Domingo all'inaugurazione del Donizetti restaurato, NonUnaDiMeno: «Ripensateci, nota stonata»
Il collettivo femminista ha inviato una lettera al direttore artistico del festival Francesco Micheli stigmatizzando le accuse di molestie sessuali ricevute dal tenore
C’è grande attesa tra i bergamaschi per la riapertura del Teatro Donizetti, completamente restaurato, e per la performance del tenore Placido Domingo nel “Belisario” in occasione del Donizetti Opera il prossimo 19 novembre. Tuttavia NonUnaDiMeno, movimento che si batte contro la violenza sulle donne, ritiene la scelta di invitare il tenore di fama internazionale una «nota stonata». Il collettivo ha quindi inviato una lettera aperta al direttore artistico del festival Francesco Micheli chiedendo un ripensamento, per non privare i bergamaschi «della gioia di riaprire degnamente il nostro teatro dopo tanti mesi» e un incontro pubblico in cui parlarne.
Oggettivamente, è difficile pensare che si possa optare a poco più di un mese dall’inizio della stagione lirica di virare su un altro nome di prestigio internazionale. Ma perché questo astio nei confronti di Placido Domingo? La ragione è semplice. La lettera infatti riporta lo scandalo che nel 2019 travolse l’artista: Associated Press l'autunno scorso ha pubblicato due reportage su presunti abusi sessuali e molestie commesse dal baritono nell'arco della sua lunga carriera. Domingo fu costretto a lasciare l’incarico di direttore generale del Los Angeles Opera, che ha giudicato le accuse credibili dopo un’ulteriore inchiesta del sindacato dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo. Uno dopo l’altro, i cartelloni dei principali teatri americani ed europei hanno deciso di cancellare i suoi spettacoli.
«Come se non fosse successo nulla, invece - si legge nella lettera -, la sua attività oggi prosegue in Italia. A breve arriverà anche a Bergamo, a una settimana dal 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza di genere. Forse le note stonate sono più d’una». Nonostante nessun tribunale abbia indagato Placido Domingo, ciò «non modifica per noi la situazione: spostare la questione sociale e culturale della violenza di genere su un terreno solo giuridico maschera per accettabile qualcosa che non dovrebbe esserlo».
Le qualità artistiche di Placido Domingo non sono in discussione, ma NonUnaDiMeno si chiede se «basta scusarsi e poi ritrattare le scuse per cancellare anni di silenzio e violenze? Perché la realizzazione professionale di Domingo conta di più della parola di chi ha denunciato le violenze? Le voci di donne che hanno accusato Placido Domingo arrivano da lontano, ma non per questo le consideriamo distanti da noi. Avremmo avuto lo stesso ardire di invitarlo nella nostra città se coloro che hanno preso parola contro le violenze subite fossero nostre concittadine? Secondo noi non è importante il dove e quando si prende parola, è importante che lo si faccia e che chi lo fa venga sostenuta. E Lei, direttore, che pensa? Potremmo ragionare di questa complessità insieme. Si è sempre in tempo a rivedere la scelta di quale artista inauguri una stagione così importante. Vediamoci e parliamone pubblicamente».