La commemorazione

Il presidente Draghi a Bergamo per ricordare le vittime del Covid: cos'è successo durante la visita

Prima ha fatto vista al cimitero Monumentale, quindi si è recato alla Trucca per l'inaugurazione del Bosco della Memoria. Il video e i fatti

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La notte del 18 marzo del 2020 una colonna di camion militari, passando lungo via Borgo Palazzo, portava fuori città le salme bergamasche per essere cremate in altre province italiane. Una fotografia diventata simbolo della pandemia che fece il giro del mondo, raccontando il dolore vissuto da migliaia di famiglie e i momenti drammatici vissuti a Bergamo nelle prime settimane dell’epidemia.

Per onorare la memoria di tutte le vittime del Covid, il Tricolore e la bandiera europea sugli edifici pubblici saranno esposte a mezz’asta (come mostra la foto in apertura) e si osserverà un minuto di silenzio. Ma soprattutto, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha accolto l’invito del sindaco Giorgio Gori e ha fatto visita alla nostra città.

Mario Draghi, intorno alle 11, è stato al cimitero Monumentale in segno di solidarietà e vicinanza alle famiglie delle oltre seimila vittime bergamasche della prima ondata (se si va oltre i dati certificati). La presenza del pubblico era vietata, ma la cerimonia è stata trasmessa in diretta su Rai 1. Noi abbiamo seguito passo passo l'evento con una diretta scritta.

Ore 10.55. Il presidente Draghi è arrivato al cimitero Monumentale, accolto dal sindaco Giorgio Gori, dal prefetto Enrico Ricci e dal presidente lombardo Attilio Fontana. Qui ha rispettato un minuto di silenzio e deposto una corona di fiori davanti alla stele dedicata alle vittime, su cui è incisa una poesia di Ernesto Olivero. Nello stesso luogo, il 28 giugno scorso, anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva deposto una corona di fiori in memoria delle vittime, prima del Requiem di Donizetti.

Ore 11. Il presidente Draghi sta lasciando il cimitero Monumentale per dirigersi al parco della Trucca, dove presenzierà all'inaugurazione del Bosco della Memoria.

Ore 11.13. Mario Draghi è arrivato alla Trucca, dove sarà piantato in quello che diverrà il Bosco della Memoria un tiglio adulto donato dal “comune virtuoso” di Biccari. Dal palco allestito il Premier parlerà davanti a un numero assai ristretto di autorità civili, religiose e militari. Oltre a Gori e a Fontana, presenti i sindaci di Nembro e Alzano Lombardo, Claudio Cancelli e Camillo Bertocchi, il vescovo Francesco Beschi, il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli, il direttore generale dell'Ats Massimo Giupponi, il direttore generale dell'Asst Papa Giovanni XXIII Maria Beatrice Stasi, il presidente del comitato Noi Denunceremo Luca Fusco.

Ore 11.16. La cerimonia simbolica è stata aperta (e sarà chiusa) dal suono della tromba del musicista Paolo Fresu, a sottolineare idealmente la necessità di rompere il silenzio con qualcosa che rimanga e cresca, come la musica o le piante.

Oltre al tiglio saranno piantati 850 alberi e arbusti entro l’autunno. All’interno delle isole alberate verranno realizzati camminamenti e sedute, pensati come luoghi di raccoglimento, ma anche come futuro spazio di eventi e iniziative di valorizzazione del bosco. L’iniziativa è sostenuta anche dalla campagna di crowdfunding attiva sulla piattaforma Produzioni dal Basso, che ha già raccolto circa 90 mila euro.

Ore 11.20. «Avremmo voluto che questo prato oggi fosse pieno di persone e che questa giornata segnasse la fine della pandemia. Manca poco ma non ci siamo ancora, anzi nelle ultime settimane i contagi sono tornati a salire e adottate nuove restrizioni», ha sottolineato il sindaco Giorgio Gori, ringraziando il presidente Draghi per la vicinanza dimostrata alla città con la visita odierna.

