Ottava edizione

Oggi si corre contro il Parkinson

Oggi si corre contro il Parkinson
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Si può correre semplicemente per il piacere dello sport, per mantenersi in forma o anche per una buona causa. Di salute, contro una battaglia comune. È quanto avverrà domenica 26 marzo, quando una corsa, amatoriale, non competitiva, la Run For Parkinson's, unirà tutti nella solidarietà, per raccogliere fondi per la ricerca, la diagnosi e la cura del Parkinson. Una patologia, grave, invalidante, degenerativa e progressiva, che necessita ancora di molte risposte, nonostante sia stata scoperta più di due secoli fa dal medico di cui porta il nome.

 

 

La corsa. Dieci nazioni coinvolte, compresa l’Italia che aveva aderito con 25 città, 20mila iscritti e circa 500 chilometri mondiali percorsi: è il profilo con cui aveva tagliato il traguardo lo scorso  anno la Run For Parkinson's, che promette altrettanto anche nella sua ottava edizione, in partenza domenica 26 marzo, per culminare l'11 aprile con la Giornata Mondiale del Parkinson, con tutti i suoi runner, uomini e donne, di ogni età, sani e malati che marceranno, ciascuno secondo le proprie possibilità, per frenare la corsa di questa importante malattia. La Run for Parkinson’s, nata in Spagna nel 2010, è arrivata per la prima volta anche in Italia nel 2011, grazie ad A.I.G.P. onlus, Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani Onlus, dando vita a due prime grandi manifestazioni a Milano e Venezia, fino a raggiungere le dimensioni di oggi.

 

 

Due secoli di malattia. Il primo a descrivere il Parkinson e i suoi sintomi, 200 anni fa, nell’Essay on the Shaking Palsy del 1817, fu il medico inglese James Parkinson, da cui la malattia prese il nome. Da allora, qualcosa in più si è scoperto e saputo in ambito diagnostico, terapeutico e scientifico, ma ancora non basta: perché, ad esempio, non esiste una cura definitiva in grado di bloccare la progressione della malattia, né strumenti efficaci di prevenzione. Serve ancora un impegno collettivo, solidale, di sensibilizzazione: per la raccolta di risorse umane, economiche e intellettuali, al fine di concretizzare efficacemente questa battaglia. Quasi contro il tempo.

Una malattia in progressione. Il Parkinson è una patologia in progressione, non solo nell’evoluzione della sintomatologie e delle sue implicazione, ma anche in termini numerici. Infatti nel mondo i malati di Parkinson sono all’incirca 5 milioni di cui  300 mila in Italia, e di  questi 75 mila hanno meno di 50 anni e 25mila sono sotto i 30 anni.  E le stime non confortano, perché secondo quanto diffuso dall'Epda, lEuropean Parkinson's Disease Association, entro il 2030 le cifre potrebbero anche raddoppiare e l’età di insorgenza abbassarsi ulteriormente, sebbene già oggi il 10 per cento dei casi si manifesti intorno ai 40 anni.

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