Lieto fine

Cronaca del salvataggio di Ottavia Piana nell'Abisso Bueno Fonteno

Rivivete i passaggi più delicati e importanti delle operazioni dei soccorritori in aiuto della speleologa 32enne, riportata in superficie alle 3 del 18 dicembre

Cronaca del salvataggio di Ottavia Piana nell'Abisso Bueno Fonteno
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Ci sono voluti quattro giorni e circa ottanta ore, ma alla fine Ottavia Piana è salva. L'intervento di recupero della speleologa 32enne di Adro (ma appartenente al Gruppo Cai di Lovere) si è infatti concluso la notte tra martedì 17 e mercoledì 18 dicembre (alle 3 circa).

Piana si trovava intrappolata dalla sera di sabato 14 dicembre in una grotta del cosiddetto "Abisso Bueno Fonteno” dopo una caduta di circa cinque metri, che le ha procurato diverse fratture (alcune anche al viso) e le ha reso impossibile la risalita. Le era successa la stessa cosa, nello stesso posto, nel luglio 2023.

Di seguito potete rivivere tutte le fasi più calde delle operazioni che hanno portato al salvataggio della 32enne.

Ultimi aggiornamenti

Ottavia Piana è finalmente in salvo

Alle 3.10 di mercoledì 18 dicembre, Ottavia Piana ha finalmente rivisto il cielo. Dopo circa ottanta ore passate nell'Abisso Bueno Fonteno, la 32enne speleologa è stata riportata in superficie.

A dispetto degli annunci di questi giorni, le operazioni di salvataggio si sono concluse con largo anticipo (circa 24 ore), merito del lavoro preparatori che era stato fatto per "liberare" il passaggio e della decisione - condivisa da Piana - di non fare numerose pause per farla riposare.

Ultimo tratto percorso più velocemente del previsto

Entro circa 3 o 4 ore - cioè tra l'una e le due di notte di mercoledì 18 dicembre - la barella con l'infortunata potrebbe essere fuori dalla grotta. L'ultimo tratto è stato percorso più velocemente del previsto, grazie ai tratti disostruiti in precedenza e per la valutazione dei sanitari di evitare soste prolungate. Lo stesso tratto, lo scorso anno durante l'intervento, era stato percorso in circa 12 ore. Si tratta di una stima soggetta alle condizioni sanitarie dell'infortunata.

«Siamo a due terzi del percorso»

Lentamente, con fatica, i soccorritori continuano la risalita verso la superficie dell'Abisso Bueno Fonteno con anche la barella su cui si trova Ottavia Piana. Nel tardo pomeriggio di oggi, a L'Eco di Bergamo, Alberto Gabutti - Direzione nazionale Cnas - ha fatto il punto della situazione: «Siamo arrivati a due terzi del percorso, su 4 km ci rimane un chilometro da percorrere. Dovremmo farcela nelle prossime 24-30 ore, se tutto va bene».

Cosa è stato detto nel vertice in Prefettura

Oltre alle condizioni mediche di Ottavia Piana, nel vertice in Prefettura a Bergamo che si è tenuto nel pomeriggio di oggi si è fatto il punto anche sulle tempistiche con cui la 32enne dovrebbe essere riportata in superficie (tra la sera di domani e la mattina di giovedì) e sulle modalità di intervento che i soccorritori stanno attuando per l'operazione di salvataggio.

In questo articolo tutte le informazioni al riguardo e un video con le parole del prefetto Luca Rotondi.

Salvataggio di Ottavia Piana: il vertice in Prefettura su tempistiche e modalità d'intervento

Come sta Piana? «Soffre la lunga permanenza, ma è stabile»

Durante il vertice che si è appena concluso in Prefettura, Corrado Camerini, medico responsabile del distaccamento Lombardia del Soccorso alpino, ha fornito maggiori dettagli sul quadro clinico della speleologa Ottavia Piana.

«Inizialmente le lesioni riscontrate riportavano un quadro clinico non buono - ha detto il dottore -. Tuttavia, ci si è accorti mano a mano che non ci sono lesioni importanti. Abbiamo fatto degli esami ecografici con gli strumenti a disposizione e anche quelli neurologici, che rivelano una situazione non solo stabile, ma anche migliore rispetto a quanto pensato inizialmente. Fortunatamente, non ci sono lesioni evolutive. Ora la speleologa sta soffrendo la lunga permanenza e necessita di riposo. Non possiamo quindi trasportarla di continuo, ma è bene fare delle pause che però rallentano la risalita».

I soccorritori si stanno quindi muovendo sulla base di due variabili: le condizioni dell'infortunata e l'aspetto morfologico della grotta.

