Fronte contro la politica economica tedesca

Cosa si discute al G20 in Australia L'ira di Putin: se ne andrà prima

Cosa si discute al G20 in Australia L'ira di Putin: se ne andrà prima
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Nel weekend del 15 e 16 novembre, a Brisbane (Australia), si tiene il G20, ovvero il vertice a cui partecipano i Capi di Stato delle 20 economie mondiali più importanti per discutere di economia e politiche tese, almeno quest’anno, a incentivare la crescita. Al G20 partecipano, per essere precisi, 19 Stati, più il rappresentante dell’Unione Europea, che fa le veci di quelle Nazioni che non possono partecipare singolarmente all’evento. Tra gli altri principali e fondamentali protagonisti ci sono Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Germania e Italia. Complessivamente, si stima che il meeting costi, al governo australiano, circa 250 milioni di euro, tenendo conto anche dei 6 mila agenti di polizia presenti per garantire la sicurezza.

Come detto, quest’anno più che in passato, al centro del vertice ci saranno le politiche di crescita economica, con un vasto fronte di premier, tra cui Obama, Cameron e Renzi, che hanno messo all’angolo la tedesca Merkel. Il primo incontro, dove ha dato il benvenuto il leader australiano Tony Abbott, è stato incentrato sulle politiche di sviluppo e occupazione, tema che è stato ben accolto dalla maggior parte degli Stati presenti.

Se si pensava che i temi caldi della diplomazia internazionale non sarebbero entrati a far parte delle discussioni, la prima giornata di meeting ha già smentito le attese: la delegazione russa ha annunciato informalmente, secondo quanto riportato da diversi media, che il presidente Vladimir Putin lascerà il G20 prima del previsto, partecipando agli incontri previsti dall'agenda ma andandosene prima del pranzo tra Capi di Stato, ritenuto solo «una forma di intrattenimento». Motivo di questa scelta starebbe nel fatto che Putin non avrebbe apprezzato le dichiarazioni di diversi leader Occidentali riguardanti la situazione in Ucraina. Il premier canadese, Stephen Harper, aveva dichiarato: «Gli stringerò la mano, ma gli dirò una sola cosa, fuori dall’Ucraina», mentre Angela Merkel si è detta insoddisfatta della situazione ucraina, lasciando intendere che nuove sanzioni contro la Russia arriveranno a breve da Bruxelles.

Renzi e Putin. Venerdì 14, non appena giunto a Brisbane, il premier italiano Matteo Renzi è stato uno dei pochi leader ad avere un incontro bilaterale con Putin. L'Italia, del resto, è sempre stato uno dei Paesi dell'Unione più cauti sul tema delle sanzioni a Mosca, sapendo di avere molti rapporti commerciali al di là degli Urali. Renzi non ha rilasciato dichiarazioni specifiche circa l'incontro avuto con il premier russo, ma ha detto di aver tentato di trovare una strada per la mediazioni sull'Ucraina, seguendo «lo spirito che ha guidato gli incontri all'Asem di Milano (il vertice Euro-Asiatico di cui abbiamo scritto QUI). Putin ha dichiarato di apprezzare i tentativi di trovare una strada diplomatica compiuti dal primo ministro italiano e dai suoi ministri, ma ha anche lasciato intendere di non aver intenzione, al momento, di cambiare politica per quanto riguarda l'Ucraina. La fredda accoglienza con cui è stata ricevuta la delegazione della Russia deve aver poi particolarmente irritato Putin, che avrebbe dunque deciso di lasciare Brisbane prima del previsto.

I temi centrali. L’agenda del G20 è stata preparata da Abbott, che in quanto padrone di casa presiede anche il meeting. Se nel passato temi quali la sicurezza internazionale e l’ambiente erano stati al centro di molti incontri, quest’anno si torna agli albori del G20, con tematiche principalmente economiche sul tavolo dei partecipanti. I temi centrali saranno quindi quelli già analizzati a febbraio dall’incontro dei principali ministri delle Finanze e governatori delle banche centrali degli Stati partecipanti al G20, anche se, come sottolinea Il Post, si tratta di temi alquanto generici: investimenti in ricerca e sviluppo, abolizione delle tariffe doganali e lotta alla corruzione. Del resto non impressiona che l’economia sia il perno attorno a cui ruoterà l’incontro: il G20 rappresenta il 66% del commercio e della popolazione mondiale e l’80% del Pil globale. L’obiettivo dichiarato è di studiare strategie di crescita economica mondiale che dovrebbero portare ad un aumento del 2% del Pil complessivo, ma c’è molto scetticismo, tenendo conto che, in passato, pochissime volte le promesse e i programmi di questo vertice si sono poi trasformati in fatti concreti.

Palla a Renzi. Il premier italiano è giunto in Australia nella giornata di venerdì 14 novembre, giornata dedicata agli incontri informali dato che i meeting centrali si concentrano tra sabato 15 e domenica 16 novembre. Renzi ha apprezzato particolarmente l’agenda strutturata da Abbott, notando che, finalmente, il tema della crescita è stato messo al centro e non a supporto di piani di austerità. In particolare, Renzi ha dimostrato soddisfazione per aver visto crescere notevolmente il fronte di primi ministri critici verso le politiche economiche europee dettate dalla Germania. Obama, in particolare, ha criticato fortemente Angela Merkel, sottolineando come non ci si possa aspettare che gli Stati Uniti, in ripresa forte, trainino dietro sé l’intera Europa e rimarcando la necessità di abbandonare l’austerità per favorire la crescita.

Il venerdì di Renzi non è stato però infruttuoso: dopo il mini-bilaterale con Putin di cui abbiamo già detto, il premier si è fermato a parlare anche con il collega indiano Narenda Mori. Al centro della discussione, naturalmente, il delicatissimo tema dei due marò imprigionati in India. Prima di partecipare all’incontro di apertura dei lavori, presieduto da Abbott, Renzi ha salutato i giornalisti presenti e ha voluto precisare che ha esposto a diversi leader le riforme che sta compiendo nel Paese, ricevendo come risposte lodi e complimenti.

Perché in Australia è andata anche Agnese Renzi? A sorpresa, insieme al premier Renzi, in Australia si è recata anche sua moglie, Agnese Landini. Sorpresa inaspettata per i giornalisti presenti, soprattutto perché la compagna del primo ministro italiano ha sempre preferito stare nell’ombra, defilarsi, evitare di mostrarsi eccessivamente, come ha dimostrato anche nell’ultima Leopolda, dove, seppur presente a molti incontri, non s’è mai esposta. Questa volta, invece, mentre il marito stringeva mani e batteva pacche sulle spalle, Agnese Landini in Renzi si è unita alle altre mogli dei leader presenti ed è andata al Santuario dei Koala, dove i fotografi non hanno perso occasione di immortalarla abbracciata ad un tenero esemplare chiamato Jumboree e diventato la mascotte di questo G20. La vera missione della moglie del premier in Australia, però, almeno secondo quanto riportato dall’Huffington Post, sarà quello di promuovere il “made in Italy”, essere rappresentante apolitica del turismo e della cultura del nostro Paese. E non è un caso, allora, che in poche ore abbia deciso di indossare degli eleganti abiti che hanno subito ricordato il nostro tricolore. Anche l’immagine fa il suo.

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