Gli occhiali aiutano, ad esempio

Consigli scientificamente provati per apparire più intelligenti

Consigli scientificamente provati per apparire più intelligenti
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Spesso l’ignoranza viene usata come insulto, ma è la genetica stessa a dirci che ci sono persone più intelligenti e brillanti di altre. Lo studio e la curiosità aiutano certamente a colmare lacune, ma la velocità di apprendimento e la capacità di cogliere al volo certe nozioni sono qualità che non dipendono da noi. Non per questo dobbiamo abbatterci, la storia è stata scritta da persone più o meno intelligenti e uno spazio nel mondo c’è per tutti, anche se non si è Einstein. Certo è che apparire intelligenti è una cosa che farebbe piacere a tutti. Per questo Business Insider ha raccolto una serie di consigli, basati su ricerche scientifiche, in grado di aumentare la nostra intelligenza, almeno all’occhio altrui. Certo, poi toccherà a noi confermare la prima impressione, ma iniziare col piede giusto è già un’ottima cosa.

 

Lasciate giù quella birra

È una bevanda amata sia dagli uomini che dalle donne, eppure fare conoscenza con qualcuno in un locale impugnando un bel boccale di fresca birra non aiuta la nostra immagine. A dirlo è uno studio congiunto della Università del Michigan e dell’Università della Pennsylvania. Gli autori Scott Rick e Maurice Schweitzer scrivono: «Le persone che si presentano tenendo in mano una birra o un bicchiere di alcol vengono percepite come meno intelligenti. Un errore comune, noto con la locuzione “the imbibing idiot bias” ("percezione del pregiudizio dell’idiota" letteralmente, ndr)». Il motivo è che l’abuso di sostanze alcoliche porta tutte le persone ad essere più idiote di quello che realmente sono. Anche solo la vista di una bevanda alcolica, come la birra, in mano a un soggetto che non conosciamo, ci porta quindi a pensare che quello sia meno intelligente degli altri. Al primo appuntamento, quindi, meglio un cinema.

 

Camminate al passo degli altri

Uno studio, realizzato dal team del professore di Marketing Carey Morewedge dell’Università di Boston, ha rilevato che «la velocità del movimento è usata dalle persone per intuire le capacità intellettive degli altri». Camminare più velocemente o più lentamente di chi ci circonda, porta chi non ci conosce a crederci meno intelligenti. Il motivo è che l’immagine che si dà di sé è di una volontà di estraniarsi da chi ci circonda, quasi come se ci sentissimo inappropriati alla compagnia di chi invece cammina allo stesso passo. È uno dei casi in cui conformarsi a chi ci circonda può aiutare a farci apparire più intelligenti e non dei pecoroni.

 

Indossate degli occhiali (possibilmente spessi)

Molte persone vivono gli occhiali come un deturpamento della propria estetica. Sono molti, infatti, ad optare per le lenti a contatto, evitando così di sentirsi chiamare “quattrocchi”. E invece diverse ricerche hanno dimostrato che anche gli occhiali hanno il loro peso nella nostra immagine verso gli altri. Nello specifico ci fanno apparire più intelligenti. Soprattutto gli occhiali più spessi e compatti danno un’idea di noi decisamente più “intellettualoide”. È vero, altre ricerche confermano che gli occhiali da vista riducono anche il nostro fascino, ma non si può avere tutto dalla vita. È solo una questione di scelte.

 

Se avete più nomi (o cognomi), usate le iniziali

Sembrerà folle, ma se abbiamo più nomi o più cognomi, usare le iniziali per quelli “di mezzo” ci renderà più intelligenti all’occhio altrui. A dirlo non potevano che essere due psicologi con nomi multipli, ovvero Wijnand A.P. Van Tilburg dell'Università di Southampton ed Eric R. Igou dell'Università di Limerick: «Le iniziali usate all’interno dei nomi hanno un effetto incredibilmente potente sulla percezione altrui di un soggetto». In un articolo scritto per l’European Journal of Social Psychology, i due aggiungono: «Le iniziali aiutano la percezione dello stato sociale di un soggetto, che verrà ritenuto dagli altri più elevato della media. Questo si riflette anche sulla percezione dell’intelligenza e delle capacità performanti del soggetto in questione da parte altrui». Alcuni sondaggi, realizzati negli anni della presidenza Kennedy, avevano dimostrato che le persone tendevano a fidarsi maggiormente del presidente quando veniva indicato come John F. Kennedy piuttosto che come John Fitzegerald Kennedy.