«La metà dei nostri morti non figura nelle statistiche ufficiali riguardanti la pandemia - ha aggiunto Gori - centinaia di persone in città sono morte con i sintomi del Covid, ma senza una diagnosi. Sono morte in casa o nelle Rsa, senza la possibilità di far loro un tampone. Non avremmo quindi potuto compilare un memoriale esaustivo. Abbiamo scartato l'idea di un monumento. Abbiamo deciso di onorare la loro memoria con un'opera viva, con un monumento che respira. È però impossibile ricordare chi non c'è più senza ringraziare chi ha salvato la vita di migliaia di persone».

Nel discorso di Gori, Bergamo vuole essere una città simbolo di rinascita in un momento in cui il Paese è ancora alle prese con i contagi e con le difficoltà organizzative della campagna vaccinale. «La sua presenza qui, signor Presidente del Consiglio ci fa sentire che lo Stato c'è e che vuole manifestarci la sua vicinanza. La partecipazione del Capo dello Stato a giugno è stata come una carezza. Oggi la sua presenza ci comunica fiducia».

Ore 11.32. «Noi che sapevamo curare e guarire abbiamo dovuto far fronte a un elevato numero di perdite che non potremo mai dimenticare - ha evidenziato Ave Vezzoli, coordinatrice infermieristica della pneumologia dell'Asst Papa Giovanni XXIII - a fronte però di un numero elevatissimo di persone che siamo riuscite a dimettere. Sono orgogliosa di far parte di un sistema che non mi ha mai fatto sentire sola. Dal barelliere alla direzione si è lavorato tutti senza sosta, ma con un carico di solidarietà umana senza precedenti. Oggi resta la fiducia nella scienza, nella gente e soprattutto nel sistema sanitario. La soluzione non può che essere una campagna vaccinale estesa a tutta la popolazione».

Ore 11.35. «Oggi è una giornata piena di tristezza ma anche speranza - sottolinea il presidente Mario Draghi, rivolgendo un pensiero commosso alle vittime - vorrei che tutti voi mi sentiste vicino. Lo Stato c'è e ci sarà. Non possiamo abbracciarci ma oggi dobbiamo sentirci ancora più uniti. Cari bergamaschi, avete vissuto giorni terribili. Questo luogo rappresenta un impegno solenne che prendiamo oggi: non accadrà più che le persone anziane e fragili non vengano accudite e protette. Solo così questo luogo sarà il simbolo del nostro riscatto».

Il premier nel suo discorso ha voluto ricordare gli operatori dell’ospedale e i medici, esempio di dedizione «spesso pagato con la vita», così come quanti si sono impegnati nella costruzione del presidio sanitario alla Fiera, gli alpini, la generosità dei bergamaschi e i «nuovi Mille di Bergamo», i giovani volontari che hanno assistito a casa le persone più fragili. Ha anche ricordato in memoria di tutti i sacerdoti deceduti don Fausto Resmini, il prete degli ultimi cui è stato intitolato il carcere. Quindi, Mario Draghi ha dedicato un pensiero al sindaco Piero Busi, primo cittadino per 59 anni di Valtorta, al sindaco Giorgio Valoti di Cene, a Maddalena Passera, medico anestesista deceduta poco dopo il fratello Carlo (medico di base) e al soccorritore Diego Bianco, 46 anni, operatore della Soreu di Bergamo. Ha poi ricordato l’appuntato scelto dei carabinieri Claudio Polzoni.

Ore 11.43. «Il Governo è impegnato a vaccinare quante più persone nel più breve tempo possibile – ha rassicurato Draghi - La sospensione del vaccino AstraZeneca è stata una decisione temporanea e precauzionale. Qualunque sia la decisione dell’Ema oggi, la campagna vaccinale proseguirà con le stesse finalità, gli stessi obiettivi e con la stessa intensità che ci siamo prefissi. Oggi sono qui per dirvi grazie e per impegnarmi a ricostruire senza dimenticare».

Ore 11.45. Il presidente Draghi insieme al sindaco Gori e alla presidente dell’Associazione Comuni virtuosi Elena Carletti ha piantato il tiglio donato da Biccari.

Ore 11.49. Il presidente del consiglio Mario Draghi ha lasciato il parco della Trucca.

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