Rimarranno Italia, Zero e Albero della Vita

Così Expo verrà smantellata

Così Expo verrà smantellata
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La prima cosa che cambierà a partire dal 2 novembre dentro i recinti di Expo sarà la segnaletica. Via i cartelli che hanno guidato e orientato i 21 milioni di visitatori: al loro posto le indicazioni per le centinaia di operai che dovranno provvedere allo smantellamento. Novembre sarà in realtà un mese di traslochi. I singoli padiglioni verranno svuotati. Quindi per il decumano si vedranno sfilare (dalle 6 alle 20, questo l'orario nuovo di "apertura" di Expo) le decine di cucine che hanno funzionato a pieno ritmo in questi mesi, i banconi dei bar, tutte le apparecchiature tecnologiche, schermi grandi e piccoli, arredi di ogni tipo. E si vedranno, prima di ogni altra cosa, uscire le tante opere d'arte che, seppur nella generale distrazione, hanno popolato tanti padiglioni. Il cronoprogramma è stato studiato nel dettaglio e per fine novembre questa prima fase dello smantellamento deve essere conclusa. Dopo di che si passerà alle maniere forti, con l'ingresso di ruspe e gru. L'area Expo verrà suddivisa in ben 200 cantieri, a cui lavoreranno circa 4mila operai. Le istruzioni iniziali erano chiare per tutti: i padiglioni, a parte Palazzo Italia, devono essere smontati e rimossi. Per i padiglioni Self-built e i Corporate Expo ha indicato in circa due-tre mesi, a partire dall’ultimo giorno della manifestazione.

 

Italy US Kerry
Gli organizzatori avevano dato linee guida molto chiare a tutti gli espositori: dovevano prevalere le “sustainable solutions”, vale a dire che bisognava progettare con materiali che sarebbero stati riciclati. Un occhio smaliziato che gira per Expo individua subito la prevalenza di elementi che saranno sottoposti a una demolizione selettiva, con il riciclo dei materiali attraverso le diverse filiere. Se questo verrà confermato sarà da annoverare tra i successi di Expo 2015: infatti le manifestazioni precedenti hanno sempre lasciato dietro di sé una marea di “cadaveri eccellenti”.

Protagonista assoluto di questa Expo è il legno, che domina nei padiglioni istituzionali (il Padiglione Zero) in alcuni tra i più applauditi (Giappone e Cile). Il legno assicura trasportabilità e rimontabilità dei padiglioni nelle loro rispettive destinazioni. La dinamica è esemplare anche se non a basso costo, perché richiede costi di manodopera molto più alti e perché smontaggio e rimontaggio è certamente più oneroso di una semplice demolizione. Da Expo bisognerà portar via anche 2mila tonnellate di acciaio, più di quanto ce ne vollero per costruire la Tour Eiffel.

Il percorso di smantellamento è contrassegnato anche da altri passaggi importanti e delicati: Expo infatti ha scritto regole molto precise per smaltire i detriti dei padiglioni che non saranno ricostruiti. Ma sono severe anche le regole per selezionare la terra che servirà a coprire i buchi lasciati dagli edifici. Dovrà provenire da cave o essere materiale adatto per le aree residenziali. Inoltre, le analisi che certificano la pulizia dei terreni di provenienza non dovranno essere più vecchie di tre mesi.

 

Expo:Bracco, Albero Vita e Palazzo Italia pezzo storia Paese

 

C’è poi il capitolo di ciò che non verrà demolito: a parte ciò che già si sapeva, vale a dire Padiglione Italia e Cascina Triulza, si è aggiunto per volontà unanime, il Padiglione Zero. Che è di legno e quindi richiederà un trattamento specifico: verranno traslocati gli allestimenti più delicati, mentre gli allestimenti più complessi verranno conservati all’interno sigillando con una copertura le sei cupole, in modo da reggere ai rigori e all’umidità dell’inverno. Resterà al suo posto anche l'Albero della Vita.

Per finire, ci sarà da regolare i conti con un pozzo traditore: poco prima dell’apertura, un pozzo dentro l’area del sito aveva rivelato percentuali di solventi clorurati cinquemila volte sopra la soglia prevista dalla legge. Il pozzo è stato isolato con una barriera idraulica. Ma è stato un rimedio temporaneo. Ora si deve trovare un rimedio prima che arrivi l’Unione Europea con il blocchetto delle multe...

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