Pubblicato:
L'Istituto Superiore di Sanità
Dieci falsi miti sullo sport

Il web spesso diffonde notizie senza fondo di verità su ogni argomento. Sport compreso, su cui se ne dicono di ogni. A mettere ordine e a fare chiarezza ha pensato, per fortuna, l'Istituto Superiore di Sanità (Iss): sul suo sito, nella pagina "Falsi miti e bufale", ha allestito un'intera sezione dedicata allo sport e all’attività fisica. Ecco allora dieci informazioni sportive spacciate per vere dal web e invece sfatate dal parere scientifico di super esperti.
- A tavola mi strafogo e poi corro in palestra per bruciare le calorie. Falso. Certo la palestra aiuta a smaltire grassi e zuccheri ingurgitati in eccesso per dei peccati di gola. Ma sgambettare sul tapis roulant, correndo anche a forte intensità, non basta per dimagrire. Questa azione deve essere coadiuvata da un buon equilibrio di calorie introiettate con un'alimentazione varia, bilanciata e moderata e dal movimento regolare che aiuta a bruciare quello che, una tantum, si può mangiare in sovrappiù.
- L’attività fisica in dolce attesa è out. Chi lo ha detto? È vero il contrario, a patto che durante il periodo gestazionale, e dietro consiglio medico, l’attività fisica sia di tipo aerobico e di moderata-bassa intensità, tale da non esporre al rischio di eventuali cadute. Il movimento, in questo particolare periodo della vita della donna, aiuta a prevenire vene varicose, gonfiore di mani e piedi ma anche mal di schiena e diabete gestazionale.
- Il movimento è nemico dell’artrosi. Se avete questa convinzione, commettete un grosso errore. Anche in caso di problemi alle articolazioni, queste non devono essere mantenute bloccate, anzi! Un po’ di ginnastica dolce, studiata con il medico, come ad esempio pilates, yoga o stretching favorisce il movimento più fluido dell’articolazione, a vantaggio di una riduzione dei dolori e di un generale miglioramento della qualità della vita.
- I bambini si muovono a sufficienza giocando. Sbagliato, tanto che questa idea che porta alla sedentarietà è forse una delle motivazioni che alimentano i tassi di obesità fra i piccoli, costantemente in crescita. Anche in Italia, che occupa i primi posti in Europa per il numero di bambini extra-pesanti. È bene che i genitori sappiano che l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda che anche i più piccini pratichino attività fisica almeno 3 volte a settimana.
- Non ho più l’età per fare sport. Una giustificazione, per appendere le scarpette al chiodo, non sapendo invece che l’attività fisica anche nella terza età è più che benefica. Favorisce il controllo del peso, mantenendo le articolazioni agili e snelle, senza fare perdere massa muscolare, che è un problema molto sentito tra i senior, tiene giovane la mente e sostiene la socializzazione, combattendo la solitudine, altra piaga importante e dannosa della popolazione più in età.
- L’esercizio fisico è fatica e dolore. Falsissimo anche questo. Infatti il dolore è un campanello di allarme che non si dovrebbe mai sentire mentre si fa sport, né tantomeno deve essere inteso come un indice di efficacia della pratica che sia sta effettuando. Anzi è proprio opposto, segnalando che si sta lavorando forse male e a un ritmo troppo elevato o troppo intenso.
- L'acido lattico è la causa dei dolori post allenamento. Non è vero. Il male che si sente dopo la pratica fisica potrebbe essere dovuto a microlesioni delle fibre muscolari successive a una pratica troppo intensa e ai processi infiammatori riparativi che l’organismo mette in atto per riportarle in buona forma.
- Se sudo, dimagrisco, altrimenti no. È questa convinzione che porta molti a spendere, soprattutto soldi, in saune o indumenti di materiale plastico da indossare durante l'allenamento per sudare di più e, quindi, perdere peso. Sudare, invece, significa solo perdere liquidi e sali minerali e non chili di troppo, perché il sudore non contiene grassi e non brucia calorie.
- Con più addominali, addio pancetta. Un piatto di spaghetti o le maniglie dell’amore non possono essere eliminate con gli addominali: questi infatti servono per rafforzare i muscoli e non per eliminare il grasso che li avvolge. La cui formazione invece dipende da fattori genetici, ormonali, così come dalla scorretta alimentazione e dall'eccessiva sedentarietà.
- Fare sport costa tempo e denaro. Lo asseriscono gli italiani, che nel 40 per cento dei casi rinunciano all’attività fisica perché porta via troppo tempo della giornata e nel 50 per cento perché alleggerisce le tasche, già bucate da troppe spese. Ma l’ISS fa sapere che per fare movimento non è necessario andare obbligatoriamente in palestra; ci si può limitare anche a qualche attività più a basso costo, addirittura gratuita come camminare, fare giardinaggio o le scale e ogni altro esercizio quotidiano attivo.