Dehors davanti alla fu Taverna del Colleoni, ma per il nuovo ristorante bisogna attendere
Per l'estate il Comune ha assegnato a quattro locali di Città Alta lo spazio esterno, ma come va il bando di Ubi per trovare un nuovo gestore? Sette offerte, tra cui quella del Baretto di San Vigilio, però...
di Andrea Rossetti
Quelle serrande su Piazza Vecchia che hanno segnato un’epoca restano tristemente chiuse; ma davanti alla fu Taverna del Colleoni, almeno per questa estate, torna un po’ di vita. Gli spazi esterni dello storico ristorante, infatti, sono stati assegnati dal Comune di Bergamo a quattro locali di Città Alta, che potranno sfruttare l’area come dehors. Un mini-estivo nel cuore del borgo storico, un modo per aiutare i commercianti a fronteggiare la crisi economica causata dal Covid, ma anche per smorzare quella nostalgia (canaglia) che prende un po’ tutti i bergamaschi quando passano di lì e vedono la Taverna del Colleoni chiusa.
E dopo l’estate, che succederà? Se le cose fossero filate lisce e il mondo non fosse stato travolto dall’inattesa e tragica pandemia, forse di questi tempi sapremmo già il nome del nuovo gestore degli storici locali di Piazza Vecchia. Invece bisognerà attendere almeno fino a settembre. Il bando lanciato da Ubi Banca, proprietaria dei muri in cui si trovava lo storico ristorante che ospitò anche, tra i tanti, Gaetano Donizetti, Lord Byron ed Herman Hesse, a inizio anno è stato congelato e soltanto adesso, lentamente, la situazione sta tornando a muoversi. Di candidature, da quel che è dato sapere, ne sono arrivate sette e soltanto a luglio verranno finalmente analizzate. Ubi incontrerà i vari offerenti, analizzerà i loro progetti, soppeserà le proposte. Infine, dopo un’attenta valutazione, selezionerà il futuro gestore. Non prima di settembre però, come detto.
Tra le offerte pervenute per la gestione della Taverna del Colleoni c’è quella di un imprenditore straniero, quelle (tre, stando a quanto riportato da L’Eco di Bergamo) di alcuni ristoratori non bergamaschi e tre invece di bergamaschi doc. Due di queste ultime, in particolare, arriverebbero proprio da dentro i confini di Città Alta. Sullo storico ristorante di Piazza Vecchia avrebbe messo gli occhi La Marianna, che però preferisce non commentare. Chi invece conferma l’interesse è Beppe Acquaroli, gestore del Baretto di San Vigilio. «Sì, è vero, siamo interessati - ammette -. Ma tutta la faccenda è ancora molto in alto mare. Il Covid ha stravolto tutto, la situazione è cambiata drasticamente rispetto all'inizio dell’anno».
Quello sollevato da Acquaroli è un tema fondamentale per immaginare il futuro della Taverna del Colleoni. Parliamo di uno spazio enorme, di ben 920 metri quadrati, che va dal piano interrato fino al sottotetto. Servono lavori importanti di ristrutturazione (soprattutto per quanto riguarda la zona cucina) a fronte di un affitto elevato: 140 mila euro all’anno. Ubi, inoltre, propone un contratto di sei anni, rinnovabile. Insomma, un investimento rilevante per chiunque, a maggior ragione dopo il crollo del mercato della ristorazione causato dall’arrivo del coronavirus. «Credo le condizioni vadano riviste - commenta Acquaroli -, la situazione è brutta per tutti. L’interesse per quello spazio rimane, ma anche noi stiamo facendo i conti con la crisi. (...)