Droga dello stupro a Bergamo, Galizzi (Lega) la spara grossa: «Maggiori controlli nei locali gay»
Secondo il consigliere regionale, «se togliessimo il velo di ipocrisia che riguarda taluni gusti sessuali avremmo campo libero per arginare questa droga»
A far scattare l’allarme è bastato un singolo flacone di Gbl, acronimo di un liquido meglio conosciuto con il nome di “droga dello stupro”. Nel complesso, come spiegato dal questore Stanislao Schimera, la polizia ha sequestrato meno di un litro di gamma-butirrolattone, una quantità che però si è rivelata sufficiente per far sì che venissero aumentassero i controlli per riconoscere tale sostanza nei locali e nelle discoteche della provincia.
Questa particolare tipologia di droga, infatti, riesce a eludere i radar delle forze dell’ordine perché, il più delle volte, viene spedita all’acquirente attraverso la posta. Tra i principali paesi da cui partono i pacchi vi è l’Olanda e, per questa ragione, Alex Galizzi, consigliere regionale della Lega e vicepresidente della commissione antimafia di Regione Lombardia, ha avanzato l’idea di una serie di «interventi sulla rete aeroportuale, soprattutto dagli arrivi postali dall’Olanda, luogo privilegiato di spedizioni per gli acquirenti».
«Purtroppo Bergamo è da anni crocevia di traffico di stupefacenti per tutto il Nord Italia – continua Galizzi -, che a questi si aggiunga anche il Ghb (altra tipologia di droga dello stupro ndr) mi lascia attonito. Ci ritroviamo come al solito a rincorrere i problemi, piuttosto che a prevenirli».
In Italia, sulla base del Testo unico sugli stupefacenti e delle sue successive modifiche, il Ghb e il Gbl sono inseriti nella classe di psicofarmaci delle benzodiazepine, tra le sostanze stupefacenti e psicotrope poste sotto controllo. «Non vorrei dover leggere che le forze dell’ordine si stanno formando sull’argomento, visto che la normativa è di otto anni fa – ha osservato il consigliere leghista -. La Lamorgese come al solito latita e il mercato delle nuove droghe dilaga anche nel nostro territorio». Galizzi ha anche ricordato come questi fenomeni si diffondano velocemente tramite il darkweb, che necessiterebbe «di maggiori interventi da parte del Viminale per monitorare le porte di accesso alla rete internet per individuare i potenziali fornitori».
Secondo il consigliere Alex Galizzi non sarebbe trascurabile anche la diffusione di altre droghe, come il mefedrone e il chrystal meth, in alcuni locali notturni e negli ambienti gay, che secondo il consigliere regionale possono potenzialmente diventare (non si capisce bene per quale specifico motivo) luoghi di distribuzione e diffusione della droga dello stupro. «Se togliessimo il velo di ipocrisia che riguarda taluni gusti sessuali – ha concluso Galizzi – avremmo campo libero per arginare questa droga che sconfigge psicologicamente e fisicamente le donne e ragazze, ma che oggi deve preoccupare pure i ragazzi».