 

Scrivete in modo semplice

Mostrare un vocabolario vario ed erudito è stata spesso una tattica per apparire più intelligenti della media. Ma questa continua ricerca della particolarità linguistica, l’eccessiva verbosità, rischia di ritorcersi contro il soggetto che la usa. In uno studio realizzato nel 2012 a Princeton, dall’immaginifico titolo “Conseguenze del vernacolo erudito utilizzato indipendentemente dalle necessità: i problemi dell’utilizzo inutile di parafrasi complesse”,  si è provato che usando maldestramente i cosiddetti paroloni, si induce la gente a pensare che si è davanti a una persona non intelligente che vuole dare un’immagine di sé lontana dal vero. Insomma, strafare non è mai una buona idea, men che meno quando si ha a che fare con il linguaggio.

 

Usate i grafici

È sempre complicato riuscire a ottenere la stima di una platea che si trova innanzi a noi. Immaginate quanto può essere complicato farlo quando non si sta solo raccontando qualcosa, ma si sta cercando di insegnare o spiegare qualcosa. In queste situazioni, apparire intelligenti (e non solo esserlo) è fondamentale. Uno studio realizzato da due ricercatori della Cornell University, Aner Tal e Brian Wansink, suggerisce che le persone sono più propense a credere a indicazioni di origine scientifica, basate dunque su sperimentazioni e ricerca. E un ottimo (e semplice) modo per passare questo messaggio è l’uso dei grafici. Tal e Wansink scrivono: «Il prestigio, nella coscienza comune, che ha la scienza dà potere di persuasione anche ad elementi che, scientificamente parlando, hanno un peso relativamente banale, come i grafici».

 

Parlate con espressività

La monotonia è noiosa, per questo, quando parlate, la cosa migliore da fare è colorire con sfumature vocali e gesti la vostra orazione. Leonard Mlodinow, psicologo e autore del saggio Subliminal: How Your Unconscious Mind Rules Your Behavior, afferma: «Se due altoparlanti dicono, mentendo, esattamente le stesse cose, ma uno parla leggermente più velocemente e più forte, con una maggior variazione del volume e delle pause, quest’ultimo sarà ritenuto più veritiero e credibile. Un discorso espressivo, fatto con le giuste modulazioni del tono di voce, il giusto volume e le giuste pause, aumenta la credibilità del soggetto e, soprattutto, lo renderà più intelligente agli occhi altrui». Non è un caso che l’oratoria sia, sin dall’antichità, ritenuta un elemento fondamentale della saggezza e della genialità.

 

Guardate i vostri interlocutori negli occhi

Uno studio, condotto nel 2007 da Nora A. Murphy della Loyola Marymount University, ha scoperto che osservare negli occhi l’interlocutore aumenta enormemente la percezione della nostra intelligenza. Tradotto: guardare negli occhi la persona con cui stiamo parlando ci renderà, per quest’ultima, più brillanti e intelligenti. Murphy scrive: «Osservare negli occhi chi vi parla è una chiave comportamentale fondamentale. Questo atteggiamento è strettamente legato al quoziente intellettivo, viene spesso correlato a ottime capacità organizzative e aiuta a offrire una percezione di noi più elevata in termini d’intelligenza».

 

Vestitevi con cura

Non ci voleva uno studio per dimostrare che il modo in cui ci vestiamo condiziona enormemente la percezione che hanno di noi gli altri. Ma, in ogni caso, la scienza ha voluto intervenire sul tema, offrendo diverse ricerche in diversi campi, tutte legate all’importanza dell’abbigliamento nell’immagine che diamo di noi agli altri. Uno studio, ad esempio, ha dimostrato che gli assistenti universitari che vestono elegantemente paiono più intelligenti dei loro coetanei (seppur meno attraenti). Un’altra ricerca ha dimostrato che le donne che si vestono in maniera più mascolina hanno maggiori possibilità di andare meglio durante un colloquio di lavoro. Un ultimo studio ha invece affermato che gli agenti di commercio meglio vestiti tendono a ottenere più facilmente la fiducia dei clienti e, dunque, a vendere di più. A conferma di tutto questo, uno studio realizzato nel 2012 ha dimostrato che i soggetti che indossano camici bianchi (come ricercatori, scienziati o medici) ottengono risultati migliori nei test sulla concentrazione. Segno che l’abbigliamento non influenza solamente chi ci circonda, ma anche noi stessi, come dichiarano i due autori, Hajo Adam e Adam Galinsky.

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