Da Palazzo Frizzoni 646 mila euro in buoni spesa per il sostegno di 1890 famiglie
Sono già 1890 i buoni spesa, per un valore complessivo di oltre 646 mila euro, erogati da Palazzo Frizzoni per far fronte alle esigenze delle famiglie che si trovano in condizione di difficoltà economica a causa della chiusura forzata delle attività lavorative. Il Comune di Bergamo ha speso l’intera somma del fondo destinato dal Governo e «anzi, – precisa l’assessore alle politiche sociali Marcella Messina – siamo riusciti a destinare contributi aggiuntivi grazie a omaggi superiori a 20mila euro da parte delle ditte che gestiscono i buoni pasto».
«Visto che per primi ci siamo organizzati per rispondere a questa esigenza le nostre linee sono state intasate da chiamate che sono venute da tutto il nostro Paese, non solo dai comuni limitrofi – prosegue l’assessore Messina –. Cittadini che hanno chiamato da Salerno, Napoli, Roma, Torino, Milano, Reggio Calabria, a dimostrazione che abbiamo lavorato al meglio per comunicare le nostre disponibilità, ma anche che il virus ha generato una diffusa condizione di emergenza economica a cui servono risposte concrete e soprattutto immediate».
In particolare, il Comune ha lavorato con strumenti diversificati. Sono state predisposte carte prepagate (tra le quali la carta Soldo che consente acquisti in tutti gli esercizi) per oltre 100mila euro, consegnate dai volontari direttamente ai beneficiari; sono stati presi accordi con la grande distribuzione (Coop, Esselunga, Carrefour, Eurospin, MD, Auchan, Despar) per circa 150mila euro di spesa; sono stati ottenuti 250mila euro in buoni pasto (Pellegrini, Edenred, Amilon) e grazie alla Cooperativa Totem ulteriori pacchi di prodotti igienici.
Il valore medio dei buoni spesa è compreso tra i 300 e i 350 euro. L’80 per cento delle richieste sono arrivate da famiglie non conosciute o in carico ai servizi sociali e il 50 per cento dei richiedenti è costituito da famiglie con figli minorenni (sul totale delle famiglie con minori circa il 60 per cento ha 2 o 3 figli). Il 6 per cento delle richieste appartiene alla categoria delle famiglie monogenitoriali, mentre per quanto riguarda gli anziani, circa il 51 per cento che ne ha fatto richiesta vive da solo.
«Risulta evidente che le situazioni di fragilità andranno a moltiplicarsi nelle prossime settimane a causa del lockdown, che ha colpito soprattutto i lavoratori con contratti precari o in situazioni già delicate – conclude Marcella Messina -. Da questo punto di vista, la raccolta di risorse nell’ambito del Fondo di Mutuo Soccorso della città di Bergamo potrà rappresentare una risposta importante alle esigenze dei nostri concittadini».
I beneficiari dei buoni spesa, ad oggi, sono stati: i cittadini privi di occupazione non destinatari di altri contributi di sostegno economico pubblico; partite Iva e altre categorie non comprese dai dispositivi attualmente in definizione a livello ministeriale; le persone con Reddito di Cittadinanza attualmente sospeso, revocato e decaduto; i nuclei familiari numerosi, composti da oltre 5 componenti; i nuclei monogenitoriali; gli anziani soli con pensione minima o in assenza di pensione; i nuclei familiari che a seguito dell’emergenza sanitaria hanno i conti corrente congelati o non dispongono temporaneamente dei propri beni e che non possiedono strumenti di pagamento elettronici; infine, le famiglie con disabili in situazione di fragilità economica.