Il discount in arrivo a Stezzano e, in cambio, una pista ciclabile
Percorrendo la circonvallazione est che conduce al Grand Hotel del Parco è impossibile non notare le ruspe al lavoro. In tanti si fermano incuriositi a osservare il cantiere nella speranza di capire cosa nascerà da quei cumuli di terra. Anche sulla pagina Facebook Sei di Stezzano se… qualcuno chiede lumi sul futuro dell’area. Le voci sono tante, ognuno ha le sue teorie. C’è chi parla di un supermercato, chi di un Penny market, chi dice che sarà un punto vendita di «Acqua e sapone» e chi invece giura che sarà un discount.
Per ora di ufficiale non c’è nulla, anche perché la Real Energy Srl, la società bresciana che ha chiesto il permesso di costruire, ha deciso di mantenere il riserbo sino alla fine dei lavori, prevista entro la fine dell’anno. Quello che è certo è che a pochi passi da viale delle Industrie troverà posto un discount di media superficie di vendita e commercio al dettaglio, con somministrazione di cibi e bevande. Seguendo gli obiettivi del Documento di piano dell'ambito 11, è prevista anche la realizzazione di un intervento finalizzato al completamento del sistema insediativo interno, con funzione di cuscinetto a protezione delle aree residenziali di recente insediamento rispetto alla circonvallazione e alle aree industriali presenti.
L'intervento deve farsi carico della realizzazione di servizi per la collettività di Stezzano, preferibilmente di tipo naturalistico. L’operatore si impegna quindi a realizzare una pista ciclabile il cui costo è pari a 40mila euro, completando così la rete della ciclabilità lungo la circonvallazione. A tal proposito la lista Stezzano Bene Comune invita a prestare una certa attenzione affinché il percorso non presenti gap: «La ciclovia di fronte al Grand Hotel del parco a un certo punto si interrompe per poi riprendere in viale delle Industrie dove ci sono i capannoni - spiega il consigliere Marco Caravita - Questo tratto diventerà strategico nel momento in cui si realizzerà la pista per Comun Nuovo quindi bisognerà lavorare per renderlo sicuro, omogeneo e non frammentato».
E poi c’è una seconda questione legata alla possibilità o meno di vendere alimenti nella nuova struttura: «Questa operazione era inserita in un ambito di trasformazione nato nel 2008 dalla vecchia giunta comunale Stezzano ’99 - precisa Caravita - Due sono state le successive modifiche fatte al disegno complessivo da parte dell’amministrazione Poma. In primis è stata alienata l’area di proprietà pubblica adiacente all’area privata inserita nell’ambito di trasformazione. Questo per permettere all’operatore di costruire parcheggi a raso anziché interrati. C’è stato poi un secondo passo: leggendo la scheda con la descrizione del progetto, si evince che è esclusa la possibilità di realizzare un punto vendita alimentare. In realtà, l’ultima volta che il piano è passato in Consiglio è stata presentata una variante al piano delle regole per consentire la vendita degli alimenti. Questo era stato giustificato appellandosi a una normativa europea sulla liberalizzazione del mercato, che ha fatto decadere quanto normato dalle amministrazioni pubbliche in precedenza. Per far valere ancora il divieto di insediare una vendita alimentare, il Consiglio avrebbe dovuto ribadire la cosa riadottandola nel Pgt. Questo non è stato fatto dando di fatto ora la possibilità di vendere alimenti».
Dal canto suo il consigliere Dario Fumagalli del Movimento 5 Stelle avanza qualche perplessità in merito a questa nuova operazione urbanistica: «Sarebbe meglio rivitalizzare il piccolo commercio all’interno del centro del paese piuttosto che realizzare altri centri di media-grande distribuzione. Così le botteghe di quartiere rischiano di morire soffocate dalla concorrenza».