attività di sequenziamento

Dopo l'inglese e la brasiliana, a Bergamo accertato il primo caso di variante nigeriana

La mutazione è stata diagnosticata in una persona residente in città che avrebbe contratto il Covid già lo scorso anno. L'uomo è in isolamento domiciliare, l'Ats ha già messo in quarantena i contatti

Dopo l'inglese e la brasiliana, a Bergamo accertato il primo caso di variante nigeriana
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La diffusione del virus e, soprattutto, la circolazione delle varianti è ben più ampia rispetto alla fotografia resa dai dati ufficiali. Ciononostante, grazie all’attività di sequenziamento eseguita all’ospedale San Matteo di Pavia, è stato accertato in provincia di Bergamo anche il primo caso di variante nigeriana, dopo quella inglese e brasiliana.

Stando a quanto riporta L'Eco di Bergamo, la mutazione del virus è stata diagnosticata in una persona residente in città che avrebbe contratto il Covid già lo scorso anno, durante la prima ondata. Una reinfezione sospetta, che ha spinto le autorità sanitarie locali a temere che il contagio fosse avvenuto a causa delle varianti presenti sul territorio.

Inoltre, non si tratterebbe di un caso di importazione, avvenuto in seguito a un viaggio all’estero o dopo essere entrato a contatto con un viaggiatore; bensì si tratterebbe di un caso autoctono, accertato in una persona in buone condizioni di salute. L’uomo al momento si trova in isolamento domiciliare e avrebbe sintomi simil-influenzali. L’Ats ha già messo in quarantena tutti i suoi contatti, ai quali verrà eseguito un tampone di controllo dopo le due settimane di isolamento.

La variante nigeriana

Quello scoperto in città non è il primo caso in Italia. Questa mutazione era stata accertata per la prima volta a febbraio a Napoli; a inizio marzo agli Spedali Civili di Brescia era stato isolato per la prima volta anche il virus portatore della mutazione.

Nella Bergamasca, dalla fine di dicembre, sono stati accertati 102 contagi correlati a varianti, di cui 98 inglesi, 3 brasiliane e 1 nigeriana. Varianti che, almeno stando ai dati delle persone in isolamento, paiono aver avuto un impatto notevole sulla diffusione di questa terza ondata dell’epidemia: se durante la seconda ondata il picco era stato di 3.700 bergamaschi in isolamento fiduciario (ossia contatti di cittadini positivi) ad oggi sono in totale 7.500 le persone sottoposte a isolamento fiduciario.

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