Il provvedimento

Dopo gli atti osceni anche a processo, espulso dall'Italia il maniaco dei parchi di Bergamo

Il cittadino senegalese era incensurato, ma con varie denunce per episodi simili a suo carico. Rimpatriato anche un marocchino irregolare

Dopo gli atti osceni anche a processo, espulso dall'Italia il maniaco dei parchi di Bergamo
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Il dubbio che potesse far perdere le proprie tracce, essendo rimasto in libertà, lo si era avuto dopo la sentenza. Tuttavia, stavolta è stato espulso per davvero C.B.A., il senegalese di 39 anni (classe 1984) finito a processo per atti osceni in luogo pubblico al Parco Suardi.

Atti osceni in Tribunale

Il rimpatrio si è effettuato ieri (martedì 26 settembre), dando quindi esecuzione alle disposizioni giudiziarie. Dopo l'arresto di sabato scorso, era finito a processo per direttissima questo lunedì. Incensurato ma con già una decina di denunce per episodi simili a suo carico, il soggetto aveva dato spettacolo anche in aula, abbassandosi la zip e replicando il gesto compiuto ai giardini perfino davanti al giudice. Il quale aveva prospettato anche una eventuale denuncia per oltraggio, se fosse andato avanti con quella discutibile scena.

Rimpatriato in Senegal

Al termine dell'udienza si è poi convalidato l’arresto, condannandolo a otto mesi di reclusione con pena sostituita dall’espulsione dal territorio nazionale per cinque anni. Lo straniero è stato di conseguenza rimpatriato in Senegal dal personale dell’Ufficio immigrazione, con partenza dall’aeroporto di Roma Fiumicino e arrivo a Dakar.

Espulso anche un marocchino

I rimpatri, per la scorsa giornata, non sono però terminati qui: è stata infatti anche la volta di un cittadino marocchino, A. R., rintracciato dal personale del Commissariato di Treviglio, irregolare in Italia e con numerosi precedenti di polizia per i reati di spaccio di stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio (il 4 giugno di quest'anno aveva bloccato un treno Milano-Brescia interrompendo il servizio pubblico) e danneggiamento aggravato.

Alla sua fedina penale, però, si era aggiunto anche il reato di atti vandalici, commessi il 14 settembre scorso. Lo avevano infatti denunciato per danneggiamento di vetrate e pannelli presenti nello scalo ferroviario di Treviglio, mandati in frantumi lanciando dei sassi. Completate le procedure di identificazione da parte dell'Ufficio immigrazione, è stato allora possibile rimpatriarlo nel paese d'origine, a seguito dell’espulsione amministrativa disposta a suo carico, convalidata dal giudice di pace ed eseguita il giorno stesso, con partenza dall’aeroporto di Milano Malpensa con volo diretto a Casablanca.

Commenti
Monica

Giustissimo il rimpatrio

Catia

Purtroppo non ne usciremo mai… Questa giustizia soft è ridicola ! Ci vogliono pene esemplari e il divieto di tornare vita natural durante !! 👿

Giuseppe

Per soggetti del genere la giustizia dovrebbe essere molto più dura, l'espatrio a cosa serve? Spedirli a casa per ritrovarseli di nuovo in Italia tra alcuni mesi o qualche anno? Aggravio solo di costi per i cittadini italiani!

Valter

Per due delinquenti che si rimpatriano oggi, domani ne sbarcheranno altri cento e più. Mi spiace, ma i conti non tornano.

Mauro Seghezzi

Gli paghiamo anche l'aereo..ridicolo

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