In Prefettura conferenza sullo stato dell'operazione

È in corso in questi minuti una conferenza stampa convocata dal prefetto Luca Rotondi per fare il punto della situazione sulle operazioni di salvataggio della speleologa.

Presenti il sindaco di Fonteno, i Vigili del Fuoco, il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, le Forze dell'Ordine e Areu 118.

Il prefetto sottolinea come l’aspetto sanitario sia seguito con attenzione, ma fortunatamente non emergono situazioni particolarmente critiche. Lo confermano anche i soccorritori, che parlano di un quadro clinico serio ma stabile.

Le tempistiche sono confermate, quindi Piana non tornerà in superficie prima di domani sera. Le squadre si stanno preparando a lavorare anche giovedì.

Lo stop per consentire il riposo a Piana

Verso le 12.30 di oggi (17 dicembre) una squadra di soccorritori che ha lavorato tutta notte nella grotta è tornata in superficie. Secondo quanto riportato a L'Eco di Bergamo, la barella sarebbe stata ferma per alcune ore per consentire alla speleologa di riposare. Ottavia Piana infatti non dormiva da sabato, giorno dell'incidente.

Questa mattina è ripresa quindi la risalita con le dovute pause per i check sanitari e medici.

Serviranno ancora 48 ore (si spera)

Alberto Gabutti, del Soccorso Alpino, ha parlato con i giornalisti di Repubblica e La Stampa facendo il punto della situazione sulle operazioni di recupero di Ottavia Piana. Al momento, dice Gabutti, «siamo circa a metà della risalita». La parte più impervia è stata superata e ora il percorso non dovrebbe essere particolarmente impegnativo.

«Il problema principale sono le condizioni del ferito», aggiunge però subito dopo Gabutti. Che ritiene una «stima appropriata» 48 ore di tempo per riportare in superficie dall'Abisso Bueno Fonteno la speleologa bresciana di 32 anni.

«Soffriva, l'abbiamo tenuta al caldo e rassicurata»

Su L'Eco di Bergamo di oggi (17 dicembre) parla Giorgio Pannuzzo, di origine siracusana ma residente a Seriate. La mattina di sabato era nel gruppo di speleologi scesi nell'Abisso Bueno Fonteno insieme a Ottavia Piana. «Ci siamo divisi in tre squadre da tre persone ognuna - racconta -. Io non ero con Ottavia. La conosco da anni, è un'istruttrice speleologa seria, rigorosa, molto preparata. È stata una fatalità. Quando ci hanno avvisato di quanto successo, l'abbiamo raggiunta e le siamo stati vicino».

«Soffriva - continua Pannuzzo -, noi abbiamo cercato di assisterla con i mezzi a disposizione, l'abbiamo tenuta al caldo e rassicurata». Pannuzzo è rimasto al fianco di Piana fino al tardo pomeriggio di domenica, poi è tornato in superficie, stravolto. Dopo essere tornato a casa qualche ora, ieri era di nuovo al campo base allestito a Fonteno per aiutare i colleghi e fare il possibile per salvare la collega nel minor tempo possibile.

La barella è arrivata nella parte conosciuta della grotta

I soccorritori con la barella hanno terminato il percorso nel ramo secondario della grotta - non esplorato - per ora ritrovarsi nella parte conosciuta della grotta. Le tempistiche di movimento sono scandite da un’ora e mezza di trasporto e un'ora di pausa per fornire assistenza sanitaria all'infortunata. La stima delle tempistiche di uscita dalla grotta sono ora di circa 36/48 ore (tra mercoledì sera e giovedì mattina).

Fino a questo momento sono stati impegnati 126 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico che hanno formato 5 squadre di soccorso: alcune dedicate al trasporto della barella, altre ad anticiparne il passaggio provvedendo a disostruire dei tratti che successivamente potrebbero risultare problematici - anche con l’utilizzo di piccole cariche esplosive.

L’ingresso della sesta squadra è previsto per questa sera, martedì 17 dicembre, quello della settima nella giornata di domani. I tecnici sono provenienti da Lombardia, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Toscana, Umbria e Veneto. È previsto l'arrivo di ulteriore personale dalla Sardegna.

Le condizioni dell'infortunata, costantemente monitorata dal personale sanitario del Soccorso Alpino e Speleologico, sono stabili. Le comunicazioni tra l’esterno e l’interno della grotta sono garantite da un cavo telefonico che i soccorritori hanno posizionato lungo tutto il percorso delle operazioni di soccorso.

«Queste sono esplorazioni fondamentali»

Nel pomeriggio di ieri (16 dicembre), il presidente della Società speleologica italiana, Sergio Orsini, ha pubblicato un video per “difendere” le ricerche di Piana e dei suoi colleghi.

