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Coronavirus, secondo decesso in Bergamasca, è di Nembro

Coronavirus, secondo decesso in Bergamasca, è di Nembro
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Salgono a 240 i casi di Coronavirus accertati in Lombardia. Al momento sono quattordici le persone positive al test in provincia di Bergamo. Inoltre, come annunciato nel corso di una conferenza stampa dal capo del dipartimento della Protezione civile e commissario all'emergenza Angelo Borrelli, si è registrato un secondo decesso in Bergamasca: si tratta di un pensionato di 84 anni di Nembro, ricoverato in gravi condizioni al Papa Giovanni. La notizia è stata confermata dalla Regione, che ha comunicato anche la morte di un 83enne di Codogno e di un 91enne di San Fiorano, entrambi comuni in provincia di Lodi. In merito alle tre nuove vittime (complessivamente sono 9 i morti in Lombardia), l'assessore regionale al welfare Giulio Gallera ha precisato ancora una volta che «innanzitutto e' da verificare che esista un nesso fra la morte e la positività al Coronavirus» e «che comunque ancora una volta stiamo parlando di persone anziane con seri problemi di salute preesitenti».

Nella notte, erano saliti a dieci i pazienti contagiati e ricoverati all'ospedale Papa Giovanni XXIII, individuato dalla Regione come centro di riferimento provinciale. Sei delle nuove persone contagiate dal virus (tutti maschi) sono di Nembro e sarebbero passate dal pronto soccorso dell'ospedale di Alzano Lombardo, che era stato isolato per alcune ore domenica 23 febbraio dopo il manifestarsi dei primi casi positivi della malattia. Il settimo nuovo caso riguarderebbe una donna di Villa di Serio.

Nella struttura ospedaliera erano state ricoverate, tra domenica e lunedì 24 febbraio, i primi quattro casi accertati in bergamasca: un signore di 83 anni di Bergamo, un 66enne di Nembro, un 35enne di Seriate e la prima vittima, un uomo di 84 anni di Villa di Serio, da tempo malato e in condizioni di salute precarie. Sempre domenica era stata trasferita a Bergamo una famiglia di tre persone di Soresina (in provincia di Cremona).

Nel frattempo, il Papa Giovanni ha preventivamente liberato oltre 60 posti letto per far fronte a eventuali necessità future. Sempre a scopo precauzionale, all'esterno del pronto soccorso è stato allestito un tendone per l'accoglienza dei sintomi sospetti. L'indicazione da parte delle autorità resta comunque quella di non recarsi in ospedale se si manifestano sintomi influenzali o difficoltà respiratorie compatibili con la malattia, bensì di chiamare il 112 per segnalare la situazione

In Lombardia sono sei le vittime accertate al momento. Le autorità regionali hanno confermato che, rispetto a quanto comunicato nel corso della conferenza stampa del pomeriggio, nella tarda serata di lunedì 23 febbraio un uomo di 62 anni è deceduto al Sant'Anna di Como. La vittima aveva già importanti compromissioni a livello cardiaco e renale ed era stato trasferito dall'ospedale di Lodi.

Nella notte sono saliti a 212 i casi accertati di contagio (di cui sei deceduti) e sono stati effettuati circa 1800 tamponi in Lombardia. In mattinata si è svolto un vertice tra la task-force di Regione Lombardia, il premier Giuseppe Conte e il capo del dipartimento della Protezione civile e commissario all'emergenza Angelo Borrelli.

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