E quali permessi servono?

Cosa sapere se volete ristrutturare la vostra casa a Bergamo nel 2019

Cosa sapere se volete ristrutturare la vostra casa a Bergamo nel 2019
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Se state per realizzare una ristrutturazione, non dovreste considerare solo il capitolo costi, che pure è importantissimo, ma anche quello delle agevolazioni. Infatti, ormai da qualche anno, per chi intende ristrutturare casa (a Bergamo come in qualsiasi altra città) sono a disposizione delle detrazioni Irpef. In realtà, tali detrazioni sono sempre state rinnovate di anno in anno, non rappresentando un istituto consolidato (se non nella prassi). Intorno al 2019, anche in relazione alle aspre trattative cui è stata sottoposta la manovra finanziaria, gravitavano fino a qualche giorno fa alcune incertezze.

Cosa è stato deciso per il 2019? Prima di scoprirlo, è bene fare una panoramica sulla ristrutturazione casa a Bergamo, soprattutto per ciò che concerne i costi. Anche perché è su questi ultimi che si basa qualsiasi ragionamento circa l’impatto delle detrazioni fiscali. A tal fine faremo riferimento alla guida “Ristrutturazione casa Bergamo: quale il costo?”, pubblicata dal noto portale di richieste di preventivo per lavori edili Edilnet.it.

 

 

Quanto costa ristrutturare una casa a Bergamo? Ovviamente è difficile, se non impossibile, individuare una cifra che valga per le tutte le situazioni. Anche perché ogni caso è diverso. Ciascun immobile e ciascun proprietario di casa hanno le proprie esigenze. Tuttavia, per avere un’idea quanto più realistica delle spese è utile affrontare le due maggiori voci di spesa in modo separato: da un lato la spesa per la burocrazia e dall’altro quella per gli interventi in senso stretto.

Ristrutturare casa a Bergamo: i permessi. Se intendete procedere con una ristrutturazione casa a Bergamo dovreste porre la massima attenzione alla questione dei permessi, che rappresenta il più importante ostacolo di natura burocratica. Infatti, è spesso difficile individuare il permesso necessario, dal momento che alcuni interventi sembrano porsi a cavallo tra due titoli abilitativi. Inoltre, alcuni permessi - se si include anche il contributo del tecnico per l’asseverazione - possono essere parecchio costosi. Ad ogni modo, le alternative sono quattro.

  1. Nessun permesso. Per fortuna, è lo scenario più frequente. Questo fa riferimento a tutti gli interventi che rientrano nel campo dell’edilizia libera e che producono modificazioni solo sulle finiture (serramenti, pavimenti, rivestimenti, etc.) senza intervenire sulla struttura, sulla volumetria, sulla planimetria.
  2. Cila, cioè la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata. Più che un permesso, è una comunicazione senza vincolo al parere dell’Ente. Riguarda gli interventi che modificano la planimetria ma non la struttura e men che meno la volumetria. Per esempio, richiedono la Cila l’abbattimento o la costituzione di una parete interna, l’apertura di una nuova finestra o di una nuova porta. Asseverazione inclusa, impone una spesa di 400, 800 euro.
  3. Scia, Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Come la Cila, è anch’essa una comunicazione, solo asseverata in maniera più approfondita. È necessaria quando si realizzano interventi sulla struttura senza modifiche alla volumetria (es. consolidamento pilastri). Di questa categoria fanno parte anche la modifica radicale degli impianti associata a nuovo disegno. Costa, complessivamente, dai mille ai 1.500 euro.
  4. Permesso di costruire. È il vero permesso, l’unico vincolato al parere dell’Ente, per giunta con il meccanismo del silenzio-diniego. È obbligatorio quando si chiede un cambio di destinazione dell’immobile o si modifica la volumetria. Può costare alcune migliaia di euro.

Costi ristrutturazione casa a Bergamo, intervento per intervento. Ovviamente, gli interventi a disposizione per una ristrutturazione casa sono tantissimi. Di seguito citiamo quelli più frequenti, i permessi necessari e una stima sui prezzi secondo i dati forniti da Edilnet.

  • Sostituzione pavimenti. Classico intervento, il più efficace se si intende rinnovare dal punto di vista estetico un immobile. Fa riferimento all’edilizia libera, dunque non impone alcun permesso. Il suo costo va da 22 a 60 euro al mq.
  • Rifacimento finiture esterne. Intervento mediamente molto costoso, in quanto capace di modificare completamente l’identità estetica di un edificio. Tuttavia, agendo sulle rifiniture, non impone alcun permesso. Il suo costo va da 12,50 a 30 euro per mq.
  • Abbattimento di una parete. Modifica la planimetria, dunque impone la Cila. Abbattere una parete può costare da 45 a 200 euro.
  • Costruzione bagno in camera. Questo intervento, abbastanza corposo e costoso, impone la Scia vista la necessità di produrre modifiche radicali all’impianto. In media, a Bergamo, costa dai 1.700 ai 4.300 euro.
  • Rifacimento impianto idrico. Se il disegno originale non viene rispettato, richiede la Scia. Costa circa 70 o 145 euro al mq.

Per una ristrutturazione chiavi in mano, invece, si parla orientativamente di 260 o 420 euro al mq.

 

 

Le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni del 2019. Partiamo dalla buona notizia: nonostante le voci di corridoio autunnali, le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni sono state rinnovate in toto anche per il 2019. La situazione che si prospetta è quindi la seguente.

  • Ristrutturazioni edilizie semplici. In questo caso, si parla di una detrazione Irpef del 50% delle spese. Riguarda gli interventi che non impattano sull’efficientamento energetico ma che rientrano nella categoria “manutenzione straordinaria”. Il tetto di spesa è fissato (come gli altri anni) a 96.000 euro. La detrazione è suddivisa invece in dieci quote annuali (corrispondenti ad altrettanti periodi di imposta).
  • Ristrutturazioni edilizie a scopo di efficientamento energetico. In questa fattispecie, si parla di una detrazione Irpef del 65% delle spese. Riguarda gli interventi che producono un impatto sul piano energetico, ovvero un aumento della classe energetica. Il tetto di spesa è fissato a 100.000 euro. Anche in questo caso la detrazione deve essere divisa tra dieci periodi di imposta.

In realtà, come d’altronde è sempre stato, non tutti gli interventi di ristrutturazione consentono di accedere alle detrazioni. In linea di massima, è necessario che questi rientrino nella categoria “manutenzione straordinaria”, una categoria molto complessa. Per semplificare, possiamo considerare altri criteri. Una ristrutturazione rientra nel programma di agevolazioni se:

  • richiede un titolo abilitativo (Cila, Scia, Permesso di costruire);
  • non richiede in sé un titolo abilitativo (es. sostituzione infissi) ma è realizzato nell’ambito di interventi che lo richiedono;
  • produce un impatto oggettivo sull’efficienza energetica (aumento di classe).
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