Letizia Moratti è il nuovo presidente del Consiglio di Gestione di Ubi

Letizia Moratti è il nuovo presidente del Consiglio di gestione di Ubi Banca, prende il posto di Franco Polotti che ieri ha detto di rinunciare alla corsa per la riconferma. Con l'ex ministro ed ex sindaco di Milano, sono stati nominati Flavio Pizzini, vicepresidente, Victor Massiah, Consigliere delegato, Silvia Fidanza, Elvio Sonnino, Elisabetta Stegher e Osvaldo Ranica, direttore della Banca Popolare di Bergamo. I sette membri resteranno in carica per il triennio 2016-2018. Nel dare l'annuncio, il Consiglio di Sorveglianza, l'organo di supervisione strategica guidato da Andrea Moltrasio a cui spettano le nomine, ha evidenziato che le scelte sono in linea con i criteri enunciati dalla Banca d’Italia che prevedono la presenza nel governo della banca di manager apicali del Gruppo e nel pieno rispetto delle quote rosa. Il placet decisivo per la Moratti è stato dato dai Fondi di investimento che sono ormai i nuovi padroni di Ubi.
La nomina di Letizia Moratti è stata fatta, secondo statuto, dal Consiglio di Sorveglianza eletto dall’Assemblea dei soci del 2 aprile, che si è riunito oggi per la seconda volta in due giorni proprio per procedere alle nomine dei componenti dei diversi organismi di governance dell'istituto di credito. Dopo aver indicato i due vicepresidenti nelle persone di Pietro Gussalli Beretta e Armando Santus, oltre ai membri del Consiglio di gestione, sono stati scelti i componenti il Comitato Nomine, il Comitato per la Remunerazione, il Comitato per il Controllo Interno, il Comitato Rischi e il Comitato Parti Correlate e Soggetti Collegati. Ecco le persone indicate.
Comitato Nomine
Andrea Moltrasio - Presidente
Mario Cera
Giovanni Fiori
Gian Luigi Gola
Pietro Gussalli Beretta
Comitato per la Remunerazione
Alessandra Del Boca - Presidente
Mario Cera
Patrizia Michela Giangualano
Comitato per il Controllo Interno
Giovanni Fiori - Presidente
Pierpaolo Camadini
Michela Patrizia Giangualano
Renato Lorenzo Guerini
Sergio Pivato
Comitato Rischi
Paola Giannotti - Presidente
Francesca Bazoli
Michela Patrizia Giangualano
Gian Luigi Gola
Renato Lorenzo Guerini
Comitato Parti Correlate e Soggetti Collegati
Armando Santus - Presidente
Letizia Bellini Cavalletti
Paola Giannotti
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Mercoledì 13 aprile si era tenuto il primo Consiglio di sorveglianza del nuovo corso, ma il compito di nominare l'organo di governo era stato rinviato per cercare un accordo definitivo. Le certezze del passato, costruite sugli accordi fra bergamaschi e bresciani, erano venute meno e ha fatto scalpore il passo indietro dell'ex presidente, l'industriale bresciano Franco Polotti, che con un comunicato di poche righe ha dichiarato la sua «indisponibilità ad assumere incarichi nel Gruppo fino al completo chiarimento della propria posizione in ogni ambito». Polotti ha aggiunto di «aver operato in buona fede e senza aver mai procurato danno all'Istituto. Da qui la scelta della rinuncia alla presidenza «al fine di non creare pretestuose quanto infondate strumentalizzazioni che possano arrecare danno reputazionale alla banca e a lui stesso».
Il nome di Polotti, evidentemente, non era gradito ai fondi di investimento, nuovi padroni della banca dopo la netta affermazione in assemblea. Per il nuovo Consiglio di gestione i nomi certi fino a giovedì mattina erano quelli riservati per statuto al management: Victor Massiah, riconfermato nel ruolo di CEO, Elvio Sonnino e la new entry Elisabetta Stegher, nuova responsabile finanziaria del Gruppo. Si vociferava di una presidenza Pizzini, ma evidentemente i Fondi hanno preferito puntare sull'ex ministro dell'Istruzione del governo Berlusconi. Novità confermate anche per quanto riguarda il fronte bergamasco dopo la rinuncia di Matteo Zanetti. Al suo posto è entrato Osvaldo Ranica.
Una partita delicatissima. Dunque, quella che negli anni era sempre stata una formalità, ovvero l'elezione del nuovo esecutivo, è diventata ora una partita delicatissima e nei giorni scorsi, come ha sottolineato il Corriere della Sera Bergamo, all’interno delle singole espressioni dello storico azionariato sono divampate discussioni su nomi che solo poco tempo prima erano considerati blindati.
[Franco Polotti]
I dubbi bresciani su Polotti. Nessuno, fino alla scorsa settimana, aveva mai messo in dubbio che Polotti sarebbe stato riconfermato alla presidenza. Polotti, tra l'altro, nei mesi scorsi aveva lasciato tutti gli incarichi nelle aziende di famiglia per dedicarsi anima e corpo alla banca. A quanto pare, però, l'imprenditore bresciano non avrebbe più avuto il consenso unanime e i dubbi sulla sua riconferma espressi dai rappresentanti dei Fondi di investimento hanno fatto breccia anche in alcuni esponenti della Leonessa di Ubi. A far vacillare la posizione di tanti, in particolare, l'implicazione di Polotti in alcune indagini relative alle sue società finite negli ultimi tempi sulle prime pagine dei giornali. Situazione che aveva portato addirittura Moltrasio a intervenire sulla vicenda durante l'assemblea: «Nessun profilo di illiceità e pregiudizio nei confronti della banca» aveva spiegato il presidente di Ubi, nella speranza di calmare gli animi. Risultato non raggiunto, visto che, come riferiva il Corriere, in quel di Brescia non si è invece parlato d'altro per tutti i giorni successivi.
Ieri, dopo la rinuncia, Polotti ha tuttavia ricevuto attestati di stima dal patto di sindacato bresciano («Siamo certi che il presidente abbia sempre operato nella sua vita di amministratore attenendosi scrupolosamente e senza eccezioni al rigoroso rispetto delle leggi e delle regole»). Una dichiarazione in suo favore è stata espressa all'ex presidente anche dal Ceo Victor Massiah: «La decisione di Polotti - ha detto Massiah - merita rispetto e conferma grande senso di responsabilità e massima dedizione al ruolo».
Le incertezze bergamasche su Zanetti Jr. Anche a Bergamo le cose non sono andate secondo le previsioni: il nome di Matteo Zanetti, figlio di Emilio, storico presidente della banca, è stato messo in discussione da alcuni aderenti al Patto dei Mille. Nessuna incertezza sul valore della persona, ma considerato il nuovo corso che per il Consiglio di gestione della banca privilegia tecnici e docenti esperti di finanza, qualcuno si è chiesto se in una fase tanto delicata non fosse più opportuno indicare direttamente un banchiere. A sciogliere il dubbio è stato lo stesso Matteo Zanetti che, nonostante l'esperienza maturata in diverse banche del gruppo e il peso del pacchetto azionario della famiglia Zanetti, maggior azionista di Ubi a Bergamo, ha deciso di lasciare libera la poltrona. Al suo posto è perciò stato designato Osvaldo Ranica.
Per Ubi si può dunque dire che rivoluzione è compiuta. Le ipotesi iniziali di un presidente di nomina bresciana e un vicepresidente di nomina bergamasca sono state disattese e ha prevalso la linea indicata dai Fondi al board di puntare su nomi "leggeri", senza grandi carichi azionari familiari o industriali.