Truffa delle utenze domestiche

Bollette da pagare di una casa di Gandino in cui non era mai stato: altro caso di truffa nella Bassa

Il comando di polizia locale di Romano ha accertato un nuovo caso di falso contratto a un cividatese: denunciato un napoletano

Bollette da pagare di una casa di Gandino in cui non era mai stato: altro caso di truffa nella Bassa
Pubblicato:
Aggiornato:

Si era ritrovato con seicento euro di bollette da pagare, ma in quell'immobile in montagna, lui che è della Bassa, non c'era mai stato. La polizia locale ha così scoperto che, stavolta, c'era dietro un sistema escogitato da un dipendente di una società che, per avere più provvigioni, sottoscriveva contratti spacciandosi per altre persone. A riportare la vicenda sono i colleghi di PrimaTreviglio.

L'immobile di Gandino

Tutto è iniziato alcune settimane fa, quando al comando di Romano del Distretto della Bassa Bergamasca Orientale di polizia locale si è presentato un uomo, residente a Cividate, per fare un esposto di denuncia.

L’uomo ha raccontato al comandante Arcangelo Di Nardo che il giorno precedente era stato contattato dall’ufficio legale di una società di recupero crediti che, per conto di Enel, aveva chiesto il pagamento di un anno di arretrati di forniture di energia (sei mesi di bollette) per un totale di seicento euro circa. Le utenze, come comunicato al cittadino romanese, riguardano un immobile di Gandino, di cui però l’uomo non sapeva nulla.

Scoperto truffatore napoletano

Il comando, una volta raccolta la denuncia, ha iniziato le indagini da cui è emerso che l’abitazione di Gandino, una casa comunale, è stata occupata abusivamente per un anno e l'occupante ha usufruito così di forniture di energia gratuite. Gli inquirenti, incrociando i dati delle bollette e i recapiti indicati sulle fatture, sono risaliti ad una società con sede a Napoli, di cui Enel usufruisce per procacciare clienti. Gli agenti nell'ambito delle indagini si sono confrontati con la dirigenza della società ed è risultato che a emettere il contratto fasullo, a discapito del cividatese ignaro, è stato un 43enne della città partenopea.

Il dipendente della società, per aumentare le provvigioni derivanti dalla sottoscrizione di nuovi contratti, utilizzava i dati dei clienti Enel per aprire nuove forniture, risultanti però false.

L'impiegato infedele, inoltre, per prendere il tempo necessario alla registrazione dei contratti e ricevere la sua provvigione, adottava come modalità di trasmissione delle bollette la posta elettronica, indirizzate ad una email creata ad hoc precedentemente, senza che il povero intestatario ne sapesse qualcosa. La polizia locale, dopo aver accertato quella che a tutti gli effetti è una truffa, ha denunciato penalmente il napoletano per sostituzione di persona.

Il caso di febbraio

Quella appurata dagli agenti è l’ennesima truffa dei contratti falsi di utenze domestiche intestate a persone ignare. A febbraio, il Comando di Romano aveva smascherato due sorelle che, a Bariano, usufruivano di utenze domestiche intestate ad un uomo del quale erano entrate in possesso dei documenti d'identità. Le due truffatrici avevano in seguito aperto un contratto di fornitura di energia e, per almeno un anno, avevano usufruito gratuitamente di gas ed energia elettrica. Le due, come nel caso del campano, sono state denunciate per truffa, falso documentale e sostituzione di persona.

Commenti
Mirko88

Gli artisti della truffa non si smentiscono mai. Complimenti a loro

Seguici sui nostri canali