«Queste esplorazioni non sono solo un'impresa sportiva, ma rappresentano un contributo fondamentale alla mappatura del sottosuolo e all'analisi di risorse vitali come l'acqua che beviamo. L'operazione di salvataggio è affidata alle mani esperte dei medici e dei volontari del Corpo nazionale di soccorso alpino e speleologico, un'organizzazione che ha già dimostrato innumerevoli volte la sua straordinaria competenza. A nome della Società Speleologica Italiana Ets esprimiamo il nostro sostegno e rivolgiamo un sentito augurio per il successo di questa operazione».

L'Abisso Bueno Fonteno e il "Progetto Sebino"

Piana, 32enne di Adro membro del Cai di Lovere, è parte del team che si occupa del cosiddetto “Progetto Sebino”, ovvero un’operazione che ha l’obiettivo di mappare e studiare l’Abisso Bueno Fonteno, un sistema di grotte che si trova tra il lago d’Iseo e il lago di Endine. Si tratta di un ambizioso progetto di ricerca per conoscere un luogo scoperto solo nel 2006 e ancora in gran parte inesplorato.

L’Abisso ha uno sviluppo di oltre 19 chilometri tra cunicoli e spazi già cartografati, con un dislivello massimo di circa 521 metri. Finora sono state censite oltre cento grotte nell'area del Sebino, con particolare concentrazione nei comuni di Fonteno, Vigolo, Grone, Predore e Tavernola Bergamasca. Quella dell’Abisso Bueno Fonteno è tra le più estese e complessa da visitare.

Come sta Ottavia Piana e le sue parole

Secondo quanto riferito dai soccorritori, la speleologa è vigile e collaborativa, sebbene stanca e dolorante. Presente nella grotta anche il personale sanitario che si occupa di monitorare le condizioni sanitarie di Piana.

Rino Bregani, medico del Policlinico di Milano presente sul posto, a Repubblica ieri ha riferito le parole di Piana dall’interno dell’Abisso: «Ha detto che non scenderà più in una grotta». In precedenza, al Corriere, aveva invece detto: «Era disidratata, la nutriamo con le flebo. Lesioni e fratture possono evolvere, ma siamo ottimisti. Però parla poco, sembra un po’ demoralizzata...».

Ottavia Piana dovrebbe uscire mercoledì sera. Dice: «Mai più in grotta»

Le operazioni di soccorso

Alle ore 13.30 di domenica (15 dicembre), Piana è stata raggiunta da alcuni soccorritori ed è stata trasportata in un punto all'interno della grotta dove è stato allestito un campo base riscaldato. Alle 18 sono poi iniziate le attività di disostruzione del tratto più stretto. Proprio questa parte della grotta è quella che sta creando maggiori problemi ai soccorritori.

Le operazioni di recupero nella grotta (Lapresse)

Dal termine del tratto più stretto all'uscita seguirà poi un lungo tragitto, sempre impervio ma più lineare. Nel complesso, quindi, il percorso è ancora molto impegnativo con tempistiche secondo i soccorritori «sicuramente lunghe». La speranza è di riuscire a completare il recupero per la sera di domani, mercoledì.

Dei cento soccorritori in azione, una ventina stanno operando all’interno dell’Abisso Bueno Fonteno, usando trapani e anche dell’esplosivo per allargare i cunicoli e far passare la barella.

«Tempi incerti, ma sicuramente lunghi» per far uscire la speleologa dal Bueno Fonteno

Cosa è successo

Ottavia Piana fa parte del Gruppo Cai di Lovere ed è impegnata nel “Progetto Sebino” che prevede da diversi anni la mappatura di questo abisso situato nella parte settentrionale del lago d'Iseo e in buona parte ancora sconosciuto nelle sue numerose cavità.

La 32enne bresciana è rimasta vittima di un infortunio la sera di sabato (14 dicembre), più grave di quello che l’aveva bloccata nello stesso posto un anno e mezzo fa. Secondo quanto ricostruito, è caduta per circa cinque metri quando si trovava a ben quattro ore di distanza dall'ingresso.

Sono circa un centinaio i soccorritori - da dieci diverse delegazioni e operativi a turni - che stanno partecipando all'intervento di recupero di Piana.

Ottavia Piana bloccata nell'abisso di Bueno Fonteno, come un anno fa: soccorsi in azione

Commenti
Egidio

concordo con il pensiero di Alessandro,ricordo che con i satelliti e altre apparecchiature si può ottenere il medesimo risultato,non mi sembra il caso di mettere a repentaglio vite umane,quando se ne può fare a meno,inoltre queste persone devono avere una assicurazione che paghi le spese di soccorso

Alessandro

Fare tutto il possibile e l’impossibile per salvare la ragazza... ma siccome è la seconda volta... presentare il conto... forse evita la terza volta...

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