Disastro ferroviario di Pioltello, archiviata la posizione dei manager di Trenord
Nel procedimento restano imputati Rfi con i manager e i dirigenti incaricati della manutenzione della tratta, e la stessa Rfi imputata per la responsabilità amministrativa delle imprese
Il giudice per le indagini preliminari ha deciso di archiviare la posizione dei manager di Trenord indagati per l’incidente ferroviario di Pioltello, avvenuto all’alba del 25 gennaio del 2018.
Quella mattina il treno regionale Cremona-Milano Garibaldi delle 5.32, con a bordo 350 pendolari, arrivato alla stazione alle porte di Milano uscì improvvisamente dai binari a causa della rottura di uno spezzone della rotaia. Una componente che, nel corso delle indagini, è risultata essere difettosa da mesi. Nell’incidente morirono tre persone, tra cui Ida Milesi, 61 anni, e Pierangela Tadini, 51 anni, entrambe di Caravaggio. Altri cento pendolari rimasero feriti.
L’udienza preliminare del maxi processo ha preso il via lo scorso 16 novembre nella nuova “aula Fiera” del tribunale in zona Portello. Nell’istanza dei pubblici ministeri Maura Ripamonti e Leonardo Lesti i reati contestati sono disastro ferroviario colposo, omicidio colposo e lesioni plurime. In totale sono 103 le parti offese e i danneggiati: i familiari delle tre donne decedute e 98 passeggeri che quella mattina rimasero feriti.
La decisione del gip è stata accolta con soddisfazione da Trenord. «L’esito delle indagini conferma la totale affidabilità del treno coinvolto e la conformità del convoglio alle norme di sicurezza – si legge in una nota diramata dall’azienda - oltre che il corretto operato dell’azienda, la cui posizione è già stata archiviata con decreto del 23 luglio 2020, e dei suoi responsabili che hanno immediatamente offerto la massima collaborazione all’autorità giudiziaria, per le verifiche tecniche e documentali. Il nostro pensiero va ancora una volta alle persone che si trovavano sul treno 10452 del 25 gennaio 2018, alle vittime, ai loro familiari e ai feriti. A tutti loro, Trenord ha garantito da subito i risarcimenti dovuti».
Nel procedimento restano imputati solo Rfi (Rete ferroviaria italiana) con i manager e i dirigenti incaricati della manutenzione della tratta, e la stessa Rfi imputata per la responsabilità amministrativa delle imprese.