprio l’ivoriano protagonista assoluto della notte dell’Allianz con gol del pareggio, rigore causato e rigore finale realizzato.
10) Palermo. Colombia-Argentina 1999
Incredibile quello che succede nel match valevole per le qualificazioni alla Coppa del Mondo 2010. “El Loco” Martin Palermo, bomber della nazionale argentina, riesce nell’impresa di fallire tre rigori durante la stessa partita, che la Colombia vincerà per 3-0.