Dieci utili consigli prima di partire per la tanto attesa settimana bianca

Essere preparati è sempre la scelta migliore. Per evitare ogni tipo di incidente, di percorso, diplomatico o anche di salute. Come quelli che potrebbero accadere sulle piste da sci, momento di relax ambito da moltissimi italiani proprio nel periodo carnevalesco. Le mete privilegiate, secondo una classifica stilata da un sito di viaggi, quelle di Merano, Bolzano, Cortina d’Ampezzo. Ma anche quelle bergamasche non scherzano.
Il colore non fa differenza (e neppure la località). Pista nera, la più difficile e solo per sciatori provetti; rossa, per chi "maneggia" piuttosto bene sci e racchette; blu o azzurra piuttosto facili per chi gli sci se li mette ai piedi ma non li sente come la "calzatura" di proprio agio; verde, infine, il campetto per chi è agli inizi in questo sport. Qualunque sia il vostro colore, o la meta in cui trascorrerete sette giorni di sane sciate e divertimento, la regola è sempre una: non trascurare mai la preparazione atletica per non incappare in rischi evitabili e che possono mettere fuori uso anche per lunghi periodi. Ciò significa che è fondamentale iniziare ad allenarsi per la settimana bianca molto prima della partenza e con un programma ben definito e calibrato, come raccomandato da fisioterapisti esperti, secondo un training preparatorio di 10 mosse molto salutari.
- Lasciare i dolori a casa. Sarebbero un cattivo compagno di viaggio e anche di permanenza sulle piste, tali da mettere a rischio la vostra e altrui incolumità. Anche il più piccolo dolore muscolare va risolto prima di partire, perché altera il controllo sul movimento. Mentre sulle piste da sci è fondamentale "condurre" il gioco di gambe e braccia al meglio delle proprie possibilità per evitare inciampi e cadute.
- Allenarsi fa rima con tutelarsi da infortuni di carattere generale, ma soprattutto a carico di ginocchia, schiena e spalle, ovvero le ossa e le articolazioni più esposte a subire traumi, stiramenti, danni più o meno seri, a causa di discese avventate. Dai una chance ai tuoi apparati: scendi in pista allenato.
- Darsi il tempo giusto. Ogni cosa, per essere fatta bene, richiede tempo. Anche la preparazione presciistica: infatti ci vogliono almeno due mesi di training per raccogliere risultati di concreta efficacia e sicurezza sulle piste. Come a dire: non credere alle fake news che propinano un «pacchetto di 2 settimane di palestra» tutto compreso per essere bello e pronto alla settimana bianca. L'allenamento parte da molto più lontano.
- Scegliere un personal trainer specializzato. Niente fai da te, l’improvvisazione può essere perfino più pericolosa del mancato allenamento. Dunque, per scendere in pista in sicurezza, occorre farsi seguire da professionisti esperti. Ricordalo.
- No a preparazioni atletiche guidate. Ovvero che ricorrono all’uso di macchinari isotonici da palestra i quali portano a fare movimenti condotti e limitati a certe aree che quasi mai soddisfano le reali richieste motorie dello sci.
- Potenziare la mobilità e al contempo la stabilità delle articolazioni. Sono i due fattori chiave che nello sci permettono di avere un corpo funzionale e capace di attivare movimenti utili e necessari a discese senza problemi. Qui sta la differenza fra chi scia tanto per e chi lo fa con sale in zucca.
- Darsi più forza. Non serve avere solo muscoli tonici e allenati. Per fare del buono sci sicuro, occorre anche irrobustire la forza con esercizi mirati. L’attenzione a questo aspetto deve essere un must, soprattutto per gli sciatori over 50.
- Arrendersi alla stanchezza. Ovvero non andare mai oltre le proprie possibilità, frenando l’ingordigia di mangiare neve quando la fatica si fa sentire. La settimana bianca è fatta anche per riposare, mentre spesso si sottopone il corpo a uno stimolo esagerato e per tempi lunghissimi. Con risultati a volte anche pericolosi: ora che lo sai, non eccedere!
- Non fare i gradassi, prima pensare. «Ho sempre sciato senza preparazione, mi è sempre andata bene e allora continuo così»: non sono delle buone giustificazioni, perché il rischio è sempre dietro l’angolo. E quando il danno arriva, potrebbe richiedere un tempo di recupero e riabilitativo oltre le attese. Senza contare i costi sanitari: non ne vale la pena per una bravata.
- Partire già caldi. Non si intende con maglioni e piumini antivento, ma con un corretto riscaldamento. Sembrerà una banalità ma preparare il corpo a ore di sciate, può renderlo più pronto allo sforzo e meno predisposto agli infortuni.
Cosa si rischia. Se non si seguono queste dieci mosse o non si scia in maniera intelligente e responsabile, a cosa si può andare incontro? Un evento tra i più probabili è la rottura del legamento crociato a seguito di un colpo diretto al ginocchio o di una posizione anomala forzata mantenuta a lungo tempo, ad esempio. Questo incidente non è affatto banale e, a seconda dell’età del paziente, del tipo di rottura e delle esigenze di recupero dell’articolazione, potrebbe anche richiedere un intervento chirurgico, con un post operatorio in cui si possono mettere in conto anche delle complicanze e un periodo di riabilitazione piuttosto lungo. Dunque meglio arrivare preparati alla settimana bianca e abbassare sensibilmente i rischi.