Confcooperative, Legacoop Agci e sindacati

L'appello di chi lavora nei servizi socio sanitari, assistenziali e ausiliari: non dimentichiamoci di loro!

L'appello di chi lavora nei servizi socio sanitari, assistenziali e ausiliari: non dimentichiamoci di loro!
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Nel pieno di un’emergenza sanitaria di cui, almeno per il momento, non si riesce a vedere la fine e che vede occupato in prima linea il personale sanitario, il rischio è di dimenticarsi di tante altre persone impegnate anch’esse nella lotta al Coronavirus. Si tratta dei lavoratori dei servizi socio sanitari, socio assistenziali e dei servizi ausiliari impegnati in servizi essenziali come, ad esempio, pulizie e sanificazioni. In queste ore drammatiche centinaia di operatori degli enti locali, delle organizzazioni del terzo settore e delle cooperative sociali sono impegnate quotidianamente nel difficile compito di garantire l’erogazione di numerosi servizi di assistenza, cura, accoglienza delle persone più fragili.

Per questa ragione Confcooperative Bergamo, Legacoop Bergamo e Agci Bergamo e le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil hanno siglato oggi (lunedì 16 marzo) un’intesa per la tutela dei lavoratori dei servizi socio sanitari e assistenziali e dei servizi ausiliari della provincia di Bergamo. «Chiediamo alla Prefettura, alla Protezione civile ed alle Istituzioni di garantire a coloro che operano in questi settori i dispositivi di protezione individuale necessari, a seconda delle diverse necessità derivanti dai singoli servizi, per continuare ad operare in sicurezza per loro stessi e per le persone fragili cui prestano cura, per dare continuità a comparti che forniscono servizi indispensabili e che non possono fermarsi – si legge in un comunicato stampa congiunto -. In qualità di soggetti gestori, d’intesa con le organizzazioni sindacali, siamo disponibili ad organizzare forme di raccordo e di distribuzione alle organizzazioni impegnate in questi compiti dei Dpi che si rendessero disponibili. L’esposizione ai rischi di questi operatori è spesso pari a quella degli operatori ospedalieri, per questo chiediamo vengano ad essi assimilati nell’accesso ai dispositivi di protezione. Siamo convinti come non mai che solo nella collaborazione tra tutte le parti in causa risiede la possibilità di fare fronte a questa emergenza e pertanto contiamo sulla sensibilità ed attenzione a questo nostro appello».

«Sono le lavoratrici e i lavoratori che garantiscono il funzionamento dei servizi di segretariato sociale, delle comunità di accoglienza (per minori, disabili, anziani, tossicodipendenti, persone con problemi di salute mentale, persone malate di HIV), delle Rsa, dei servizi domiciliari infermieristici e socioassistenziali, dei dormitori per persone senza dimora, dei servizi di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, dei consultori familiari, a sanificare e pulire ambulatori, ospedali, uffici pubblici, zone comuni quali atri e scale di edifici condominiali – prosegue la nota -. Sono colleghi che ogni giorno svolgono un compito delicato ed importante per consentire alle persone a loro affidate di continuare a vivere normalmente in questi frangenti così difficili. Per loro è indispensabile avere mascherine, guanti, occhiali protettivi, termometri e camici, che attualmente è quasi impossibile reperire sul mercato».

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