Esiste già in Premier league

Che cos'è l'occhio di falco che ad agosto vedremo in Serie A

Che cos'è l'occhio di falco che ad agosto vedremo in Serie A
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Ce l'abbiamo fatta? Questa volta sembra di sì. C'è voluto l'ennesimo caso per convincere anche gli ultimi scettici, quelli che proprio la tecnologia applicata allo sport (al calcio soprattutto) non la sopportano. Dopo il gol fantasma in Sampdoria-Palermo (davvero spaventevole) la Serie A ha deciso di dire addio al gol fantasma. Dalla prossima stagione "occhio di falco" vigilerà sui nostri gol, sulle nostre insicurezze, sui nostri tre, preziosissimi punti. Un sistema di telecamere per stabilire con certezza se la palla ha varcato o meno la linea di porta. Già adottato in Premier League, dall'anno prossimo lo useranno anche in Bundesliga. «Sicuramente a luglio partiremo anche qui da noi. Con l'occhio di falco o l'occhio di bue, non so cosa metteranno ma partirà». Parola di Carlo Tavecchio. E insomma, cominciamo bene.

 

GOL FANTASMA 2

 

Come funziona l'occhio di falco? Metteranno dei sensori sui pali che saranno collegati a 7 telecamere per porta, 14 in totale, che registrano la posizione del pallone (ha dentro un chip) e la elaborano al computer. E poi? Facile: se la palla supera del tutto, come da regolamento, la linea di porta (margine di errore di 1,5 centimetri) l'orologio dell'arbitro riceve in tempo reale un doppio messaggio sonoro e visivo. Le telecamere sono capaci di registrare 2000 immagini al secondo. È un sistema di proiezioni grafiche per dare l'esatta posizione della palla e, quindi, ricostruirla in tre dimensioni. Probabilmente si vedranno le immagini sul maxi-schermo, tanto per mettere a tacere subito le polemiche sul gol-non-gol. Ai Mondiali in Brasile la Fifa aveva scelto il sistema del Goalcontrol-4d, e aveva avuto pieno successo. Domenica, dopo l'erroraccio sul gol di Morganella, il designatore arbitrale Domenico Messina ha detto a RadioUno: «È arrivato il momento di introdurre la tecnologia, troppi errori in questo ultimo mese. A un arbitro non fa mai piacere vedere un proprio errore finire in prima pagina».

 

I

 

Ovviamente c'è un problema. Quale? I soldi. La Figc non ne ha e quindi dovranno trovarli i presidenti di Serie A. L'altro problema è il come. Si è parlato di uno sponsor, ma è dura. Allora i (soliti) diritti tv, che dal prossimo anno porteranno nelle casse del nostro campionato 1 miliardo e 200 milioni di euro. Non sono previste aste. Per fare prima verrà scelto il sistema più funzionale (e meno costoso). Altro problema: il tempo. Bisogna fare tutto entro marzo (tutta la parte burocratica) e adeguare gli stadi entro l'inizio della prossima stagione (il 22 agosto giocano la prima giornata). Gli arbitri di linea costano 1 milioni e 200mila euro all'anno (ognuno prende 1000 euro a gara). Il collegio arbitrale dovrà tagliare 3,9 milioni dai 51 del bilancio. E non è certo poco. Invece le tecnologie costano (circa) dai 120mila ai 160mila euro per ogni stadio.

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